Mariana Zintu

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Plastica killer per le tartarughe marine, e altre specie marine. Rispettate le spiagge dove andrete in vacanza o dove vivete... Non è giusto gettare plastica in mare, e far morire delle specie protette. Oggi, nella Giornata Mondiale degli Oceani con Tartalove Legambiente spiega l’importanza dell’adozione a distanza CONDIVIDI Saetta, Romeo, Libero, Giulietta sono i nomi di alcune delle tartarughe marine della specie Caretta, salvate da Legambiente grazie all’adozione a distanza. Clarabella, in particolare, è un esemplare femmina di circa 10 anni ritrovata intrappolata nella plastica. Dopo tre mesi di ricovero in un centro di recupero e dopo aver espulso la plastica che aveva ingerito è guarita totalmente ed è tornata libera nel mare. Ma per una tartaruga che si salva ce ne sono tante – troppe – che non ce la fanno. Nella giornata Mondiale degli Oceani che si celebra l’8 giugno Legambiente lancia l’allarme per questi bellissimi e pacifici animali, che come molti altri organismi marini sono vittime dall’inquinamento da plastica che affligge tutti i mari. Il marine litter, infatti, è una delle cause più gravi di mortalità per le tartarughe marine che nuotano nel Mar Mediterraneo e negli Oceani, tanto che per i ricercatori dei Centri di Recupero di Legambiente l’80% degli animali ricoverati aveva ingerito diversi tipi di plastiche: sacchetti, resti di bottiglie e stoviglie, cotton fioc, lenze e imballaggi di vario tipo. Le notizie più importanti della settimana e non solo. Scopri Top10 e La cucina de La Stampa “Le tartarughe marine”, spiega Stefano Di Marco, coordinatore della campagna Tartalife, “possono confondere la plastica galleggiante nell’acqua con gli organismi di cui si nutrono, come ad esempio le meduse. Una volta ingerita, la plastica non si degrada nell’organismo, ma può provocare nelle tartarughe diversi problemi, può dare senso di sazietà e bloccare l’istinto di nutrirsi provocando denutrizione oppure blocchi intestinali o soffocamento. A volte, invece, l’ingestione di plastica può provocare problemi di galleggiamento, impedendo agli animali di immergersi per alimentarsi. Oppure, può succedere che alcuni esemplari restino intrappolati in rifiuti a forma di lacci o in reti di nylon che, quando non provocano la morte, possono comunque causare ferite, lesioni o provocare deformità.” Un altro grave problema è inoltre rappresentato dalle microplastiche, frammenti piccoli e insidiosi, che raggiungono nel Mediterraneo concentrazioni record di 1,25 milioni di frammenti per chilometro quadrato. Si tratta di una minaccia molto seria e non solo per le tartarughe marine, perché, secondo gli studi, entrando nella catena alimentare, minacciano tutte le specie animali e mettono a rischio anche la salute umana. Insomma, la tartaruga marina, specie protetta a livello internazionale e inserita nella lista rossa delle specie in pericolo dell’IUCN, ha rischiato di estinguersi soprattutto a causa del crescente impatto delle attività antropiche. E sebbene la situazione sia ora in lieve miglioramento, grazie all’aumento della sensibilità e della consapevolezza nei confronti di questi preziosi abitanti del mare, c’è ancora molto da fare soprattutto per contrastare il dilagare dei rifiuti plastici in mare e sulle spiagge. Per contribuire alla salvaguardia delle tartarughe marine, Legambiente ha lanciato perciò la campagna Tartalove, che tramite l’adozione simbolica degli esemplari ricoverati nei centri, finanzia tutte le attività necessarie alla cura e alla tutela delle tartarughe marine. Sul sito www.tartalove.it è possibile visionare periodicamente le foto e le brevi storie delle tartarughe da adottare personalmente o come regalo per una persona cara. Per ogni donazione verrà inviato un piccolo kit di adozione paper-free, che include un certificato di adozione, una fotografia della tartaruga scelta e un racconto più ampio della sua storia. Perché ogni esemplare ha una storia da raccontare. Vi prego di rispettare le spiagge dove andrete in vacanza, basta plastica e mondezza varia nelle nostre acque italiane...

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Mariana Zintu

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https://youtu.be/ZTT3jGSo0uw

2019-06-15 11:36:20

La canzone mia e di mio 0adre, ora affetto da Alzheimer ❤️ ti voglio bene babbo...

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Mariana Zintu

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Fatemi crescere con i "mi piace" seguitemi..

2019-06-15 10:08:37

https://ctv.im/P17039

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