Enrica Zoppi

Founder Junior

AMARE SENZA MISURA - SAGGEZZA Un giovane discepolo andò dal Maestro e gli chiese: "Maestro vorrei porvi una domanda: Quando un uomo ama e sa di essere amato è la persona più felice di questo mondo. Ma come si fa ad imparare ad amare?" "Beh", rispose il Saggio," potresti iniziare a mettere in pratica queste 12 regole: 1) Non dare mai un’immagine falsa di se stessi. 2) Dire sempre di sì, quando è sì, e no, quando è no. 3) Mantenere la parola data, anche e soprattutto se costa. 4) Guardare gli altri ad occhi aperti, cercando di conoscere i pregi e i difetti. 5) Accogliere degli altri non solo i pregi ma anche i difetti e viceversa. 6) Esercitarsi a perdonare. 7) Dare agli altri il meglio di se stessi, senza nascondere loro i propri difetti. 8) Riprendere il rapporto con gli altri anche dopo delusioni e tradimenti. 9) Imparare a chiedere scusa, quando ci si accorge di aver sbagliato. 10) Condividere gli amici, vincendo la gelosia. 11) Evitare amicizie possessive e chiuse. 12) Dare agli altri anche quando gli altri non possono darci niente." Il discepolo con uno sguardo perplesso disse: "Sono regole belle ma difficili da vivere!" "Perché, chi ti ha detto che amare è facile?", rispose il saggio."Non esiste l’amore facile, non esiste l’amore a buon mercato. Non esiste la felicità facile, non esiste la felicità comprata a prezzi di saldo. Tutti cercano l’amore ma pochi sono disposti a pagare il prezzo per ottenerlo: il sacrificio! Imparare ad amare richiede un lungo cammino e un lungo tirocinio. E’ difficile, ma non impossibile!" "Maestro, quando potrò dire a me stesso di aver imparato ad amare?" chiese il discepolo." "Mai. Perché la misura dell’amore è amare senza misura". Rispose il Maestro.

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Enrica Zoppi

Founder Junior

Le ferite inferte hanno un processo evolutivo di guarigione differente per ognuno di noi. C'è chi le espone all'aria aperta, lasciandole asciugare al vento della vita. C'è chi le copre e le tiene nascoste, preservandole dalla polvere e dal sole. Negandone la profondità e mentendo sul dolore. C'è chi aspetta. Aspetta che ogni giorno faccia un po' meno male, ma ogni giorno è diverso da un altro. E basta un granello di sabbia a sfiorare quel punto, che il dolore amplifica. E poi c'è chi mentre aspetta, diventa come chi l'ha ferito. Perché il dolore ha percorsi strani, dentro di noi. Ti guarisce o ti avvelena.

Enrica Zoppi

Founder Junior

PERCHÉ SI SCRIVE ...? "Si scrive per creare un mondo nel quale valga la pena di vivere. Ho dovuto crearmi un mondo tutto mio scrivendo, come un clima, un paese, un ‘atmosfera, nel quale potessi respirare, regnare e rinascere ogni volta che la vita ha tentato di distruggermi. Scriviamo di noi per tentare di trascendere la nostra vita, per imparare a parlare agli altri, per raccontare il nostro viaggio nel labirinto. Se tu non percepisci la scrittura come un respiro, se tu non urli senza far rumore scrivendo, se tu non canti mentre scrivi, allora non scrivere, non ne hai affatto bisogno."

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