3 piccole vittime di violenza messe al sicuro in Francia.

Spesso si ha l’impressione che i fenomeni di violenza e di sfruttamento sui/sulle minorenni siano molto lontani da noi e che si sviluppino solo in Paesi economicamente più instabili. In realtà non è così. All’interno della Comunità Europea gli episodi sono altrettanto numerosi.

1 utente di Internet su tre è un/a bambino/a. Nell’arco dell’ultimo decennio, è incrementato il numero di minorenni che naviga su Internet, utilizza i social media, scarica applicazioni sul cellulare e gioca online senza alcuna supervisione. Finché i bambini e le bambine però, non sviluppano un pensiero critico e giudizievole, sono esposti a diversi pericoli: cyberbullismo da parte dei/lle loro compagni/e o di estranei/e, contenuti dannosi come materiale violento e pornografico, ma anche adescamento e molestie, comprese quelle sessuali. Inoltre molti giocattoli per bambini e bambine sono ormai collegati ad internet: pur rappresentando un’esperienza interattiva e multimediale che può essere considerata stimolante, negli ultimi tempi si stanno avanzando dubbi su quale sia la privacy che questi possano garantire. Il gioco è importante, ma è anche importante giocare in sicurezza e prevenire conseguenze sullo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale del/la bambino/a.