Andrea Passarini

Top Founder Executive

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Perché crescono i peli nelle orecchie

2018-10-28 14:06:33

Alla conclusione di un webinar che stavo seguendo qualcuno ridendo esclamò: "ma insomma, perché dopo una certa età crescono i peli nelle orecchie?" Tutto in natura ha la sua motivazione e quindi ci sarà una ragione perché ciò avvenga. Vediamo un po' cercando di trovarne le cause. Analizziamo il fatto dal punto dell'auricologia.

Andrea Passarini

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L’importanza dell’armonia nell’ambiente

2018-09-22 11:23:10

Quante volte ci siamo trovati in situazioni, a dir poco, deprimenti, per nulla stimolanti e ci siamo detti: “Oggi proprio non va”? In studio c’era un’aria pesante, di tensione, alcuni clienti hanno disdetto all’ultimo momento. I colleghi sembravano ognuno per i fatti suoi e non erano per nulla collaborativi. Non riesco a trovare il tempo e la concentrazione per preparare la prossima lezione del corso.
 Potrebbe persino piovere (citando il personaggio di Igor in Frankenstein Junior). Puntualmente si scatena un acquazzone.
 Proprio così, oggi è uno di quei giorni che ti prende la malinconia e non ti lascia più (citando anche una famosa canzone di Ornella Vanoni).
A chi non è capitato di sentirsi giù, bloccato perché tutto va storto? Questi sono i momenti in cui non vorresti far niente, momenti in cui vorresti isolarti, chiuderti in te stesso, perché tutto non va come dovrebbe andare. Ma…
gli amici ti chiamano:
“Vieni a farti un aperitivo tutti insieme?” oppure:
“Vieni a mangiare una pizza con noi?”
“No ragazzi (si fa per dire) oggi proprio non me la sento, non ne ho voglia”
“Dai ci facciamo una birra tutti insieme”. Controvoglia accetti, hanno insistito tanto. Poi…pian piano il malumore si sgretola, travolto dall’allegria del gruppo, anche se le battute sono sempre le stesse. C’è una energia diversa. Mi ritorna in mente ancora una volta uno dei tanti video delle conferenze di Emilio Del Giudice in cui spiega come avviene la reazione chimica tra le molecole di diverse sostanze. Avviene perché alcune molecole di una sostanza incontrano altre molecole dell’altra sostanza. Tralasciamo il discorso di numero atomico, peso atomico, legame chimico intramolecolare etc, che sono più concetti tecnici che servono per calcolare come e quanta sostanza si trasforma. 
L’incontro tra queste molecole deve avvenire in un certo modo, presentandosi in una certa posizione e non in un’altra. Pertanto se tale contatto avvenisse per casualità, questo avrebbe una probabilità ti avvenire che potrebbe essere calcolata in milioni di anni. Allora come avviene? Le molecole delle varie sostanze entrano in risonanza, risuonano tra loro e si attraggono. Per avere successo questa reazione chimica deve anche avvenire in un ambiente che risuona con loro, in armonia con loro per facilitare questa trasformazione. Le molecole si attraggono quando risuonano in accordo con l’ambiente in cui sono immerse e a livello biologico, come sappiamo, il migliore ambiente è l’acqua. Per questo si dice che l’acqua depura, purifica, proprio perché facilità le trasformazioni biologiche. Ma torniamo a noi. Gli amici, i veri amici, risuonano nel profondo e si attraggono, sono le molecole che vogliono attrarsi e armonizzarsi, cioè equilibrarsi: se un elemento è in difficoltà gli altri lo sostengono, se è agitato lo calmano. Proprio come le sostanze di una reazione chimica che cercano l’equilibrio atomico. Il locale in cui si trovano gli amici è il posto che facilita questo incontro e questo star bene in compagnia. Ma se le condizioni ambientali e sociali non sono idonee, questa armonia avviene con difficoltà, perché ognuno risuona con i propri problemi. Di fatto è importante circondarsi di persone gradevoli, vivere in un posto accogliente, favorire situazioni di armonia: non c’è niente di più piacevole che stare in buona compagnia in un luogo piacevole, osservare il tramonto con la persona che ami, stare con gli amici in un locale accogliente, ma anche fare il lavoro che ti piace con colleghi collaborativi in un ambiente che dia valore al tuo lavoro, prendere parte ad un progetto innovativo come cam.tv con persone fantastiche propense alla condivisione.

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COMPRENDERE IL MASSAGGIO CINESE: TUINA / ANMO

2018-09-21 21:26:21

Il massaggio cinese, o più correttamente trattamento manuale cinese come si dovrebbe definire, è fra le tecniche di massaggio quello che storicamente conosce la testimonianza scritta più antica. Due termini lo definiscono: tuina, composto da tui e na che significano rispettivamente spingere ed afferrare e anmo, composto da an e mo, premere e sfregare. Le due modalità hanno tecniche simili e vengono usualmente utilizzate in contesti diversi differenziandosi, per così dire, per la pressione esercitata, oltre che per gli obiettivi. Con tuina si fa riferimento ad un modo di operare codificato istituzionalmente e praticato un tempo presso la corte e tuttora negli ospedali. An mo, più leggero, è la pratica restata nel patrimonio popolare ed usata in famiglia. Per comprendere l'importanza di questa tecnica vediamo che i principi del massaggio cinese permeano senza che ve ne sia piena consapevolezza anche realtà proprie della medicina occidentale e delle tecniche diffuse in occidente. Di seguito, in modo succinto, alcune figure che testimoniano l'importanza e l'influenza dei principi del tuina/anmo nelle varie tecniche più diffuse. Nel sesto secolo un gruppo di monaci buddisti introduce in Giappone l'anmo e con esso vi diffondono i principi della medicina cinese. Qui si fonde con l'antica tecnica dei samurai di premere le parti dolenti e si espande rapidamente, viene riconosciuto ufficialmente all'inizio del '900 come possibile altra forma di trattamento. In seguito a metà del secolo, partendo dalla tecnica pressoria anfa dell'anmo, Tokujiro Namikoshi (1905-2000) sistematizza l'odierno shiatsu. Il medico svedese Pehr Hendrik Ling (1776-1839) dopo la laurea partì per un viaggio che doveva durare solo alcuni mesi, ma che durò diversi anni. Durante questo viaggio venne a contatto con gli insegnamenti delle arti marziali e del tuina; rientrato in Svezia tentò una sintesi fra ciò che aveva appreso e la medicina occidentale, giungendo a formalizzare la ginnastica svedese, praticata diffusamente, e il “massaggio svedese” che in ultima sintesi è il massaggio tradizionale. Andrew Taylor Still (1828-1917) americano, anch'egli medico, si trova ad operare durante la costruzione della ferrovia che collegava i due oceani ed osserva come gli operai cinesi, dal fisico “non proprio possente”, a fronte del lavoro molto duro, non incorressero significativamente nelle malattie proprie della difficile situazione. Egli mette in relazione questo con l'organizzazione autonoma di medici e cuochi che tali operai hanno al seguito; tale accostamento lo spinge ad avvicinersi ad alcune tecniche manipolative da essi usate, tecniche che sistematizzò per l'occidente e che daranno origine all'osteopatia. Personaggio eclettico e bizzarro il canadese Daniel David Palmer (1845-1913), maestro di scuola, agricoltore, droghiere, fu cultore di spiritualismo e frenologia, attratto viene in contatto col mondo cinese per apprendere le conoscenze delle medicine e tecniche orientali, assieme ad altri personaggi animati dagli stessi interessi cominciò a praticare la “guarigione magnetica”, la quale non ha nulla a che fare con i magneti, a dispetto del nome, ma si situa all'incrocio di vari approcci (come il massaggio) che hanno alla loro base i principi della medicina cinese come il concetto dei meridiani. Palmer teorizzò che il disallineamento delle ossa, soprattutto del rachide, fosse alla base di tutti i disturbi, in quanto tale disallineamento provoca un'irritazione del nervo e un blocco del flusso magnetico (il Qi per la medicina cinese?) lungo la colonna vertebrale e notò come una particolare manipolazione della stessa (la tecnica banfa del tuina) fosse in grado di alleviare il disturbo. Palmer nel 1895 giunse a formalizzare la chiropratica.

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