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Nei giorni scorsi c'è stato un crollo nel mondo Crypto causato dalle notizie sulle maggiori restrizioni da parte della Cina sul mining e sulle Crypto in generale. La Banca Centrale Cinese ha infatti invitato le maggiori banche e piattaforme di pagamento online del Paese a non favorire i clienti nelle transazioni in Bitcoin e altre valute virtuali. La Terza Banca più grande della Cina (Agricultural Bank of China) con un tweet ha affermato che se qualche suo cliente comprerà Bitcoin o Crypto si vedrà chiuso il conto e verrà segnalato alle Autorità. Tweet poi cancellato poco dopo. 

Non è la prima volta che vengono imposti divieti dalla Cina sulle Crypto, ma questo ha comprensibilmente generato molto timore ed innescato un crollo generalizzato nei giorni seguenti, che ancora non è stato assorbito. Ovviamente non sarebbe positivo se tutto il mercato Crypto cinese venisse meno, ma siamo sicuri che sia un male totale? Non potrebbe essere che la Cina si stia dando la zappa sui piedi? 

Ultimamente stava destando molta preoccupazione il fatto che troppa percentuale del mining si stava concentrando in Cina, dove l'elettricità ha un costo minore risetto molti altri Paesi. 

Sappiamo che una blockchain è tanto più sicura quanto più il mining è distribuito nel mondo. Questo infatti rende sempre meno probabile la possibilità di un attacco al 51%, e quindi sicura e distribuita su tanti soggetti la Blockchain.

Il dump potrebbe esser stato molto amplificato, oltre che dalla paura, dal fatto che i miners cinesi potrebbero aver provvisoriamente venduto le monete e l'attrezzatura per spostarsi in altri Paesi, magari anche più "Green" in quanto a produzione di elettricità. Non a caso infatti si è visto un crollo dell'hashrate, tornato ai minimi da mesi. Con lo stacco dei miners cinesi e il calo dell'haspower il tempo medio tra i blocchi sulla blockchain di Bitcoin è di conseguenza aumentato, tornando il più alto degli ultimi anni (25 minuti contro i normali 10). La Blockchain ora si sta quindi auto-riassestando, come normale che sia, decrementando la "Difficoltà" per i Miners nella risoluzione dei blocchi (è uno dei più grandi della storia di BTC in percentuale), per tornare ai tempi normali di aggiunta di un nuovo blocco, cioè 10 minuti circa.

A mio parere comunque questo esodo dei Miners Cinesi nel breve periodo porterà sicuramente a un miglior bilanciamento della distribuzione del mining nel mondo, visto che si stava troppo concentrando in Cina, e quindi a una maggiore sicurezza e decentralizzazione della rete Bitcoin. Inoltre questo esodo potrebbe avvenire verso Paesi più Green, dove la produzione elettrica usa molto meno il carbone come fonte, o a cercare di usare quasi esclusivamente le rinnovabili. Bitcoin è nato per essere decentralizzato e libero, contrastarlo è una buona mossa? Oppure questa mossa della Cina è legata strettamente all'imminente uscita dello Yuan Digitale? E Bitcoin o le altre Crypto sono viste come un concorrente sgradito? E' una buona idea contrastare una moneta mondiale e decentralizzata chiudendo tante aziende che sono nate grazie allo sviluppo di questo settore, e che semplicemente si sposteranno in altri Paesi? Credo che lo scopriremo proprio a breve nei prossimi anni..

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