Silvana Ottolini

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MILANO 1890

2018-09-26 09:07:11

CAPRETTE IN PIAZZA SANTO STEFANO. Si incontravano facilmente per le vie di Milano, anche in quelle centrali, pittoreschi gruppi di caprette, guidati dal pastore, il quale veniva in città quasi sempre dalle Valli Bergamasche, per vendere il latte. La mungitura solitamente avveniva nei cortili delle case, ma non era raro il caso che il pastore con una capretta salisse i piani delle scale per mungere il latte sui pianerottoli.

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Silvana Ottolini

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IL SANTO DEI FIUMI

2018-09-26 09:01:38

IL SANTO DEI FIUMI. (Pavia). Racconta una leggenda lontana nel tempo: Era la vigilia di Natale, la città era avvolta in un nebbione mai visto. I barcaioli non riuscivano a traghettare il fiume, un tratto ecco farsi avanti un signore vestito di rosso, che parlò così ai presenti. "Se volete, posso farvi all'istante un ponte, ma dovete accettare un patto, che mi sia consegnato il primo essere che passerà". Nascosto tra la folla c'era l'Arcangelo San Michele, il quale fattosi largo, si avvicinò al misterioso signore vestito di rosso, dicendo: "Per parte mia accetto il patto.". L'altro che era il diavolo, tracciò per terra qualche segno cabalistico e subito si profilò la sagoma di un ponte nella nebbia. Il diavolo si dispose all'imbocco del ponte pronto a ricevere quanto era stato pattuito, ma l'Arcangelo San Michele suggerì di far passare per primo un montone. Furioso per essere stato beffato, il diavolo scatenò una violenta tempesta, per distruggere il ponte, ma questo resistette alla forza degli elementi e il maligno dovette fuggire davanti alle preghiere corali recitate dai Pavesi. Più tardi, in segno di riconoscenza essi edificarono una chiesetta, che dedicarono al Santo dei fiumi.

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Silvana Ottolini

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PARCO SEMPIONE A MILANO

2018-09-26 08:57:06

C'ERA UNA VOLTA IL PARCO. Il Parco Sempione è molto bello, ma anche lui è cambiato, ma non in meglio, purtroppo è in pieno degrado, sporcizia, strutture rovinate e spaccio di droghe. Se rivivesse oggi l'architetto Alemagna che più di cento anni fa lo progettò rimarrebbe spaventato a vederlo ridotto così. Lo scenario è preoccupante, tre marocchini hanno acceso un fuoco con un giornale e si apprestano a cuocere una grossa aringa affumicata, non fanno niente di male è solo povera gente che deve sopravvivere. Giovani sdraiati nel prato a fumare non si sa cosa, circondati da spazzatura, lattine e bottiglie, nel laghetto alcune anatre si muovono in acque poco pulite, dove affiorano lattine di birra vuote gettate da persone non proprio ben educate. Il Ponte delle Sirenette, per i Milanesi: (Le sorelle Ghisini), perché costruito interamente in ghisa, circondato da cartacce e bottiglie di birra vuote. Sbandati che dormono sulle panchine, basta passare per il Parco come ho fatto io recentemente, che si venga fermati da personaggi strani che offrono in vendita oggetti di provenienza incerta o peggio. Il Parco sarà anche un posto di rifugio per gli ormai moltissimi emarginati ma che tristezza per chi ama Milano vederlo così

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