Silvana Ottolini

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Ho sempre letto e sentito parlare del tram IV Romano. In disuso, ma perfettamente integro.

Silvana Ottolini

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100 ANNI DALLA NASCITA DI DON PAOLO REDAELLI Giovedì 7 novembre 2019 saranno esattamente 100 anni dalla nascita di don Paolo Redaelli, il sacerdote fondatore della parrocchia della Comasina e, di fatto, dello stesso quartiere, visto che fu il primo inquilino (e per mesi anche l'unico). La sua figura è significativa anche per Affori, dal momento che, prima di essere destinato alla Comasina, don Paolo passò 13 anni ad Affori, dal 1943 al 1956. La sera di giovedì 7 novembre alle ore 20.45 ci sarà una conferenza nel salone blu sotto la chiesa della Comasina per ricordare questo sacerdote. Interverranno Sua Ecc.za mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, e Marco Granelli, Assessore alla Mobilità e ai Lavori Pubblici del Comune di Milano. Vi saranno anche alcune testimonianze di persone che l'hanno conosciuto.

Silvana Ottolini

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ACCADDE IERI , 28 OTTOBRE 1569 L' ATTENTATO A SAN CARLO, quattro i protagonisti del complotto, poi giustiziati: fra' Gerolamo Legnano, prevosto di San Cristoforo, e fra' Lorenzo Campana, prevosto di San Bartolomeo, fra' Clemente Merisio, prevosto di Caravaggio e fra' Gerolamo Donato detto il "Farina". Era l'una di notte del 28 Ottobre 1569, mentre il cardinale pregava insiemi ai familiari il Farina gli sparò nella schiena, da pochi passi di distanza, e lo prese in pieno. Ma San Carlo continuò a pregare come se niente fosse, la pallottola gli aveva perforato solo rocchetto che San Carlo aveva indossato poco prima, lasciandolo illeso. Il 2 Agosto 1570, sulla pubblica piazza di Santo Stefano, dopo sette mesi di interrogatori e torture, furono decapitati fra' Gerolamo Legnano e fra' Lorenzo Campana, poche ore più tardi, li seguirono, destinati però all'impiccagione due altri uomini della Chiesa fra' Clemente Merisio e fra' Gerolamo Donato. Che cosa avevano fatto per meritarsi una simile fine, avevano attentato alla vita del Cardinale Borromeo, arcivescovo di Milano, incaricato dal papa Pio V di procedere al controllo delle operazioni di "riforma radicale" dell'ordine milanese degli Umiliati, San Carlo era considerato dagli Umiliati uno dei maggiori responsabili della prossima soppressione del ricco ordine, poco propenso ad adattarsi ad uno stile di vita più povero. Il rocchetto che salvò la vita di San Carlo è custodito nella basilica di Sant'Eustorgio dove viene esposto una volta all'anno.

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