Cosa bolle sul fuoco in cucina?
VIVANDE e NEVE - Pillole di Cucina Relazionale
"Sotto la neve pane, sotto la pioggia fame"
Cosa significa questo detto contadino, e perché ha a che vedere con la trasformazione?
PILLOLE DI CUCINA RELAZIONALE
VIVANDE e NEVE
“Sotto la neve pane, sotto la pioggia fame”
È questo un tradizionale detto contadino che ci ricorda come tutto nasca dalla terra, e come si debba prendersene cura.
Sotto la neve, pane: la neve, candida, protegge. Sotto la coltre nevosa l’attività dei microorganismi del terreno prolifera, trasforma. Sì, trasforma!
Tutto il mondo è costante trasformazione, per renderci evidente quello che non si vede, ma a ben “guardare” è molto più reale delle cose che passano, che sollecitano i sensi.
Mi rivolgo alle cose / Con i miei sensi a loro mi rivolgo / Essere dei sensi, tu mi inganni! / Ciò che fugge l'esistenza come nulla / Per te è essere ed essenza. / Quello che deve apparirti un nulla / si manifesta alla mia interiorità. (R. Steiner)
La neve protegge gli esseri predisposti alla metamorfosi: dal legno all’hummus, dalla foglia al sale minerale, e così via. Lo fa con innocenza, con candore. Grazie a dei cristalli che ci mostrano quanto perfetto e insieme vario sia il mondo, nella sua essenza, nel momento in cui per un passaggio di stato è possibile “fotografarlo” in un fiocco.
La pioggia invece dilava, porta via. Anche lei è un dono del cielo. Ma è figlia di un Dio violento, quasi scorbutico. Non è come la neve che si appoggia, si adegua al mondo. La pioggia vuole imporsi, scava nella terra rivoli, invade. E porta via.
Tutto torna, certo, ma se seguiamo la pioggia deve poi impiegare altro tempo ed altra energia. Pazienza, anche quello serve. Come serve la fame, che nel detto contadino viene abbinata al dilavamento della pioggia, per capire chi siamo, è cosa è veramente il “cibo”.
Sotto la neve, pane: sotto la neve, vita che trasforma.
Il mio invito è che possiate scoprire anche voi la preziosità della trasformazione in cucina, degli ingredienti che camminano verso le vivande, sotto i cristalli di neve della bellezza, al di là e oltre il dilavamento del mondo che scorre come deve, con le sue difficoltà e le sue falsità.
Quello, il mondo che ci viene incontro non possiamo sceglierlo. Ma possiamo però scegliere il campo in cui vogliamo stare, e possiamo scegliere di far scendere su di noi neve, candore, accettazione, invece di irosa e dilavante pioggia.
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