Karateka Ingegnere

KARATE tanti stili un'unica ARTE

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Karate: colori delle cinture.....tutto è iniziato con un bicromatico bianco e nero

2018-09-16 15:33:23

Le cinture bianca e nera sono state utilizzate prima nel judo. Si può pensare che il kimono bianco e le cinture bianca e nera siano state introdotte nel Karate dal sistema Judo I vestiti del Maestro G. Funakoshi e S. Gima nel 1921 saranno ripresi a poco a poco dagli altri, e si fisseranno come modello per il Karate. Dalle qualifiche di Hanshi ("modello da imitare") e Kyoshi ( "esperto nell'insegnamento") si è passati ad una classificazione più ampia con l'assegnazione di DAN (gradino, livello) e ancora successivamente all'introduzione dei KYU (classe, rango, grado). Il M° Kano (fondatore del Judo moderno) sperimentò i gradi DAN come rappresentazione dell'avanzamento del livello nella pratica e con i KYU i livelli di apprendimento anteriori all'acquisizione del 1° DAN. In fondo UNA CINTURA NERA altro non è che UNA CINTURA BIANCA che non si è mai arresa

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Karate: il gesto di legare la cintura (parte 2)

2018-09-01 17:04:07

Vediamo STEP by STEP come si lega un cintura di Karate e soprattutto che significato ha ogni STEP STEP n° 1 si avvolge la cintura intorno a noi, il punto centrale tra i due lembi è posto sotto l’ombelico. Inserendo la cintura sotto l’ombelico, questo ci ricorda il nostro centro di energia. STEP n° 2 e 3 dietro la schiena la cintura viene incrociata e i due lembi tornano frontali dopo averci avvolto la schiena, ci viene ricordato di essere preparati per coloro che ci potrebbero attaccare alle spalle. STEP n° 4 ora si incrociano le due parti formando una X ricordandoci che ciò che accade dietro la schiena può avvenire anche di fronte. STEP n° 5-6-7-8 ora il nodo, portare un’estremità sotto la cintura e l’altra verso il basso. Questo ricorda al Karate-ka le due direzioni in cui la nostra mente può viaggiare se non siamo in pace con noi stessi, e l’importanza di cercare miglioramento continuo bilanciando le forze tra cielo e terra, kaizen (改善) è la composizione di due termini giapponesi, KAI (cambiamento, miglioramento) e ZEN (buono, migliore), e significa cambiare in meglio, miglioramento continuo. Infine, legando bene il nodo ricordiamo l’importanza di stringere con forza la nostra determinazione in tutte le questioni. Fortificare il nostro spirito ‘fudoshin’ (不動心) uno stato di equanimità o imperturbabilità (letteralmente “cuore – mente – attenzione” “immobile”), perché noi raccogliamo sempre quello che seminiamo. Quindi, dobbiamo sostenere i valori morali che ci definiscono come Karate-ka manifestandoli in ogni nostra interazione durante la pratica. I due lembi scendono poi in modo uniforme da entrambi i lati, cercando che uno non sia più lungo dell’altro. Questo atto simboleggia l’importanza dell’equilibrio – sia spirituale, tecnico e fisico (conosciuto in Giappone come ‘Shin Gi Tai’ ) – ma serve anche a ricordare che l’eccellenza può essere raggiunta solo quando l’allenamento fisico è equilibrato con la preparazione spirituale (mente-tecnica-corpo).

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Karate: il gesto di legare la cintura (parte 1)

2018-09-01 11:32:01

Per un karateka una delle prime cose da imparare è il metodo con cui allacciare correttamente la cintura. In foto vedete la mia cintura Oltre ad avere un valore simbolico sappiate che esiste più di un modo per fare il nodo alla cintura di Karate, anche se il risultato finale è generalmente lo stesso, è un fatto poco noto che diverse scuole di Karate insegnano metodi leggermente diversi per annodare la cintura. È un gesto più importante di quanto si pensi, non si tratta solo di “fare il nodo alla cintura”. Dovremmo chiederci ad esempio quale valore realmente produce l’atto di legare la cintura? E quali processi di pensiero vengono attivati ​​nel rituale di annodare? Tutto ciò ci rende persone e karate-ka migliori? Anche se tutto sembra a prima vista esagerato per una procedura così semplice, è sempre possibile migliorare quasi ogni compito apparentemente banale nella vita, semplicemente soffermandosi un po’ di più a riflettere sul perché lo facciamo. Fare il nodo alla cintura è molto di più che un semplice atto abituale. Esso dovrebbe servire come promemoria spirituale per prestare attenzione ai piccoli dettagli e ciò può influenzare tutta la nostra prospettiva sul Karate e sulla vita stessa, in una parola stiamo parlando di vivere la consapevolezza. Perché prendendosi cura del metodo di allacciatura, credo possa far nascere anche una consapevolezza del rispetto dell’altro e della gerarchia sociale che viene a formarsi all’interno del dojo tra gli allievi di diverso livello e/o anzianità di pratica e che a mio parere è uno degli ingredienti importanti dell’atmosfera di miglioramento personale che dovrebbe essere presente in ogni dojo marziale.

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