Top Founder President
Russia & = Ucraina
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Le parole di Karolina Francov, scrittrice.
“Tanti mi chiedono perché non pubblico niente su quello che accade in Ucraina.
Perché non commento e non dico quello che
penso.
Allora rispondo.
Questo non perché mi sento sconvolta o spaventata e sicuramente non perché non ho coraggio di parlare.
E che non vedo il senso di parlare. Ho parlato tanto nel 2014, 15, 16… quando Ucraina sterminava a centinaia i civili a Donbass.
Anzi, ho gridato quando la città dove vive mia madre andava bombardata, quando i pezzi di carne.. gambe, braccia, teste dei bambini e dei vecchi erano letteralmente sparsi sui marciapiedi e nei parchi.
Mi sembrava di vivere all’inferno quando vedevo le facce soddisfatte e sorridenti delle mie “amiche” ucraine alla vista delle foto dei cadaveri… quelli di Odessa, quelle persone bruciate vive.
Ora.
Ora mi sento anestetizzata emotivamente.
Faccio fatica ad essere empatica.
Mi sento in imbarazzo quando gli amici mi raccontano dello shock e della paura che provano, perché io non provo più niente.
Per 8 lunghi anni mia madre sentiva gli spari, ululati delle bombe e le notizie dei nuovi morti.
La gente di Donbass è abituata. Tutto questo è diventato una quotidianità.
Qualcuno ha pregato per loro?
Qualcuno di voi?
O forse il presidente americano? O Europa?
Sapete cosa dice la gente di Lugansk? Ve lo riferisco: Dio benedica Vladimir Putin e la Russia.
Finalmente è stata avviata l’operazione di smilitarizzazione di Ucraina!
Da parte mia posso solo augurare e sperare che nessuno in Ucraina vedrà i propri bambini nelle bare o a vivere con i moncherini e con le protesi! L’unica cosa per cui prego!”
Basta guerre!
Basta spese militari!
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E parlano dei sistemi di "democrazia occidentale"...
Ricordiamo ai nostri intrepidi difensori delle libertà occidentali pronti a (far) impugnare le armi contro il tiranno Putin che oggi, mentre scriviamo, in Italia persiste uno stato di emergenza sanitaria totalmente sconosciuto alla nostra Costituzione, che attribuisce al governo poteri straordinari e arbitrari senza che esista alcuna ragione di allarme sanitario o di disagio delle strutture ospedaliere, essendo in corso una normalissima blanda epidemia stagionale. Ricordiamo che oggi in Italia - unico paese in tutto l'Occidente e in tutto il mondo, salvo qualche residua tirannia asiatica - a chi non acconsente a sottoporsi un numero imprecisato di volte a un trattamento sanitario imposto dal governo senza prevedere alcuna responsabilità né risarcimento per danni eventuali viene ancora proibito di lavorare e di percepire retribuzione, di viaggiare sui mezzi pubblici, di entrare in ristoranti, bar e negozi, di praticare sport, di accedere a spettacoli ed eventi culturali.
Ricordiamo ai nostri infervorati paladini e crociati delle libertà che oggi in Italia tutti i cittadini sono ancora obbligati a esibire continuamente, in tutte le circostanze della vita quotidiana, un lasciapassare sanitario/vaccinale che ne controlla ogni movimento, consente una loro schedatura totale, incrocia i dati sanitari con quelli fiscali, consentendo al governo in ogni momento di limitare le loro libertà. Ricordiamo che oggi in Italia viene ancora impedito da una circolare del Ministero dell'Interno il diritto a tenere cortei nelle città contro i provvedimenti governativi, mentre cortei e manifestazioni sono consentiti senza restrizioni su temi arbitrariamente giudicati "giusti" dal governo. Ricordiamo che oggi in Italia il 95% del sistema dei media è ridotto a grancassa e amplificatore della propaganda governativa, e demonizza incessantemente chiunque esprima opinioni dissenzienti sulla questione dell'emergenzialismo sanitario.
Chiunque abbia deliberato, sostenuto, difeso, avallato questi atti oppressivi, chiunque continui a tenere in piedi questo regime autoritario, chiunque non faccia nulla per porre subito fine ad esso non ha nessun titolo per insegnare la libertà e la democrazia a nessuno. Dovrebbe semplicemente vergognarsi anche solo di usare queste parole, e andarsi a nascondere, se ancora gli rimane un residuo di pudore. #osipensaosicrede