Gabriele Visintini

Founder & CEO Cam.TV

Social Media e contenuti digitali: come sfruttare il potenziale della blockchain

2021-12-30 11:00:33

Definirsi e profilarsi nello spazio virtuale attraverso la condivisione di contenuti, di preferenze, competenze e passioni. Alzi la mano chi usa i social media e non condivide nulla di sé.

La condivisione è un elemento fondamentale alla base della maggior parte dei social media – appunto piattaforme “sociali” perché pensate per creare communities e permettere lo scambio al loro interno.

Ma c’è tuttavia da chiedersi: di chi è la proprietà di ciò che viene condiviso? E poi: è possibile guadagnare direttamente dalla pubblicazione di contenuti? Ciò vale soprattutto quando parliamo di post a valore aggiunto...

Ciò di cui molti utenti non sono pienamente consapevoli è che ogni volta che pubblicano qualcosa su un social media tradizionale, nella maggior parte dei casi “regalano” i contenuti alla piattaforma di turno. Postando una fotografia o un video, rinunciano sostanzialmente alla proprietà dei contenuti nel momento stesso in cui pubblicano. Le condizioni di utilizzo che si accettano nel processo di registrazione di un profilo sono abbastanza chiare in tal senso.

Il modello di business della maggior parte dei social network si basa infatti sulla permanenza degli utenti sulla piattaforma per il maggior tempo possibile – a vantaggio di aziende e professionisti che inseriscono messaggi promozionali tra i contenuti pubblicati dagli stessi utenti. I social tracciano le preferenze e le abitudini di ogni singolo utente e rivendono queste informazioni alle aziende sotto forma di big data, utili alla promozione di prodotti e servizi verso target precisi.

Chi ci guadagna in ciò? Ovviamente la piattaforma, che genera guadagni sulla “pelle” dei suoi utilizzatori per la loro semplice presenza. Gli utenti hanno l’impressione di navigare gratis, ma in realtà stanno cedendo il proprio tempo e le proprie informazioni personali, troppo spesso senza la sufficiente consapevolezza di quanto queste siano preziose.

Guadagnare direttamente dai “Like”. Possibile tramite blockchain

Oggi la consapevolezza rispetto al meccanismo dei social media sta cambiando. Gli utenti sono più critici e le Big Tech si stanno gradualmente adeguando alle normative sulla privacy sempre più restrittive, vigenti soprattutto in Europa (GDPR). Rimane però il problema di fondo: i principali social network non offrono la possibilità di mettere in vendita i contenuti degli utenti direttamente sulla piattaforma poiché questa è destinata per lo più alla vendita di pubblicità. Ne consegue che gli utenti non guadagnano dai propri contenuti ma sono anzi per lo più merce di scambio tra i grandi social e le aziende che vi investono in pubblicità.

Pensiamo ad esempio a chi ha un grosso seguito di follower, come gli influencer: questi sono sì in grado di trarre un profitto economico. Ma non direttamente dai post che pubblicano, bensì dalle aziende che li ingaggiano per promuovere prodotti o servizi.

Come aggirare questo problema?

Innanzitutto, sviluppando social network europei in grado di competere con i big asiatici e nordamericani sia su un livello tecnologico che valoriale. Sviluppando social con modelli di business più vicini alle persone, che permettano ai privati che producono contenuti digitali di guadagnare direttamente dalle proprie idee e dalle proprie competenze e non traccino il comportamento online degli utenti rivendendo i dati alle aziende fornitrici di prodotti e servizi. E immaginando piattaforme che integrino il marketing funnel in un unico canale digitale: dalla promozione, all’erogazione del servizio, al pagamento all’incasso del compenso professionale.

Senza bisogno di siti web da indicizzare, di profili social sui quali pubblicizzarsi, di un contabile che emetta le fatture, di una banca che le incassi. Senza necessità di fare attività di SEO, SEM, Advertising per essere indicizzati e visibili. Senza bisogno di essere notati da brand per farsi pagare come influencer.

In tal senso può essere molto funzionale la tecnologia blockchain, che consente di effettuare transazioni economiche senza l’intervento di alcun intermediario e che permette di tutelare il diritto d’autore anche online tramite i cosiddetti NFT (Non Fungible Token).

La blockchain permette di uscire dagli schemi classici dei sistemi centralizzati che, per loro natura, hanno bisogno di soggetti terzi che ricoprono la funzione di garanti (si pensi, ad esempio, ai notai o al e banche) e apri quindi le porte ad un nuovo concetto di fiducia online, in grado di garantire la possibilità di verificare, in totale trasparenza, informazioni che vengono registrate in archivi inalterabili, immodificabili e dunque immuni da corruzione. Le tecnologie blockchain si riescono a far carico, quindi, anche di temi etici che non sempre (o non immediatamente) trovano una facile soluzione nell’ampio panorama dell’innovazione digitale. Elementi come la trasparenza, la responsabilità, la comunità e la decentralizzazione stanno trovando sempre più spazio per concretizzarsi online e nuove realtà si stanno affermando per offrire questo genere di soluzioni.

È da queste considerazioni che è nato il progetto Cam.TV, un social media che mette le persone al centro della rivoluzione digitale e che permette ai creatori di contenuti di guadagnare direttamente dai Like – ad esempio tramite libere donazioni in criptovaluta. Una Piattaforma Social “All-In-One“ accessibile a tutti, democratica e facile da usare, che vuole utenti consapevoli delle proprie potenzialità e che desiderano metterle a disposizione degli altri. Una social company che vuole crescere insieme ai suoi utenti, dando loro la possibilità di ottenere il diritto di partecipazione al fatturato della piattaforma partecipando alla prima STO basata su strumenti tokenizzati full compliance in Europa.


by Gabriele Visintini