Elisa Rota

FAME VERA O FAME EMOTIVA? “Mangio perché sono nervosa, e poi sono ancora più nervosa perché mi arrabbio con me stessa per aver mangiato”. A volte non ce ne rendiamo conto ma il nostro stato d’animo è fortemente legato al nostro stomaco. È dimostrato da anni che abbiamo due cervelli, mente e stomaco. Mangiare per stress non lo elimina, anzi innesca quelle abitudini automatiche che portano alla sconfitta dei nostri obiettivi di benessere. Hai un tuo obiettivo? Quante volte hai già provato a raggiungerlo? Con che risultati? Ora vediamo cosa differenzia la fame vera dalla fame emotiva. Sembra banale, ma la risposta non lo è. La fame vera si presenta tra le 2 e le 3 ore dopo il pasto se questo è correttamente bilanciato, ed è graduale. Il corpo sta bene quando è soddisfatto, e da il tempo di far arrivare il comando di smettere di mangiare al cervello. Dopo di che non avrai voglie extra. Totalmente diversa è la fame emotiva. Quando la sensazione dello stomaco vuoto parte da uno stato d’animo turbato, e iniziamo a mangiare in modo vorace e non controllato, spesso il segnale di sazietà dello stomaco pieno viene ignorato. L’attenzione è tutta su come ci sentiamo non su cosa stiamo facendo. La fame emotiva si presenta all'improvviso e la voglia è di un cibo specifico, carico di zuccheri, grassi, sali e ipercalorico. E soprattutto in abbondante quantità. Esempi tipici sono la cioccolata, le patatine o quella torta a tre strati del bar sotto l’ufficio. Cadere nel vortice dei 10 minuti di –mangio anche le gambe del tavolo – può falsamente appagare, ma è un sollievo effimero. Infatti, dopo pochissimi minuti dallo sgarro arrivano pesanti sensi di colpa e giudizi verso se stessi. Poi c’è quella vocina killer che ci dice che non ce la faremo mai e ci fa precipitare nello sconforto. Cosa fare perché questo non accada? Come far tacere la vocina killer? “Aspetta che passi” è un pensiero da evitare, a me verrebbe più fame nel sentirmelo dire. Le nostre emozioni ci condizionano ogni momento della giornata, nel bene e nel male, il nostro obiettivo è saperle gestire e non subire. Questo fa parte del percorso che faccio sperimentare a chi lavora con me. Ecco 4 consigli pratici che ti possono essere utili per non cadere nel flusso sgarro/senso di colpa/sgarro perché il cervello dice, tanto ormai l’ho fatto. 1. Non bloccare le tue emozioni, se le emozioni sono la causa della tua fame incontenibile, accettale. E’solo un collegamento emozioni-fame che hai creato con le abitudini. Tristezza, rabbia, frustrazione, paura e noia sono sentimenti, succede di viverli, è normale e non puoi farci nulla. Ciò che è tua responsabilità è come reagisci ogni volta. 2. Lavora sulla tua adattabilità, se sei nervosa e stai per addentare una stecca di cioccolata chiediti “Che soddisfazione voglio davvero?”. Capisco che lo stress potrebbe aumentare, ma durerà un attimo e poi starai meglio. Anche questa azione va allenata. 3. Datti delle alternative, se la cucina o la dispensa sono zone critiche, fai una lista di cose piacevoli alternative che puoi fare. Io per esempio accendo youtube e ascolto la mia canzone preferita, oppure porto fuori il cane di mia sorella. Non è facile farlo da subito, ma vedrai che funzionerà. 4. Osserva le tua cattive abitudini come fossi uno spettatore, segui il programma del tuo coach per zittire la vocina killer, non sei tu e lei non ti appartiene. Tu non sei la vocina che senti e che ti fa sentire sbagliata. Forse mentre leggevi questi 4 punti pensavi, lo so già. Convertire in azioni concrete le informazioni che abbiamo è un percorso, se fosse facile lo avresti già fatto da tempo.

Elisa Rota

Buon Natale!

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Elisa Rota

Prima di parlare pensa.

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