Daniela Dante

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Ecobonus e sisma bonus, al via lo sconto in fattura. Le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate I beneficiari delle detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica e di riduzione del rischio sismico possono optare per un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi. Ma, dai riscontri che giungono alla nostra redazione sembra impossibile trovare imprese che aderiscano.

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#ASSEGNI #FAMILIARI: a chi sono dovuti in caso di separazione e come vengono imputati rispetto al mantenimento dei figli? Tema sempre molto dibattuto tra le coppie che assisto nelle #SEPARAZIONI e #DIVORZI In caso di separazione, gli assegni familiari percepiti per i figli sono dovuti solo al genitore collocatario, ossia a quello con il quale convivono prevalentemente e con cui condividono la residenza. Sul punto è intervenuta la Corte di Cassazione, la quale ha precisato che tale diritto spetta al genitore collocatario a prescindere dalla circostanza che gli assegni familiari siano percepiti in forza del proprio rapporto di lavoro, oppure in forza del rapporto di lavoro dell’altro coniuge. Questo vuol dire che gli assegni familiari per i figli vanno versati interamente al coniuge con cui essi convivono, anche quando a percepirli in prima battuta è l’ex coniuge lavoratore. Ecco un esempio per chiarire meglio il concetto: ti sei separata da tuo marito e il giudice ha stabilito la collocazione dei figli presso di te. In questo caso, tuo marito dovrà corrisponderti gli assegni familiari percepiti proprio perché convivi con i figli. Se, invece, gli assegni sono percepiti direttamente dal coniuge a cui sono affidati i figli, allora il giudice potrà detrarre tale somma dal mantenimento. Ad esempio, ipotizziamo che tuo marito ti debba corrispondere un assegno di mantenimento di 450 euro. Ipotizziamo anche che ti sono stati affidati i figli e che tu percepisca già gli assegni familiari pari a 150 euro. In questo caso, tuo marito dovrà versare per il mantenimento dei figli un importo di 300 euro e non di 450. Per quanto riguarda invece gli assegni familiari corrisposti per l’ex coniuge, questi devono essere versati al coniuge lavoratore che paga il mantenimento, proprio per consentirgli di far fronte a tale contributo mensile che grava su di lui. In conclusione, salvo diverse intese in sede di separazione consensuale, il genitore non collocatario che percepisce gli assegni familiari è tenuto a corrisponderli all’altro genitore collocatario; e ciò in aggiunta all’assegno di mantenimento e a prescindere dal suo importo.

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