Visita all' Orticolaio .
Milano
La Casa di Alessandro Manzoni
Siamo a Milano e durante i "Moti di Milano " ( 6-9 maggio 1821), mentre la gente se ne stava ritirata nelle proprie abitazioni e pregava affinché questa apolisse potesse finire presto, lui, il Manzoni,
quel giorno mentre c'era vento, tempesta e "moti"
osservava fuori dalla finestra la furia del temporale e penso':
Gran cosa la Provvidenza.
Siamo nella Milano del 1821, sotto il dominio austriaco. Moti di ribellione contro i regimi assolutisti cominciano a farsi sentire, dalla Spagna all’Italia.
L’uomo dall’interno del suo palazzo questo lo sa, e sa anche che bisogna fare qualcosa.
Non ha l’animo combattivo, è molto ansioso, ma un’arma la sa impugnare con meravigliosa astuzia: la penna.
Così, nella sua funzionale solitudine, prende la piuma d’oca e scrive.
Racconta di un tempo lontano, il ‘600, in cui c’era un altro oppressore a Milano: la Spagna, ma poco cambia. Racconta storie di personaggi umili e personaggi celebri.
Due protagonisti. Nessun eroe.
Anzi, un eroe c’è, un’eroina. Perché se esiste qualcosa che riesca a dare forza agli oppressi, è sempre lei, la Provvidenza.
La speranza che un domani tutto possa cambiare e girare per il meglio.
Basta poco.
Basta crederci.
Forse anche per l’uomo si prospetterà un futuro roseo. Per il momento ci prova e cerca di cambiare le cose a modo suo.
La usa la Provvidenza. Sarà la protagonista assoluta di quello che sta componendo.
In fondo è il suo mestiere, magari nel suo piccolo riuscirà anche lui a sconfiggere tutti i suoi timori.
Sorride ancora.
Guarda il foglio con occhi illuminati di nuova speranza, e comincia a scrivere: “Quel ramo del lago di Como...”
Foto e citazioni dal web