Carmine DIDO

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Massimo Riva, nell'anniversario della sua morte lo ricordiamo con le canzoni scritte insieme a Vasco Rossi. Massimo Riva è morto il 31 maggio 1999. Aveva 36 anni. Era noto ai più per essere ‘uno’ del giro di Vasco Rossi. Era nato a Zocca (Mo), lo stesso paese di Vasco, solo una decina di anni dopo. Per Vasco era come un fratello minore. Grazie a Vasco è entrato nel mondo della musica. Prima la radio, poi nel suo gruppo sul palco. Ma anche Vasco deve ringraziare Massimo. Lo deve ringraziare di essere esistito perché un amico vero lo si deve sempre ringraziare di esistere. E lo deve ringraziare perché alcune tra le più belle canzoni del Komandante sono nate dal lavoro comune con Massimo. Anche se non risulta ufficialmente dai crediti. A seguire una manciata di canzoni prodotte dalla coppia Rossi-Riva. "Canzone" è il brano con il quale Vasco Rossi ricorda e omaggia Massimo Riva in concerto. https://youtu.be/_lZPFmcBqps “Albachiara” https://youtu.be/C83Ybare69E “Vivere” https://youtu.be/z12qQvdTtxo “Voglio andare al mare” https://youtu.be/yh5jZfMC6kM “Stupendo” https://youtu.be/9OR_LRHjMz4 “Non mi va” https://youtu.be/tD8ZwMoZEC0 “Un gran bel film” https://youtu.be/eSXx4gLcKBM “Perché non piangi per me” https://youtu.be/uatylEicG5U “Ok sì” https://youtu.be/-iGwW6gmcqI

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Direttamente dall'ultimo album del mio caro amico Vincenzo "Misleading Lights of Town". Scaricatelo! 👍

Carmine DIDO

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Enrico Ruggeri: "La buona musica la possono fare solo i ricchi, oggi un artista guadagna meno di una baby sitter. Le cose interessanti, le cose innovative e rivoluzionarie, le faranno i ricchi”. Lo afferma Enrico Ruggeri ai microfoni di "The Shooter", il programma di Pop Economy condotto da Michele Monina e dedicato all’economia dell’industria discografica. A ruota libera e senza troppi “peli sulla lingua”, Ruggeri dice: "L’economia e la musica hanno sempre viaggiato su percorsi assolutamente divergenti. Se arriva un ragazzino dal Sud o dal paesino e che vince il talent, non puoi chiedergli di fare la rivoluzione. Quello a mala pena deve sperare che la radio gli passi il pezzo e di rimanere un po’ lì, mantenere la famiglia, avere il riscatto sociale; se invece hai una solidità economica, puoi permetterti di fare le cose che ti piacciono”. E poi aggiunge: "Lo scenario di adesso è quello della musica digitale, dove guadagnano solo le case discografiche e non gli artisti. Un artista di vertice, se gli fai i conti in tasca sugli utili di Spotify, guadagna molto meno di quella che viene a casa a tenermi i bambini”. E conclude: "Io una volta presi in giro Morandi, gli dissi: – quando tu alla fine degli anni’60 vendevi un sacco di dischi, l’RCA usava i tuoi soldi per finanziare il primo album di De Gregori, di Venditti, di questi che all’inizio non vendevano... Tu ti scavavi la fossa da solo, finanziando i tuoi curatori fallimentari”.

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