Alimentazione low carb e benessere

Meno carboidrati più salute

2021-05-13 05:20:36

AYURVEDA CIBO ED INFIAMMAZIONI DELLA PROSTATA

Per i motivi che sono stati ormai riconosciuti anche dalla Medicina occidentale, in Ayurveda esistono 6 cibi le cui AMA(tossine) sono particolarmente nocive per la prostata

Di seguito:

GRASSI SATURI

ZUCCHERO BIANCO

CAFFE'

CIBO IN SCATOLA

PESTICIDI NELLE VERDURE

SALE

Prevenzione e cura come al solito iniziano a tavola.

Alimentazione low carb e benessere

Meno carboidrati più salute

2021-05-06 06:36:40

ACIDITA', ALCALINITA', ESPRESSIONE DEL DNA

Conoscere la differenza tra cibi acidi e cibi alcalini è molto importante per il nostro benessere e la nostra vitalità. Anche se non alcalinizziamo il nostro corpo al 100% è importante farlo almeno al 70% proprio per mantenerci in buona salute e rallentare il processo di invecchiamento.

Il metro attraverso il quale si può misurare l'acidità o l'alcalinità dei cibi è il PH.

Il PH del nostro organismo rientra in una scala di valori che va da 0 a 14 . Possiamo misurare l'acidità e l'alcalinità all'interno del nostro corpo analizzando i liquidi organici come sangue, saliva od urina.

Se il PH è compreso fra 0 e 7,06 il nostro corpo è acido. Se è a 7,07 è neutro, se è tra 7,07 e 14 il PH si puo definire alcalino o basico.

Ci sono diversi strumenti per testare il livello di acidità nel nostro corpo, ma i più semplici da trovare nelle farmacie sono le "strisce indicatrici di PH" da usare con un campione di saliva o urine.

Non si tratta di qualcosa di nuovo, è qualcosa di antico. In passato la nostra alimentazione era costituita per lo più da cibi alcalini o neutri come legumi, verdura, frutta noci e semi. Oggi questi alimenti si sono ridotti per dare sempre maggior spazio a eccessiva carne, latte, formaggi, burro, uova, salumi, cibi raffinati e ricchi di sale.

OGNI ZONA DEL CORPO HA LA SUA ACIDITA': SE IL NOSTRO DNA SI ESPRIME IN AMBIENTE PIU' ACIDO TENDE A ESPRIMERE MALATTIA.

Eppure oggi la maggior parte delle persone conduce uno "stile di vita acido". Occorre saper "mirare" i nutrienti ove l'acidita' esiste ed e' necessaria.

La plastica in cucina quasi supera il reale nutriente.

L'ambiente acido nel nostro organismo non solo uccide la nostra vitalità, ma è il terreno piu' fertile per disturbi e malattie. TUTTE, comprese quelle gravi come cancro.

Il cibo non è però l'unica ragione che rende acido l'organismo. Le "emozioni"infatti son un altro importantissimo fattore da considerare.

Paura, rabbia frustrazione, risentimento, ci stressano e danno vita a reazioni biochimiche che aumentano l'acidità del nostro organismo.

Per avere il nostro PH basico non sarà necessario seguire regole rigide, dobbiamo solo evitare alcuni cibi e privilegiarne altri.

Tra i punti principali da seguire:

Mangiare il più possibile cibi vivi (ossia crudi) o poco cotti e naturali. Introdurre verdure, dando la preferenza a quelle verdi come broccoli, spinaci, lattuga, rucola, cetrioli, cavoli, bietole, sedani (perché ricche di clorofilla) e quando non si hanno a disposizione o se ne assume piccole dosi integrare con gli "alcalinizzanti naturali".

Economici ed efficaci, ad personam.

Ottimi anche gli avocado e il succo di limone utili per migliorarne il sapore.

Evitare i "veleni" ossia tutte le sostanze inutili che non portano nulla di buono e che il nostro corpo fa fatica ad eliminare come caffè, fumo, bibite gassate, alcool, cibi pronti, conservanti, aromi artificiali.

Normalizzare il consumo di alimenti acidificanti come carne, dolci, farina bianca e tutti i suoi derivati, latte, formaggi, uova, legumi e cereali raffinati.

Osservo quotidianamente persone che non mangiano o mangiano il triplo delle proteine necessarie, ed alcalinizzano i tessuti con strane e costose sostanze: la Biologia e la Natura ci dicono che esistono CARNIVORI, ERBIVORI ED ONNIVORI.

E' scritto nel nostro DNA: mettiamolo un condizione di funzionare a dovere.

Importantissima l'idratazione. Assumere molta acqua lontano dai pasti. E' preferibile assumere acqua a differenti "bersagli".

Chi mi conosce bene sa di cosa parlo: anche l'acqua, di cui siamo composti per il 70% non e' uguale: e' possibile, coniugando moderni ed antichi saperi, indirizzarla ad ogni cellula.

Fare attività fisica senza troppi sforzi, altrimenti si stimolerà la produzione di acido lattico che contribuisce ad acidificare corpo. Importanti sono anche lo yoga, la meditazione e una respirazione consapevole per poter controllare i pensieri e le emozioni.

ALCALINIZZARE FAVORISCE LA PERDITA DI PESO

Diversi studi dimostrano che alcalinizzare favorisce la dieta poiché accelera la circolazione sanguigna e il metabolismo basale e perché migliora le funzioni digestive, sciogliendo l’ecc

Alimentazione low carb e benessere

Meno carboidrati più salute

2021-05-01 06:45:29

LA REINTRODUZIONE DEI CIBI INTOLLERANTI

HEALTH LIFE WITH INTOLERANT FOOD

Healthy Life With Intolerant Food e' il programma di "Fase 2" che segue l'esclusione di certi cibi.

Scientificamente testato, valutera' il livello di infiammazione presente nell’organismo e servira' a redigere il relativo profilo alimentare personale.

Il test si basa sul dosaggio di BAFF e PAF, due particolari citochine che possono essere stimolate dall’assunzione alimentare eccessiva o ripetuta, di un particolare tipo di anticorpi, le Immunoglobuline G, che si innalzano nell’organismo in risposta al consumo di uno specifico alimento o di un Grande Gruppo Alimentare (latte, glutine/frumento, lieviti o sostanze fermentate, nichel e oli cotti) e sulla lettura del gene TNFSF13B, deputato alla codifica della proteina BAFF, per il quale vengono valutate mutazioni che ci rendono suscettibili alla produzione di questa citochina infiammatoria e che richiedono, se presenti, adeguate correzioni cliniche e terapeutiche.

Vi suggeriro' una rotazione alimentare che, con modalità simili al processo di svezzamento dei neonati, permette di combattere l’infiammazione e di recuperare un rapporto di amicizia con il cibo.

COS’È L’INFIAMMAZIONE DA CIBO

La ricerca scientifica ha permesso di capire che alcuni comportamenti come ad esempio la ripetuta o eccessiva assunzione di alimenti o gruppi alimentari possono generare un incremento nel sangue (oltre che a livello intestinale) di alcune citochine, contribuendo ad aumentare lo stato infiammatorio sistemico e diventare poi la causa diretta o indiretta dei sintomi lamentati. L’organismo viene quindi continuamente sollecitato e nel momento in cui la soglia di adattamento infiammatorio è superata, si generano i sintomi clinici di cui la persona si lamenta.

RICONOSCERE I SEGNALI DELL’INFIAMMAZIONE

La moderna immunologia ci spiega oggi che artrite, dermatite, colite, cefalea ed emicrania, tosse, acne, riniti, gonfiori, cistiti e candidosi recidivanti, insieme a tante altre condizioni di disagio, sono le valvole di sfogo di una simbolica “pentola a pressione”, che rappresenta l’organismo infiammato e sovraccarico. Alimenti comuni e di per sé sani come frumento e glutine, latte e latticini, cibi fermentati e cibi contenenti nichel, quando sono mangiati in modo eccessivo o ripetitivo, contribuiscono alla crescita dello stato infiammatorio sistemico e al mantenimento dei sintomi.

PREDISPOSIZIONE GENETICA

All’interno delle nostre cellule, il DNA (acido desossiribonucleico) è la molecola che contiene tutte le informazioni necessarie per il corretto funzionamento dell’intero organismo. Proprio come in un libro, all’interno del DNA della cellula ci sono le “parole”, cioè i geni, in grado di “dare ordini” per produrre le proteine ​​necessarie per il corretto funzionamento dell’intera cellula. Ogni singolo cambiamento nella sequenza del DNA è una mutazione e può comportare un’alterazione nella composizione della stessa proteina o nella regolazione della sua espressione. Il gene TNFSF13B è un frammento di DNA che serve per costruire la proteina BAFF. La presenza di una mutazione specifica in questo gene si correla con una suscettibilità genetica per aumentare la produzione di questa citochina infiammatoria in risposta a stimoli diversi. È una predisposizione che può essere efficacemente controllata attivando i meccanismi epigenetici più adatti: stile di vita, alimentazione, attività fisica e integrazione nutraceutica.

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