Alessandro Ricchetti

Salvini : 400 euro al mese per i PADRI SEPARATI IN DIFFICOLTA'

2018-12-16 08:15:49

La Regione Lombardia dà 400 euro al mese di contributo ai padri separati. Conosco questa drammatica realtà e vorrei allargare a tutta l’Italia questo fondoIl ministro dell'Interno e vicepremier del governo Conte, Matteo Salvini, ha intenzione di erogare un assegno da 400 euro mensili ai padri separati. "La Regione Lombardia dà 400 euro al mese di contributo ai padri separati. Conosco questa drammatica realtà e vorrei allargare a tutta l’Italia questo fondo. Con questi 400 euro si potrebbe fare la differenza e ridare dignità a un padre per rivedere i suoi figli", ha dichiarato ieri, annunciando di voler introdurre una legge simile a livello nazionale.La Regione Lombardia dal 2014 ha introdotto un fondo di sostegno per i genitori separati dal quale attinge risorse per erogare l'assegno mensile da 400 euro o contributi per l'abbattimento del canone di locazione per quei genitori che già corrispondono un canone d'affitto. Come detto, la Regione Lombardia ha istituito nel 2014 un fondo di sostegno che per il 2017 è stato finanziato con 12,3 milioni di euro. L'assegno mensile a cui si riferisce Matteo Salvini consiste nell'erogazione al genitore separato di un contributo per figlio fino a 2.400 euro per un periodo di 6 mesi.In Lombardia, per ottenere l'assegno mensile da 400 euro occorre essere in stato di separazione legale da non più di tre anni o essere divorziati da non più di due anni, purché non siano decorsi più di 5 anni dalla data della sentenza di separazione o dall’omologazione degli accordi di separazione consensuale. Possono ottenere il contributo i figli nati dall’unione dei coniugi dei quali uno richiede il beneficio, oppure adottati durante il matrimonio, minori o maggiorenni portatori di disabilità grave; madre o padre devono essere residenti in Regione Lombardia da almeno cinque anni continuativi al momento della domanda e dimostrare una situazione di disagio economico mediante attestazione Isee uguale od inferiore ad €15.000.“Questa è l’ennesima becera campagna acquisti elettorale, che dopo gli immigrati ‘portatori di insicurezza e devastazione', punta a trovare un nuovo nemico: le donne che si fanno mantenere dopo il divorzio. Le separazioni sono indubbiamente una causa crescente di povertà. Per tutte e tutti, non solo per una parte della coppia. E non è mettendo padri contro madri che miglioreranno le cose. Fare in modo che il lavoro di cura sia suddiviso equamente già durante il matrimonio, aumentare l’occupazione femminile, intervenire sulla parità salariale, favorire la conciliazione dei tempi famiglia/lavoro, erogare più servizi: serve questo. A tutti. Padri, madri e figli”, contesta la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone.

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Alessandro Ricchetti

Calzoncelli di castagne

2018-12-15 08:43:50

Calzoncelli di castagneRicetta di Flavia Imperatore del 10-12-2018 3/5 VOTAI calzoncelli di castagne sono dei dolcetti natalizi tipici della provincia di Salerno. Si tratta di un dolce preparato con una sfoglia realizzata con farina, uova, zucchero e strutto e con un ripieno di castagne, nocciole e cioccolata, hanno la forma di fagottino o una di mezzaluna. Come accade per tutte le ricette tipiche regionali, ogni famiglia possiede la sua ricetta, questa che vi propongo io è la ricetta di Maria, una mia amica salernitana. Io ho trovato questi calzoncelli davvero deliziosi, con un sapore che non avevo mai assaggiato prima.Se vi ho incuriosito, provate a realizzare la ricetta e fatemi sapere se è piaciuta anche a voi ;)Dosi per 12 calzoncelliIngredienti per il ripieno: 70 gr di castagne 1 pera 30 gr di nocciole 70 gr di cioccolato fondente 50 gr di cacao amaro 50 gr di zucchero 1 cucchiaio di liquore 2 cucchiai di caffèIngredienti per la sfoglia: 250 gr di farina 80 gr di zucchero 2 uova 40 gr di strutto 1 tazzina di vino biancoInviati la lista della spesa preparazione: 40 min cottura: 10 min totale: 50 minCalzoncelli di castagnePROCEDIMENTOCOME FARE I CALZONCELLI CON LE CASTAGNEFate bollire le castagnee le pere fino a quando si saranno ammorbidite, poi tritarle. Tritare le nocciole tostate. Sciogliete il cioccolato fondente a bagnomaria.In una ciotola unire tutti i composti ottenuti ed aggiungete lo zucchero, il cacao, il liquore ed il caffè. Mescolate il tutto fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo.Calzoncelli di castagneRicetta di Flavia Imperatore del 10-12-2018 3/5 VOTAI calzoncelli di castagne sono dei dolcetti natalizi tipici della provincia di Salerno. Si tratta di un dolce preparato con una sfoglia realizzata con farina, uova, zucchero e strutto e con un ripieno di castagne, nocciole e cioccolata, hanno la forma di fagottino o una di mezzaluna. Come accade per tutte le ricette tipiche regionali, ogni famiglia possiede la sua ricetta, questa che vi propongo io è la ricetta di Maria, una mia amica salernitana. Io ho trovato questi calzoncelli davvero deliziosi, con un sapore che non avevo mai assaggiato prima.Se vi ho incuriosito, provate a realizzare la ricetta e fatemi sapere se è piaciuta anche a voi ;)Dosi per 12 calzoncelliIngredienti per il ripieno: 70 gr di castagne 1 pera 30 gr di nocciole 70 gr di cioccolato fondente 50 gr di cacao amaro 50 gr di zucchero 1 cucchiaio di liquore 2 cucchiai di caffèIngredienti per la sfoglia: 250 gr di farina 80 gr di zucchero 2 uova 40 gr di strutto 1 tazzina di vino biancoInviati la lista della spesa preparazione: 40 min cottura: 10 min totale: 50 minCalzoncelli di castagnePROCEDIMENTOCOME FARE I CALZONCELLI CON LE CASTAGNEFate bollire le castagnee le pere fino a quando si saranno ammorbidite, poi tritarle. Tritare le nocciole tostate. Sciogliete il cioccolato fondente a bagnomaria.In una ciotola unire tutti i composti ottenuti ed aggiungete lo zucchero, il cacao, il liquore ed il caffè. Mescolate il tutto fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo.1Preparare la sfoglia per i calzoncelli. Mettete in una ciotola la farina, fate un buco al centro ed inserite le uova, lo zucchero, lo strutto ed il vino bianco. Impastate fino ad ottenere un panetto omogeneo.Stendete ora la pasta su un piano infarinato ottenendo una sfoglia con uno strato di circa 2 mm.Ricavate dei dischi di pasta. Potete sulla metà dei dischetti, al centro, un cucchiaio di ripieno; poi coprire con i restanti cerchietti e chiudete bene i bordi

Alessandro Ricchetti

Cartilagine naso ripara ginocchio, prima italiana a Milano

2018-12-14 19:29:18

'Nose to knee': dal naso al ginocchio. L'Istituto ortopedico Galeazzi di Milano annuncia il "primo intervento chirurgico in Italia di riparazione della cartilagine articolare del ginocchio utilizzando cellule prelevate dal setto nasale". Lo ha eseguito Giuseppe Peretti, responsabile Euorr (Equipé universitaria di ortopedia rigenerativa e ricostruttiva) dell'Irccs del gruppo ospedaliero San Donato-Gsd, docente all'università Statale del capoluogo lombardo. L'operato è un giovane paziente che da più di 3 anni soffriva di forti dolori e limitazioni funzionali a causa di una lesione cartilaginea del ginocchio e che, per il riacutizzarsi dei sintomi, è stato sottoposto alla nuova tecnica a 10 anni da un primo intervento con metodica tradizionale.Questa prima nazionale, informano dal Gsd, rientra in uno studio clinico sperimentale finanziato dalla Comunità europea. Il reclutamento dei pazienti ha coinvolto, oltre al Galeazzi, altri 4 centri europei: l'University Hospital di Basilea in Svizzera, la Universitätsklinikum Freiburg di Friburgo in Germania, l'University Hospital Sveti Duh di Zagabria in Croazia e l'Universität Würzburg in Germania. L'arruolamento prosegue, aperto a "pazienti di ambo i sessi con età compresa tra i 18 e i 65 anni, che non presentino già una grave degenerazione artrosica dell'articolazione e che siano affetti da una o 2 lesioni della cartilagine del ginocchio, con un'estensione totale non superiore agli 8 centimetri quadrati"LA PROCEDURA - Due le fasi della nuova procedura. Nella prima viene prelevato in regime ambulatoriale un piccolo frammento di cartilagine dal setto nasale, poi inviato in uno speciale laboratorio in Germania dove le cellule cartilaginee vengono coltivate e successivamente applicate a una particolare membrana. Nel secondo step la membrana, ricca delle cellule del paziente, viene ritagliata in modo da duplicare la forma e la dimensione della lesione cartilaginea del ginocchio e successivamente trapiantata a rivestimento del danno. Nei mesi che seguono le cellule continueranno a duplicarsi e a produrre una nuova matrice cartilaginea che andrà a riempire il difetto, ricostituendo di fatto un nuovo tessuto."E' un intervento relativamente semplice dal punto di vista tecnico - spiega Peretti - Quello che invece è straordinario è il percorso di ricerca effettuato negli anni per scoprire le qualità dei condrociti nasali", cellule cartilaginee, "e che ha permesso di convertire questa scoperta in un'applicazione clinica potenzialmente molto promettente. In precedenti studi - sottolinea lo specialista - le cellule derivanti dal setto nasale si sono dimostrate più efficaci nel produrre un neotessuto cartilagineo rispetto alle cellule cartilaginee del ginocchio stesso. Sia per quanto riguarda la composizione biochimica sia per proprietà meccaniche, elemento fondamentale per la corretta funzione della cartilagine articolare".LA RICERCA - L'operazione è frutto di molti anni di ricerca di base e pre-clinica nel campo della medicina rigenerativa, principalmente presso i laboratori dell'University Hospital di Basilea, guidati dell'italiano Ivan Martin e dagli svizzeri Marcus Mumme e Marcel Jakob, quest'ultimo presente in sala operatoria al Galeazzi come osservatore durante il primo impianto tricolore."Le tecniche di riparazione della cartilagine articolare mediante approcci di medicina rigenerativa - precisa Peretti - non garantiscono il successo della riparazione della lesione nel 100% dei casi". Invece "la speranza è che con questa tecnica la cartilagine venga ricostruita integralmente e che si possano ottenere i primi risultati tangibili già a distanza di 6 mesi o un anno dall'intervento, e soprattutto che la qualità del tessuto sia duratura anche nei pazienti con un'attività fisica intensa"

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