L'ANTICO ALCHIMISTA

Consapevolezza, Esoterismo , Evoluzione

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Consapevolezza, Esoterismo , Evoluzione

2022-02-08 22:37:21

"La “notte oscura dell’anima” è per i mistici un periodo di tristezza, paura, angoscia, confusione e solitudine, necessario per potersi avvicinare a Dio. In molti, quando provano ad uscire dal proprio ego, provano la sensazione di entrare in una nuova dimensione colma di dubbi, di ambiguità, di incertezze, un luogo in cui ci si sente persi e risulta quasi impossibile pensare con chiarezza. Il risveglio può esser molto doloroso per chi è troppo immerso nel proprio sogno. La nostra mente vorrebbe che tornassimo nel recinto, che smettessimo di esplorare i dintorni per tornare al punto di partenza, dal quale forse non saremmo mai dovuti uscire. È questa la temuta rassegnazione, il conformismo che ci spinge a credere che la nostra trasformazione personale non possa essere altro che un’utopia.

Per evolvere e crescere, abbiamo bisogno di vivere delle “notti oscure”, periodi in cui emozioni come l’ansia o la disperazione si impossessano di noi, perturbando la nostra mente ed il nostro ego. Sono le notti in cui bisogna saper aspettare, perché altrimenti, tentennando e rinunciando, correremo il rischio di imbatterci nelle conseguenze della perdita, direttamente legata all’aver abbandonato la nostra zona di comfort. La ricerca di se stessi implica la capacità di continuare a camminare con fermezza, significa imparare a superare se stessi una volta ancora. Solo noi possiamo stabilire cosa vogliamo fare di noi stessi. Siamo gli unici ad avere una panoramica privilegiata sui fatti, a poter scorgere ciò che dal terreno non si può vedere."

(Quello che gli occhi non vedono)

“Non ci può essere rinascita senza una notte oscura dell’anima, un totale annientamento di tutto ciò che hai creduto e pensato di essere.”

(Hazrat Inayat Khan)

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GELSOMINO PROPRIETÀ MAGICHE ❤️✨

2022-02-08 12:58:50

Gelsomino la pianta magica dell'amore

Sin dai tempi antichi il gelsomino era noto ai Greci e ai Romani che lo utilizzavano durante i banchetti.

Il Gelsomino, originario del Malabar nelle Indie Orientali, fu importato nell’Europa dai navigatori spagnoli in epoca non ben precisata fra il 1524 ed il 1528.

Ma in Italia sembra però che esistesse anche prima di quel tempo, e lo prova una figura di questi fiore ben disegnata e colorita che si trova nel Codice lasciatoci dal Rinio “Liber de Simplicibus” scritto nel 1415.

Il primo ad averne qualche esemplare fu Cosimo I de’ Medici, detto il “Gran diavolo”: si invaghì tanto di questo fiore, che volendo esserne l’unico possessore, proibì severamente ai suoi giardinieri di regalarne anche una sola pianta e di riprodurlo in molti esemplari.

Tale ordine fu scrupolosamente rispettato per molti anni.

Alla fine un giovane giardiniere, volendo presentare un dono alla propria fidanzata nel giorno del suo onomastico, pensò di offrirle un ramoscello di Gelsomino.

La ragazza lo gradì molto e dispiaciuta del fatto che un fiore così bello dovesse morire così presto, lo mise in terra per conservarlo fresco più lungamente.

Il Gelsomino restò verde per tutto l’anno e nella seguente primavera gettò nuovi germogli e nuovi fiori. Divenne il padre, se non di tutti, almeno di buona parte dei Gelsomini che possediamo!

Il ricavo della vendita di queste pianticelle fu tanto ampio che i due giovani divennero presto sposi felici. Da quel tempo le giovinette toscane usarono portare nel giorno delle nozze un mazzetto di gelsomini, in memoria di tale avvenimento.

In Toscana ancora oggi si dice che ” ragazza degna di portare quel mazzolino è ricca abbastanza per fare la fortuna del marito”

In medicina il Gelsomino si impiega come sedativo mettendo dei sali profumati al gelsomino nell’acqua del bagno.

Come utilizzi magici troviamo che i fiori bruciati nella stanza prima di coricarsi favoriscono i sogni medianici, portati addosso propiziano i rientri di denaro e la prosperità.

Alcune testimonianze dimostrano che meditare sotto l'influenza del profumo del gelsomino aiuta ad alterare la coscienza.

Vecchie tradizioni narrano che aggiungere qualche fiore di gelsomino in un barattolo di miele si ottiene un composto in grado di far innamorare chiunque.

Per allontanare la tristezza d'amore prendere tre grosse manciate di petali di gelsomino e metterli sotto il getto dell'acqua calda che scende nella vasca o nella doccia e lasciare che si riempia il vostro corpo.

L'olio essenziale di gelsomino viene usato per evocare le potenze angeliche o come offerta alle fate.

Come talismano per trovare l'amore è possibile confezionare un sacchetto di cotone rosso e inserire tre foglie di alloro, una manciata di petali di gelsomino, un filo rosso e un quarzo rosa. Portarlo sempre con sè.

Il gelsomino bianco è simbolo di amabilità, il gelsomino giallo è segno di felicità; il gelsomino rosso delle Indie comunica il desiderio di dare e ricevere delle carezze e infine quello notturno esprime timidezza.

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