Onorevoli ed Illustrissimi, Chi vi scrive è un gruppo di 12.000 famigliari di detenuti e ci appelliamo a voi con questa mail affinché nessuno venga inascoltato ed ancor di più affinché nessuno venga dimenticato. Siamo in una situazione aberrante, in piena pandemia mondiale ed ammettiamo di aver paura; Paura per noi ma ancor più per i nostri cari reclusi in tutte le carceri italiane, per i poliziotti penitenziari, per gli infermieri e medici del carcere che svolgono regolarmente la loro professione senza essere adeguatamente protetti di fronte a questa inaspettata pandemia. Purtroppo sappiamo che in molte strutture non vengono rispettate norme igienico-sanitarie adeguate, sappiamo che inoltre i detenuti non possono rispettare alcune norme del nuovo decreto quali la distanza di almeno un metro e il non sostare in luoghi pubblici affollati. Crediamo fortemente che questo problema verrà risolto al più presto per non incappare in una situazione ancor più grave e debilitante. Vi ringraziamo per aver rimesso alla luce la legge 199 fatta il 26 novembre 2010, ma purtroppo ancora molte persone rimarranno in carcere nonostante hanno patologie conclamate anche gravi, rimarranno dentro anche persone in attesa di giudizio che, come ben sappiamo tutti, sono innocenti fino al terzo grado di giudizio; rimarranno in carcere anche persone che hanno condanne superiori ai 18 mesi nonostante molti di essi stanno dentro per reati minori. In Iran, in America, Turchia ed anche in Spagna stanno scarcerando milioni di detenuti per contenere l'epidemia e salvaguardare molte persone che sennò sarebbero condannate a morte certa, quindi crediamo che come stato di importante rilevanza quanto quelli sopracitati, potremmo prendere misure simili. Crediamo fortemente che l'indulto e l'amnistia possano essere utili affinché le carceri vengano svuotate ed affinché l'epidemia venga contenuta, per il bene di tutti. Per condanne che non rientrerebbero nell'indulto ed amnistia, magari si potrebbe addirittura proporre di far servizio civile per aiutare in questa situazione di emergenza e magari anche dopo per riabilitarli alla società come il carcere dovrebbe fare da sempre. Le carceri dovrebbero essere riabilitative e non punitive, quale miglior momento se non ora per dimostrare che il nostro stato è uno stato che segue con orgoglio ed onore la propria costituzione? Perciò ci appelliamo all'articolo 3 ed al 27 della costituzione italiana, avendo fede che voi ne farete conto poiché siete proprio voi i portavoce di tale costituzione e sappiamo tutti che vale più di qualsiasi altro testo scritto negli ultimi anni ed è legge assoluta. Quindi vi chiediamo che si applichi tale costituzione appellandoci alla scritta comune nelle aule processuali quale "LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI". Vi preghiamo di non ignorarci, perché se succedesse qualcosa di brutto lo stato sarebbe il primo colpevole anticostituzionale. Confidiamo nella vostra clemenza, I gruppi "Tutti uniti per l'indulto, l'amnistia ed i diritti umani" E "Detenuti Liberi"