Vincenzo R. Palombo
Top Founder Executive
In fondo alla strada il lupo ominario se ne stava in agguato, per sopravvivere avrei dovuto nutrirmi anch'io del sangue ovino, ma non ne avevo nessuna intenzione. Sarei stato un ottimo cane da pastore, certo, se non fosse stato per LORO, sempre lì, col fiato sul collo a dirmi che cosa è giusto e cosa è sbagliato. Il lupo ominario diventava sempre più impaziente, adesso sembrava non essere più attratto dal sangue e non temeva nemmeno i guardiani, egli voleva una sola cosa: l'esclusiva! Nessuno doveva superarlo in potenza né in magnificenza. La sua ossessione era duale e sempre la stessa. "O sei pecora o sei pastore" ripeteva a sé stesso. Intanto la furia omicida cresceva, cresceva e cresceva sempre più. Io, pecora tra le pecore e pastore tra i pastori, sentivo il fiato di LORO sul collo che diceva: -"I tuoi simili ti vedono, ti amano, ti vogliono in mezzo a loro...non deluderli". Se solo avessi conosciuto il nome di ognuno di LORO sarebbe stato tutto più semplice. Non c'era più tempo da perdere, dovevo agire e subito prima che fosse troppo tardi. Con della cera mi tappai le orecchie affinché non sentissi più quei dannati sussurri; presi il pugnale e m'incamminai lungo la via deciso ad affrontare la bestia ominaria. Le pecore nel frattempo cominciarono a belare sempre più forte per richiamare i pastori, ma ormai era troppo tardi, se mi avessero raggiunto per riportarmi indietro, avrebbero dovuto affrontare anch'essi il mostro in fondo alla strada, così si misero l'uno a fianco all'altro, immobili, ad aspettare che succedesse qualcosa. Non mi curai dei pastori, sapevo che non avrebbero mai avuto il coraggio di seguirmi. Ero quasi arrivato ormai, sentivo il lupo ominario ringhiare ed ansimare ferocemente da dietro l'angolo della strada, estrassi il pugnale dalla custodia e mi appostai con le spalle all'ultimo tratto di muro. Solo uno spigolo separava me dall'infernale bestia, cominciavo a sentirne il pungente odore. Raccolsi tutte le forze e senza esitare balzai dietro l'angolo per colpirlo a morte. La lama del pugnale si conficcò dall'altra parte del muro con un suono sordo perché l'animale antropomorfo non c'era. Solo allora cominciai a capire...erano i maledetti sussurri di LORO che alimentavano la paura verso una fantomatica bestia; in realtà il lupo ominario non era mai esistito! Rapidamente mi tolsi i tappi di cera per riascoltare i sussurri con una nuova consapevolezza e infatti stavolta ciò che udii e vidi fu diverso. Dapprima avvertii un rumore come di rocce abbattute e poi vidi tanti scudi impregnati di sangue. Infine tutto mi fu più chiaro, ma certo! Roccia abbattuta: "Rock fell"...scudo rosso: "Rot Schild". Appena finii di pronunciare queste parole, i rumori e le visioni sparirono assieme alla paura. Adesso sapevo LORO chi erano perché ne conoscevo il nome. (Vincenzo R. Palombo)
Vincenzo R. Palombo
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yes!
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