VegChef diVerso

Parole e poesia per la cucina

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Parole e poesia per la cucina

L'unica gioia al mondo. Il canto libero delle erbette.

2020-03-18 11:25:28

In questo articolo troverete: una citazione di Pavese 🤵; una poesia 🖋; un po' di ciacole 👨‍👨‍👧(per chi è meno veneto di me: amabile conversazione) sul principio che sottende alla nascita delle erbette; una ricetta📓; un saluto affettuoso🤗. Tutto compreso, a un prezzo incredibile. Gratis! 😋

"L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante. Quando manca questo senso – prigione, malattia, abitudine, stupidità – si vorrebbe morire. "

Cesare Pavese


Questa è la citazione da Cesare Pavese. Un testo noto.


Che mi è venuto in mente per una consonanza: quella con l'espressione della primavera.

Che nel mondo esteriore mi sembra corrispondere in maniera perfetta a questa frase, così bella e preziosa.


La natura comincia, ricomincia, ed è una gioia!

L'unica gioia al mondo.


Nel perfetto equilibro che tiene a galla l'esistenza, questa gioia esteriore nasce dalla gioia interiore dei mesi freddi e bui: quelli nei quali la luce e il calore sono la fiammella che riscalda la grotta, il fiato del bue e dell'asinello, il calore interiore del cuore.

Ora questo calore interiore esplode, ha nutrito di spirito la terra, si manifesta all'esterno.

Il sole ci dona luce e calore.

La terra risponde, nascono le prime erbette.

Nascono, così come fossero un'espressione della libertà interiore, che non può essere nascosta, quando arriva il suo tempo si manifesta.

Ed è gioia!


E' importante, fondamentale, in cucina così come in altre forme di comunicazione (perché, vi stancherete di sentirmelo ripetere: per me la cucina è un fatto relazionale, non solo una trasformazione di ingredienti. Quello è solo il fenomeno apparente) che si cerchi di arrivare al cuore, alla parte non visibile che muove il visibile ("L'essenziale è invisibile agli occhi". E neppure dico chi sto citando perché già lo sapete! Se non lo sapete, lo trovate qui).

Altrimenti non potremmo comunicare!!!


Va bene, fatte queste "quatro ciacòe", ecco la poesia. Erbette.

In cui, come vedrete, c'è anche Pavese, in citazione.




Erbette

Contiene la forza creatrice dell’Io, la luce solare.

Contiene la vita continua che un Dio vuole rinnovare.

Son verdi di lingue, di aghi, cespugli e di zampe in azione.

E’ vita diversa e creativa in principio-ragione.

In questo farsi da sé del vissuto germinale,

in questo verde crescere di pelo alla terra,

in questo timido innocente esplodere

si trova

l’indizio di un tempo felice.

E nell’inizio (l’unica gioia per Pavese al mondo)

ed in queste erbe vibranti che nulla domandando danno

manifesta ci compare al mondo l’espressione

di una

incontrastata

intima

libertà.

Sì, trovate la poesia anche nel mio altro canale, "Menestrello on Demand", dove propongo servizi di scrittura e dove potete scaricare, se volete, un racconto sulla felicità e un librino con 12 poesie naturali.


Ecco invece la ricetta:

Per 4 persone

Vellutata di ortiche e patate con erbette di stagione

2 patate, due manciate abbondanti di foglie o punte di ortiche, erbette alimentari selvatiche a piacere, una cipolla, sale, pepe, olio extravergine e per decorare fiori alimentari, crostini, granella di mandorle.


Lavate e pelate le patate, tagliatele a pezzi e mettetele a bollire in un litro circa di acqua o di brodo con mezza cipolla. Lavate le foglie di ortica (se ben bagnate non pungono, non preoccupatevi!)  e aggiungetele al brodo. Lasciate bollire per cinque minuti, poi frullate aggiungendo con generosità (ma a vostro piacere) l’olio, che si legherà all’amido delle patate formando una crema. Insaporite a piacere.

A parte saltate la mezza cipolla rimasta, tagliata a piacere (dadini o filangé) con le erbette tritate, e aggiungetele alla zuppa.

E’ una ricetta molto semplice e veloce ma piacevolissima, ottima per la primavera.

 

Infine, i saluti!!!

Che siano i più affettuosi che potete pensare e immaginare.

Sono tempi complicati per tutti, tempi di cambiamento. Tempi di crisi.

Ma tenete ben presente questo: la crisi è un momento cruciale, un crocevia. Dove ci viene incontro un pericolo, sì, certo, ma in cui possiamo prendere delle decisioni. E' un punto di svolta.


Qui trovate una spiegazione del termine cinese "crisi", spesso presentata come unione di pericolo e opportunità, forse erroneamente. Ma non importa.

Importante è stare molto attenti, sempre. Ma senza paura! Solamente desti e vigili. Come in ogni crocevia, non passeremmo mai un incrocio senza guardarci intorno...


Tutti i crocevia sono punti di incontro. Ed ogni incontro, ogni relazione, è un occasione di arricchimento, se la sappiamo cogliere. Nulla giunge mai a caso.

Affrontiamo le difficoltà con coraggio e avremo soddisfazione.


Un grandissimo abbraccio virtuale a tutti voi e...


Grazie del Gusto!

Vegchef diVerso

Virtualmente abbracciando, eh, che adesso non si può....

Piccola nota a margine su Pavese

La frase citata all'inizio è bellissima. Dice in poche parole la bellezza dell'inizio.



Ma è noto anche il fatto  che Pavese ha compiuto delle scelte, per la sua vita, che sembrano in contraddizione con quanto scritto qui, con questa splendida sintesi di una grande voglia di vivere.

Questa cosa mi ha sempre fatto pensare...

Ma credo di aver capito, infine, che è solo una contraddizione apparente: perché in tutti noi si agitano forze e impulsi che non sempre siamo in grado di contenere. E quanto più acuiamo la nostra sensibilità, tanto più le vediamo, ne vogliano la potenza, a volte oscura; e se non riusciamo a trovare in noi la forza  rischiamo a volte di farcene sopraffare. Il fatto che questa enunciazione appaia così splendida credo derivi da quell'abisso che, in Pavese, poeta finissimo e sensibile dal carattere riservato, a un certo punto della vita ha preso il sopravvento: apparendo, la frese, così luminosa, pura e limpida come lo può essere una fiammella, pur debolissima, nel buio più nero.