Valerio Ravaglia
Top Founder Senior
Non tutti i virus vengono per nuocere (tra credenze e realtà).
2018-07-03 12:09:06
- Nell'immagine un Batteriofago T4 al microscopio a scansione elettronica - I batteriofagi (o comunemente fagi) sono virus parassiti dei batteri che utilizzano quest'ultimi per replicarsi e che poi in genere distruggono tramite disgregazione cellulare (lisi) [1]. L'esistenza dei numerossisimi fagi fu rivelata dal ricercatore Frederick William Twort, che osservò una singolare trasformazione in vitro di colonie di micrococchi: si formano aloni o placche e la "malattia" poteva essere trasmessa mediante il semplice contatto da colonia a colonia. Quasi nello stesso periodo (1917) all'Istituto Pasteur di Parigi il ricercatore D'Herelle scoprì, nei convalescenti di dissenteria, una gente infettivo dello stesso tipo capace di distruggere specificatamente le colture del batterio Shigella dysenteriae, causa della malattia. Il "microrganismo" responsabile di queste distruzioni batteriche fu denominato batteriofago (o fago). I batteriofagi sono usati in terapia, per via orale e parenterale, quasi sempre associati a vaccini e antibiotici. La terapia fagica è stata sviluppata agli inizi del diciannovesimo secolo nei paesi dell’Europa dell’est: Unione Sovietica e Polonia in primis. In occidente è stata utilizzata, a torto, solo in rare occasioni. Gli studi clinici condotti nei paesi dell’Est, invece, spingono a un certo ottimismo. I risultati positivi hanno convinto anche molti centri di ricerca occidentali a iniziare a studiare questo tipo di terapia. Secondo gli indù il fiume Gange è sacro; viene adorato ed è personificato come una dea Devi, che detiene un posto importante nella religione indù. Per gli Indù c'è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume (in particolare in talune occasioni) si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza. Molti indù credono che l'acqua della Gange possa ripulire l'anima di una persona da tutti i peccati passati, e che possa curare i malati. Oltre al Gange, in India ci sono tanti altri fiumi venerati dagli stessi Indu; tra questi c'è il fiume Yamuna: si tratta di un fiume sacro per il popolo indiano, quello in cui, secondo la religione hindu, si tuffava il dio Krishna. Ernest Hanbury Hankin, un batteriologo inglese, un secolo fa diede il via allo studio dei batteriofagi. Hankin notò che l’acqua dei fiumi indiani Gange e Yumana era dotata di un’elevata azione battericida. Tale caratteristica restava inalterata, anche se l’acqua era filtrata. In caso di bollitura, invece, l’effetto contro i batteri spariva completamente. Studiando questa circostanza suppose che il responsabile dell’azione battericida fosse lo stesso “agente” che impediva la diffusione di epidemie nelle popolazioni che usavano l’acqua di questi due fiumi per abbeverarsi. Scoperte successive dimostrarono che erano proprio i fagi a distruggere tutti i batteri. I batteriofagi hanno, infatti, uno spettro d’azione amplissimo. Oltre a distruggere alcuni tipi di virus, si sono dimostrati particolarmente efficaci su: staffilococchi, streptococchi, escherichia coli, enterococchi e tanti altri pericolosi batteri. -VR [1] https://www.youtube.com/watch?v=uFXuxGuT7H8
Valerio Ravaglia
Top Founder Senior
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2018-06-29 09:44:52
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Valerio Ravaglia
Top Founder Senior
... io non li sopporto più...
2018-06-28 21:02:53