Vaccini questi sconosciuti

Salute & Benessere

Reazioni avverse da vaccino: una girandola di numeri. Quale verità?

2019-04-23 19:01:36

Com’è intuitivo capire, il favore o meno alla vaccinazione è strettamente correlato ai benefici, al rischio di contrazione della malattia per la quale si vaccina e ovviamente alla sicurezza delle formulazioni .

Per quanto riguarda quest’ultima occorre far riferimento sia alla composizione chimica e biochimica del vaccino che alla quantità di rezioni indesiderabili, soprattutto gravi, con danni permanenti o morte.


In merito al controllo qualità di composizione del vaccino, rimando ad un ulteriore articolo nel quale illustrerò i risultati delle recenti analisi commissionate dall’Ass. Corvelva in collaborazione con l’Ordine dei biologi.


In questa sede,invece, vorrei analizzare l’entità delle reazioni avverse.


L’onere della farmacovigilanza in Italia spetta all’AIfa (Agenzia Italiana del Farmaco). Nel suo report relativo all’anno 2017 a pagina 18 troviamo questo grafico riepilogativo dell’andamento delle segnalazioni dal 2001 al 2017. (1)


ATTENZIONE : la farmacovigilanza sulla quale si basano i dati seguenti e di tipo PASSIVO cioè basato sulle SEGNALAZIONI SPONTANEE.


Come si può notare le segnalazioni sulle vaccinazioni appaiono di scarsa entità, soprattutto se rapportate a quelle per i farmaci. A conferma riporto un’ulteriore tabella (pagina 31 del report):


Spiccano i dati del 2016 e 2017 che sono molto lontani dal trand generale, anche per quanto riguarda la percentuale di reazioni gravi che sono nettamente inferiori a quelle riportate negli anni precedenti. Nel report non si trova spiegazione di questo fenomento.

In sostanza il numero di segnalazione di reazioni gravi sono state soltanto 797 in 13 anni. Di questi ultimi una minima percentuale ha riportato esiti permanenti o morte.


Fin qui i dati sono del tutto rassicuranti.


L’Aifa conferma che:

"Il tasso di segnalazione per i vaccini è passato da 7,9 segnalazioni per 100.000 abitanti nel 2016 a 11,1 nel 2017. Il tasso di segnalazione per i vaccini dell'obbligo è stato di 34,3 segnalazioni per 100.000 abitanti. L'aumento del tasso di segnalazione è un aspetto positivo in quanto indica una maggiore efficienza del sistema di farmacovigilanza..."


Un dato però alquanto curioso è la fonte della segnalazione, cioè la persona che materialmente compila il documento e che ci si aspetterebbe fosse un medico. Invece…

Per quale ragione, soltanto il 18% delle segnalazione riferite ai vaccini obbligatori, viene fatta dal medico? Dato tanto singolare quanto interessante….


E’ doveroso sottolineare che tutti dati sui quali si basano le campagne vaccinali a livello globale e che legittimano l’obbligo, arrivano da raccolta per mezzo della farmavigilanza PASSIVA, dove cioè semplicemente si annotano le segnalazioni spontanee. Sono rarissimi gli studi di farmavigilanza ATTIVA, dove cioè è l’istituto di sorveglianza a intervenire con una ricerca contattando attivamente, appunto, tutti i vaccinati e raccogliendo in questa maniera le segnalazioni.  


La farmavigilanza attiva conferma gli stessi numeri della passiva?


Molto difficile a dirsi perchè di solito non vengono impiegati fondi a questo scopo…tranne dall’Osservatorio Epidemiologico della Regione Puglia nel 2018 (2). In un lungo e dettagliato report spicca il seguente dato:



Questi numeri, putroppo, sono parziali perchè si riferiscono al solo vaccino anti- MPRV (morbillo, parotite, rosolia, varicella) e prendono in considerazione esclusivamente gli eventi avversi gravi.


Analizziamo:

- Farmacovigilanza passiva    12 casi su 100000

- Farmacovigilanza attiva    4 casi su 100


Questi numeri  verranno poi riportati in un intervento istituzionale di cui allego il link del il video nella bibliografia (purtroppo non conosco il relatore nè la sede)(3) e nel Congresso dell’Ordine dei Biologi in tema di sicurezza vaccinale del 24.1.19 (4)

Come si vede la farmavigilanza passiva è in linea con i dati Aifa ma quando viene fatto uno studio a tappeto intervistando tutti i neovaccinati le cose cambiano drasticamente.

Occorre non dimenticare che  la vaccinazione viene fatta su persona SANA. Tenendo conto di questo, il limite di torrelabilità delle reazioni avverse non può e non deve essere lo stesso utilizzato per i farmaci destinati, invece, a persona già malata.

Ora, in assenza di dati confrontabili, per prendere coscienza della reale entità di questo 4%, possiamo purtroppo fare soltanto un paragone di massima.

Facendo riferimento al grafico sopra riportato che indicava per il 2017 una quantità di segnalazioni di eventi avversi da farmaco di circa 723 su 1.000.000 di abitanti, vuol dire che la totalità dei farmaci in commercio (quindi comprensivo dei chemioterapici notoriamente soggetti a dare frequenti ed intense reazioni indesiderate) provocano 0,0723% di razioni avverse. Ovviamente si tratta di un paragone di massima poichè da un lato si parla sempre di farmacovigilanza passiva, dall’altro di attiva.


A voi le conclusioni.



Bibliografia:


(1) http://www.sefap.it/web/upload/Rapp_Vaccini_2017_0.pdf


(2) https://www.sanita.puglia.it/documents/36126/4921952/Sorveglianza+degli+eventi+avversi+a+vaccino+in+Puglia+Report+2013-2017/9db6decb-5aaf-426f-b8fe-c9474e9e8468


(3)https://www.facebook.com/100005079075833/videos/1094746957371263/


(4) https://www.youtube.com/watch?v=qCkOyJphN3I&t=6198s