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Le paure dei bambini, 3a parte. Come affrontarle.
La visione del mondo nell'età infantile determina come saremo da grandi, paure comprese. Questa è parte conclusiva dei 3 capitoli sulle paure dei bambini.
Il bambino costruisce la sicurezza dall’amore e dalla protezione dei genitori.
Le paure dei bambini. Capitolo 1
Le paure dei bambini. Capitolo 2
Quando cresce e diventa più forte anche il senso di autostima si radica così da sviluppare sicurezza in se stesso e diventare capace di contare solo sulle sue forze.
Ogni genitore stabilisce regole di comportamento con i propri figli, quando li dovete ammonire riguardo alle future trasgressioni, l’avvertimento dovrebbe essere preciso, conciso e concreto e soprattutto nel rispetto dei timori dei loro timori, la costrizione non è mai migliorativa.
Pesate bene le parole che dite perché i bambini prendono tutto alla lettera, per cui non è consigliabile usare parole come “se non fai questo me ne vado”, oppure “ attento a quello che dici che ti arriva uno schiaffo”.
Anche essere troppo vaghi non fa che produrre insicurezza e future inutili paure.
Se vostro figlio ha una qualche paura incoraggiatelo ad esternarla, ascoltatelo; deriderlo o minimizzare un timore lo porterà solo ad aggravarlo e a sentirsi respinto da voi.
Ricordatevi che l'avvertimento è una forma di minaccia che deve essere mantenuta se si vuole che sia utile.
Una minaccia non mantenuta rimanda al bambino l’idea che siate deboli, insicuri, in questo modo imparano a non rispettare voi e di conseguenza l’autorità degli adulti in genere.
All'opposto, l’indebita permissività non gli insegna a rendersi conto delle reali conseguenze del loro comportamento.
Mancare nel far conoscere l’esistenza di limiti che non devono essere superati, impedisce al bambino di apprendere la reale percezione del mondo che lo circonda.
I limiti sono importanti perché forniscono una serie di informazioni utili alla relazione con l’ambiente esterno e sviluppa l’autocontrollo.
Essere troppo permissivi passa il messaggio che voi siete deboli con la conseguenza di farli crescere l’insicurezza, l’incertezza e la sfiducia.
Tutti i bambini hanno bisogno di genitori autorevoli e amichevoli.
Un’altra cosa importante è la coerenza.
Dare informazioni contrastanti, fare richieste che cambiano continuamente costringe i vostri figli a vivere nella continua paura della disapprovazione e della possibile punizione e loro non faranno altro che sentirsi incapaci di adempiere alle vostre regole.
Non esiste un metodo infallibile, questo è bene che lo teniate presente.
Ogni bambino è un universo a sé.
Tuttavia, certe regole sono dei capisaldi per infondere sicurezza, amore, protezione e fiducia in voi e nelle loro capacità.
Nessun bambino andrebbe sottoposto a emozioni che non può capire e non sa affrontare.
Non abbiate fretta, non pretendete da vostro figlio più di quello che è in grado di darvi, cercate di tenere il livello delle aspettative a quello delle sue capacità.
Tenete presente che un figlio non vuole mai deludere i propri genitori, pretendere troppo lo porterà solo a sottovalutare le sue conquiste per paura di non riuscire ad essere all’altezza un domani.
Se vostro figlio si comporta male è giusto disapprovarlo con fermezza , è il modo per insegnare il rapporto di causa-effetto, ma attenzione a criticare solo l’azione e non disapprovare il figlio come persona.
Non mi stancherò mai di ripetere che il senso di sicurezza, l’amore, la pazienza, il dialogo, sono le fondamenta di un bambino e futuro adulto sereno e amorevole.
Se il rifiuto e il disprezzo di un genitore son fortemente dannosi per l’equilibrio psico emotivo del bambino, l’iperprotettività fa comunque male.
Malgrado molti genitori abbiano la percezione che l’iperprotettività sia amore tramutato in gesti, non è così, è davvero raro che azioni ansiosamente iperprotettive derivino da amore.
L’iperprotettività infantilizza il bambino, gli impedisce di crescere e diventare autosufficiente.
PAURE
La paura di addormentarsi si evolve verso i due anni, per le loro cognizioni non ancora sviluppate, chiudere gli occhi significa che tutte le cose che vedeva scompaiono, non esistono più, neanche i genitori.
Per i bambini, addormentarsi significa rinunciare al senso di sicurezza e sprofondare in un mondo sconosciuto di solitudine.
La paura degli animali fa la sua comparsa verso i 3 anni e durerà, in situazione normale, fino ai 9.
Si può scatenare per ragioni concrete, ma se un bambino ha paura di un cucciolo o di un animale piccolo e innocuo è un segnale che nasconde una vera e propria fobia mascherata.
La paura del buio è profondamente radicata nell’infanzia, e non scompare mai del tutto.
Il buio, l‘impossibilità di vedere cosa si potrebbe nascondere dentro una stanza scura, fa diminuire il potere di affrontare un ipotetico pericolo.
La condizione del bambino, le sue risorse, non sono ancora adeguate ad affrontare le difficoltà, ed è compito dei genitori essere di supporto ai figli.
Il benessere mentale e la sua sopravvivenza dipendono dal modo con cui vengono date al bambino le cure parentali.
Harry Stack Sullivan sostiene che “le esperienze della prima infanzia giocano un ruolo molto importante nello sviluppo del senso di sicurezza”.
Il bambino sin dai primi momenti sente l’amore del genitore e stabilisce connessioni, specialmente con la madre, se viene rifiutato o si sente solo e non amato può sviluppare profondi stati d’angoscia.
Nell’oscurità gli oggetti conosciuti cambiano forma, possono sembrare animati, divengono sconosciuti. L’oscurità riduce il contatto con il mondo reale, da libero sfogo all’immaginazione e crea un senso di solitudine.
Sentirsi soli e abbandonati è a causa principale della paura del buio dei bambini.
Altro fattore che può essere destabilizzante è il cambiamento.
Continui spostamenti, cambiamenti improvvisi di stato come: una separazione, un lutto, possono destabilizzare un bambino.
Una nuova casa risulterà un ambiente sconosciuto e poco favorevole, i bambini traggono la loro sicurezza dalla continuità e dall’identicità delle persone e delle cose.
+Se avete in programma spostamenti, una nuova abitazione, parlatene, portatelo a vedere il posto dove andrà a vivere, fategli conoscere la casa, i dintorni.
+Se avete deciso di separarvi parlatene con vostro figlio, ragionate con lui, fatelo sentire al sicuro, rassicuratelo che il vostro amore sarà sempre lo stesso.
+Se c’è una persona a lui caro che sta morendo, non nascondete la situazione, dialogate e spiegate meglio che potete cosa sta succedendo, in questo modo vostro figlio si sentirà al sicuro e capirà che non ha nessuna colpa per ciò che non può evitare.
Ora parliamo del divorzio.
Tutti i bambini lo temono e ognuno di loro reagisce in un suo modo particolare. Il dialogo è sempre l’atteggiamento migliore. Quando si è certi della decisione di separarsi è bene parlarne con i propri figli e rassicurarlo che entrambi ci saranno sempre per loro e che l’amore per loro non è cambiato.
Ci sono casi in cui i bambino non ha paura di nulla.
Solitamente, succede quando cresce con genitori iperprotettivi che quasi si sostituiscono ai figli nella risoluzione dei problemi. Questo atteggiamento porta i bambini a crescere con la convinzione che ci sarà sempre qualcuno che risolverà le loro difficoltà. Da adolescenti rischiano di diventare sconsiderati, viziati ed egoisti.
Un adolescente che non prova paura spesso copre la percezione di sé come incapace.
E necessario che i genitori comprendano che gli adolescenti non sono più bambini ma neanche adulti; vanno tenuti d’occhio e quando si rende necessario danno indicazioni precise su come ci si deve comportare, spiegano loro le situazioni e quali siano i pericoli, non fanno prediche tuttavia li devono esortare a comprendere il giusto approccio alle cose.
Cari genitori come oramai avrete compreso nel vostro cammino con i figli, non c’è esperienza più arricchente che quella di prendersi cura dei propri figli.
Tuttavia è una strada fatta da molteplici sfaccettature a cui non si è preparati e questo rende il percorso molto complesso e allo stesso tempo meraviglioso.
Con affetto
Romana