Founder Senior
L'impotenza appresa.
Quanti desideri, quanti sogni, quante speranze disattese. E noi? Alla fine ci siamo arresi di fronte all'inevitabile. Siamo sicuri che sia inevitabile?
Non ce la faccio, non sono in grado, non me lo merito, è impossibile, si vede che non è destino.
Quante volte ci siamo ripetuti queste frasi nella testa? Almeno un miliardo di volte!
Sto esagerando secondo voi?
Facciamo due conti: tra le situazioni in cui siamo immersi 24 ore su 24, i momenti della vita dove non siamo riusciti a realizzare un desiderio o una necessità, a cambiare lo stato delle cose oppure a dare per scontato che non esistono soluzioni e i rimuginii mentali.
In psicologia questa "Resa" ha un nome specifico si chiama "Impotenza appresa"
.
I condizionamenti e i giudizi a priori definiscono la convinzione di essere impotenti davanti alle situazioni.
Lo psicologo Martin Seligman coniò il termine "Impotenza appresa"
Osservazioni e sperimentazioni:
Le prime osservazioni per comprendere questo costrutto cognitivo-comportamentale sono state fatte sugli animali (ovviamente), più precisamente sui cani.
Ve lo racconto perchè è molto significativo.
I cani hanno imparato che non potevano scappare dalla gabbia.
Come?
Seguitemi con attenzione, c'è un grande insegnamento sotteso a questo esperimento.
Cosa hanno fatto gli sperimentatori?
hanno messo 3 gruppi di cani dentro a delle gabbie.
- Il primo gruppo nel cercare di uscire dalla gabbia prendeva una scossa elettrica che però poteva evitare schiacciando una leva e uscire indenne dalla gabbia
- Il secondo gruppo di cani, e qui lo dico con tristezza, nel tentare di uscire dalla gabbia, prendeva la scossa, ma, lo sportello di uscita era stato bloccato, per cui i loro sforzi risultavano vani.
- Il terzo era il "gruppo di controllo", in quella gabbia i cani non subivano la scossa elettrica.
Sucessivamente tutti i cani vengono spostati in un altro box in cui erano soggetti a scosse elettriche.
Risultato?
I cani che avano appreso a controllare le scosse con il pedale e i cani del "gruppo di controllo" (che non hanno subito scosse) sono riusciti a scappare.
Gli altri, quelli che pur tentando di liberarsi continuavano a prendere scosse senza riuscire nel loro intento, si sono arresi malgrado la porta del box fosse aperta e potessero facilmente fuggire
Cosa ci insegna questo esperimento?
Che aver provato e riprovato a venir fuori da una situazione negativa, difficoltosa, dolorosa, senza esserci riusciti, ci spinge ad ARRENDERCI, a quello che noi consideriamo INEVITABILE.
Prolungati e infruttuosi tentativi di risolvere uno stato di disagio svuotano la persona di fiducia in se stessi, sviluppa un senso di impotenza, viene minata la resistenza a persistere nel tentativo di cercare una risoluzione.
E osservare altre persone che vivono lo stesso insuccesso rafforza lo stato di "Impotenza vicaria" , nel senso che rafforza l'idea che tanto è inutile tentare in quanto lo stato delle cose non cambierà.
Per cui si tende a dare merito dei successi a fattori esterni e peraltro instabili, come per esempio:
- l'aiuto di un amico
- la situazione si è risolta da sè (fortuna)
- la gentilezza di un estraneo ( per cui non è mio il merito)
.......e gli insuccessi a fattori interni e stabili:
- non sono capace
- non ne verrò mai fuori
- tanto è inutile non riuscirò mai
- si vede che non lo merito
- non è destino
Questa percezione della nostra quotidianità ci restituisce la convinzione che qualsiasi cosa possiamo fare, qualsiasi tentativo di risoluzione avrà sempre e inevitabilmente una RISPOSTA INEFFICACE.
Imparare ad avere più fiducia in se stessi, incrementare le proprie competenze, sviluppare nuovi approcci mentali, imparare a guardare in modo più ampio si può.
Possiamo fare il primo passo e non arrenderci anche se si deve tentare tutta la vita, poi possiamo pensare di farci aiutare a modificare le nostre convinzioni e le nostre costruzioni mentali.
E' molto utile avere un professionista esterno che ci mette a conoscenza e ci fa toccare con mano differenti modi per approcciarci alle situazioni difficili e ci aiuta a guardare il mondo con occhi nuovi.
Ci stupiremmo delle nostre capacità sopite, delle nostre incredibili potenzialità inespresse.
La vita ci richiede coraggio e perseveranza, ci mette alla prova, vuol vedere fino in fondo se davvero vogliamo raggiungere proprio quell'obiettivo.
E NOI.............. FACCIAMOLE VEDERE CHI SIAMO