♦ Sergio Omassi ♦

Life Coach e Formatore

Sei un docente nelle scuole superiori?

2019-04-07 09:35:14

Ti piacerebbe seguire corsi di aggiornamento sulla comunicazione non verbale? Leggi questo articolo e scarica la brochure...

Scarica la Brochure 

Cliccando QUI puoi scaricare la brochure in cui trovi altre informazioni.


Se la riterrai un buono strumento, potrai proporla al tuo Dirigente Scolastico.


In ogni Istituto in cui ha preso vita questo corso erano compresi crediti formativi per la formazione continua del docente.

Un opportunità di crescita per il corpo docenti

Chi svolge il lavoro di docenza nella Scuola Superiore di oggi si muove in un ambiente molto differente rispetto a quello in cui operava prima del 2000.


Il giovane adolescente contemporaneo, a sua volta, ha aspettative relazionali ben diverse da chi ha vissuto l’adolescenza nel secolo scorso.


Dal 2000, grossomodo, la tecnologia, l’utilizzo sistematico del web come canale di comunicazione, l’avvento dei social network e di innumerevoli piattaforme di scambio online, la disponibilità di devices sempre più a buon mercato, hanno dato vita a nuove forme di scambio relazionale, oltre che a un dilagante senso di solitudine.


Il giovane di oggi vive spesso in modalità multitasking, intesse più relazioni

virtuali rispetto a quelle in cui il contatto umano esiste, è bombardato continuamente da nuovi input e opportunità, ha imparato a selezionare, a convogliare la sua attenzione sulla base del coinvolgimento emotivo che ne deriva.


Motivare un giovane che vive quotidianamente una notevole quantità di scelte possibili è diventato più difficile per i mentori di questo millennio.


Lo sanno bene anche i genitori.


In questo scenario, chi può fare la differenza è colui che sa coinvolgere emotivamente poiché, nonostante i cambiamenti continui, qualsiasi essere umano (adolescente compreso) rimane sedotto da chi sa far vibrare particolari corde emotive.


Per capire quali sono le corde sensibili di un adolescente (ma anche di qualsiasi essere umano), si dimostra utile, se non necessaria, la conoscenza di un piano di comunicazione che va al di là di quello logico-razionale-verbale.

Il nostro corpo parla, attraverso spostamenti dell’asse corporea, pruriti, toccamenti, gesti, toni della voce, sguardi, gestione degli spazi.

Se provo paura, ad esempio, posso affermare di non essere assolutamente impaurito, ma il mio corpo dirà esattamente il contrario. Se provo rabbia, posso negarlo verbalmente, ma il mio tono della voce mi tradirà.


“Quando sono i sentimenti o le emozioni ad essere in gioco, i nostri movimenti, il tono di voce che usiamo, i gesti che facciamo contano di più - per il nostro interlocutore - di ciò che stiamo dicendo”.

[Albert Meherabian].


Apprendere questo linguaggio e le sue sfumature ci permette di gestire le nostre emozioni e quelle del nostro interlocutore, sia egli allievo, coniuge, figlio, genitore, amico, paziente, cliente, collega…


Conoscere le chiavi di lettura utili a rendere le relazioni fluide può agevolare la generale motivazione a fare ed accrescere la propria qualità della vita. Saper evitare, ad esempio, che un normale contrasto degeneri in conflitto offre a chi ne è in grado la capacità di costruire relazioni sane e funzionali, generando benessere emotivo per entrambe le parti coinvolte.


La capacità di relazionarsi in maniera fluida con altre persone è alla base dell’Intelligenza Emotiva, ben diversa dall’Intelligenza Razionale (quella comunemente chiamata Quoziente Intellettivo, o in breve QI) ed oggi valutata come parametro fondamentale, ad esempio, nei colloqui di selezione di molte aziende all’avanguardia, che non misurano più solamente le skills tecniche del candidato, ma si preoccupano di intercettare in lui alcune capacità emotive precise, in assenza delle quali non può instaurarsi un rapporto di lavoro.