Selena Podda

Founder Junior

Parole, parole....parole

2019-08-09 17:28:07

La comunicazione e' entrare in relazione.

Quando e' successo che abbiamo smesso di parlare?


Quando?


Ci sono serviti millenni di evoluzione linguistica e comunicativa, dai geroglifici a oggi, per tornare a comunicare con le emoticon e faccine varie?


Credo sia andato storto qualcosa in questa evoluzione involutiva!

Torniamo a comunicare con le parole


La comunicazione e' entrare in relazione, lo si puo' fare in modo inconscio con tutto il corpo ( ma per decifrare tale comunicazione dovresti essere un esperto di comunicazione non verbale oppure Cal Lightman di "Lie To Me"!) oppure in maniera conscia semplicemente usando le parole.

Dovremmo iniziare nuovamente a parlare e dovremmo anche imparare, delle volte, a tacere.

Esistono parole taciute che fanno un rumore assordante e altre invece che non si sentono neppure se urlate.


Le parole hanno, oltre che un senso, anche un peso ed una valenza e vanno scelte SEMPRE accuratamente.


Dovremmo anche imparare ad essere il nostro metro e misura delle parole che intendiamo dire; prima di fare una domanda cerchiamo di porci dalla parte di chi dovra' risponderci. 


Prima di pronunciarle dovremmo decidere se scagliarle come pietre, sputarle come veleno o soffiarle come fossero respiri.

Pesiamole e dosiamole, alleggeriamo quelle pesanti e coloriamo quelle leggere.

Non e' vero che le parole sono solo parole!


Ci sono parole che ti riescono ad abbracciare e quelle che ti passeggiano sul cuore accarezzandoti l'anima.


Ci sono quelle che riescono a rompere le "cose" pur non toccandole, quelle che ti attraversano come un pugnale recidendo sogni e speranze.


Ci sono parole che non ammettono distrazioni, prima di "liberarle" e' necessario studiarle, scomporle e conoscere ogni loro sinonimo e contrario.


Ci sono parole che costruiscono e altre che demoliscono.


Ci sono parole che sanno di coraggio, sono quelle usate per infondere speranza e forza prima di un "viaggio malato".


Ci sono quelle che sanno di ricordi, quelle magiche che solo pronunciate aprono il portale della memoria e ti fanno sentire anche i profumi e vedere i colori di quel ricordo.


Ci sono parole che sanno di fiori rari, sono quelle importanti che vengono pronunciate poche volte.


E poi... 

poi ci sono quelle che non vengono dette, quelle che per un motivo o per un altro hai deciso di soffocare; quelle che restano li', tra il cuore e le corde vocali, restano immobili a vibrarti dentro , magari per un giorno...magari per tutta la vita...

E allora? Le parole sono solo parole?


Pronunciamole o scriviamole quelle parole che costruiscono ricordi, che abbracciano, che confortano, che divertono, che insegnano ...


Quelle che restano incastonate nel cuore o accartocciate in un foglio dentro il cassetto delle "cose" importanti!