Founder Junior
Parole, parole....parole
La comunicazione e' entrare in relazione.
Quando e' successo che abbiamo smesso di parlare?
Quando?
Ci sono serviti millenni di evoluzione linguistica e comunicativa, dai geroglifici a oggi, per tornare a comunicare con le emoticon e faccine varie?
Credo sia andato storto qualcosa in questa evoluzione involutiva!
Torniamo a comunicare con le parole
Dovremmo iniziare nuovamente a parlare e dovremmo anche imparare, delle volte, a tacere.
Esistono parole taciute che fanno un rumore assordante e altre invece che non si sentono neppure se urlate.
Le parole hanno, oltre che un senso, anche un peso ed una valenza e vanno scelte SEMPRE accuratamente.
Dovremmo anche imparare ad essere il nostro metro e misura delle parole che intendiamo dire; prima di fare una domanda cerchiamo di porci dalla parte di chi dovra' risponderci.
Prima di pronunciarle dovremmo decidere se scagliarle come pietre, sputarle come veleno o soffiarle come fossero respiri.
Pesiamole e dosiamole, alleggeriamo quelle pesanti e coloriamo quelle leggere.
Non e' vero che le parole sono solo parole!
Ci sono parole che ti riescono ad abbracciare e quelle che ti passeggiano sul cuore accarezzandoti l'anima.
Ci sono quelle che riescono a rompere le "cose" pur non toccandole, quelle che ti attraversano come un pugnale recidendo sogni e speranze.
Ci sono parole che non ammettono distrazioni, prima di "liberarle" e' necessario studiarle, scomporle e conoscere ogni loro sinonimo e contrario.
Ci sono parole che costruiscono e altre che demoliscono.
Ci sono parole che sanno di coraggio, sono quelle usate per infondere speranza e forza prima di un "viaggio malato".
Ci sono quelle che sanno di ricordi, quelle magiche che solo pronunciate aprono il portale della memoria e ti fanno sentire anche i profumi e vedere i colori di quel ricordo.
Ci sono parole che sanno di fiori rari, sono quelle importanti che vengono pronunciate poche volte.
E poi...
poi ci sono quelle che non vengono dette, quelle che per un motivo o per un altro hai deciso di soffocare; quelle che restano li', tra il cuore e le corde vocali, restano immobili a vibrarti dentro , magari per un giorno...magari per tutta la vita...
E allora? Le parole sono solo parole?
Pronunciamole o scriviamole quelle parole che costruiscono ricordi, che abbracciano, che confortano, che divertono, che insegnano ...
Quelle che restano incastonate nel cuore o accartocciate in un foglio dentro il cassetto delle "cose" importanti!