“La maschera che avevo indossato fino a quel momento era svanita. E mentre danzavo davanti allo specchio, mi sentivo traboccante di un energia diversa da qualsiasi cosa avessi mai conosciuto. In una caverna nascosta nelle più oscure profondità della mia anima, qualcosa si mosse. E dal vuoto che mi proteggeva e dalle inesauribili possibilità che mi circondavano, dal grembo della Dea in cui vivevo, qualcosa venne da me. La Dea, che avevo così a lungo cercato nel mondo che mi stava intorno, era già dentro di me. Quelle scoperte erano enormi eppure ero consapevole del fatto che avevo appena iniziato a comprendere il mistero della presenza divina nel mondo e in me stessa. Ma c'era una cosa che sapevo con certezza, con la saggezza del mio cuore ritrovato: la Dea stava davvero riemergendo dagli inferi in cui era stata confinata per migliaia e migliaia di anni. La Dea era tornata” Phyllis Curott – Il Sentiero della Dea

“Anche la più repressa delle donne ha una vita segreta, con pensieri segreti e sentimenti segreti che sono lussureggianti e selvaggi, ovvero naturali. Anche la più prigioniera delle donne custodisce il posto dell'io selvaggio, perché intuitivamente sa che un giorno ci sarà una feritoia, un'apertura, una possibilità, e vi si butterà per fuggire.” (Clarissa Pinkola Estés - Donne che corrono coi lupi)

La Dea

Molte vite fa, quando le donne erano riconosciute nella società per la loro saggezza e la capacità di guarigione, ci sedevamo in grandi cerchi ogni Luna piena. per discutere dei problemi delle nostre comunità. Ci scambiavamo le storie e le conoscenze, tutte erano figlie e tutte erano sorelle. In quel tempo conoscevamo una energia femminile che ci guidava, una grande madre, il suo volto potevamo vederlo materializzato attraverso la Luna o la Terra. La chiamavamo "La Dea" e coltivavamo insieme il principio femminile. Onoravamo anche la forza maschile, l'energia del Sole e l'azione. Ci chiamavano le figlie della Luna. Andavamo insieme per boschi a raccogliere le piante e le erbe. All'interno della comunità c'erano cantori, uomini e donne di medicina, cuochi, tessitori e tessitrici, vasai, ballerini e ballerine, pittori e pittrici, c'erano poi "I Saggi" uomini e donne che avevano accesso al mondo degli spiriti e " I Sognatori" che potevano ricevere ed inviare messaggi attraverso i sogni . Ricordo ancora i profumi delle erbe essiccate nella cucina della casa, appese al soffitto in piccoli rametti. Ricordo le donne della mia famiglia, sedute accanto al fuoco in una notte fredda, con una ciotola di minestra in mano, raccontavano le storie avevano sentito dalle loro nonne. Molte vite fa, abbiamo capito che tutta questa conoscenza doveva addormentarsi, c'erano tempi bui ad aspettarci, ci siamo però impegnate a ricordare, a svegliare l'antica conoscenza quando il tempo del pericolo fosse passato. Luna Celta