Sebastiana Patanè

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Serve ancora il femminismo? The Handmaid's tale, il racconto dell' ancella

2019-06-18 09:45:39

Da qualche giorno desideravo scrivere un articolo sul femminismo. Una serie di coincidenze mi ha portato pensieri e riflessioni. Ma in questo canale si parla di storie. E allora vi parlerò della storia di June, e di donne che avevano tanto, come noi, e lo hanno perso

The handmaid's Tale. La Serie tv.

Siamo negli Stati Uniti, sono gli anni Ottanta, e fra la popolazione si diffonde una strana forma di sterilità. I bambini diventano un bene prezioso. Un colpo di stato instaura un regime totalitario ispirato ai principi religiosi, in cui si afferma il dominio dell' uomo sulla donna. 

Le donne perdono tutto: la possibilità di lavorare, di studiare, di avere proprietà, di disporre liberamente del proprio corpo. In nome di una presunta volontà divina,  la donna diventa proprietà del marito e dello Stato.

June viene separata dal compagno, dalla figlia, privata del suo nome e di qualsiasi diritto, e viene assegnata ad un Comandante, a cui dovrà dare un figlio.


Sto seguendo questa serie tv da quasi due stagioni, e ogni episodio è motivo di nuove riflessioni. È come vedere un possibile futuro, terrificante ma non impossibile. Viviamo in un tempo in cui tutte noi possiamo scegliere se lavorare oppure no, se fare carriera, se avere figli, se sposarci e con chi. Possiamo possedere una casa, un'auto, un conto corrente. Possiamo lasciare un marito che non amiamo più. Possiamo scegliere i nostri abiti, dove andare in vacanza, di frequentare la  palestra o la discoteca. Da sole.

La parità tra i sessi è raggiunta, il femminismo non serve più.


Soffiano venti preoccupanti.

E poi, osservo la realtà, e vedo segnali preoccupanti. 

Ci sono convegni in cui, in difesa di una presunta "famiglia" in pericolo, si propone la messa in discussione di diritti acquisiti.

Ci sono proposte di legge che mirano a impedire alle donne di esercitare i propri diritti.

Ci sono persone, uomini, di solito, che teorizzanno "cose" sulla vita delle donne, di cui non sanno niente.

E intanto, aumentano le differenze salariali, le difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, le paure e le violenze. 

Ma sì, forse sarebbe meglio se le donne stessero a casa e facessero bambini, lasciando il lavoro agli uomini, e tutelando la famiglia.

Sembra impossibile, vero?

La finzione e la realtà.

Anche June aveva tutto. Aveva un compagno che amava, una bambina, un lavoro che la gratificava, una casa, la sua vita. Ma da un giorno all'altro, ha perso tutto. 

È finzione? Certo che lo è. Ma la finzione spesso trasforma la possibilità in realtà. 

Guardare questa serie tv fa male al cuore e allo stomaco. L'assurdità degli eventi è talmente grande che sconvolge. Ma lì, in un angolino della mente, sento una vocina che ripete: "Sicura che sia solo finzione?"


I ruoli.

Cos'è una donna? E cos'è un uomo? Per carità, non permettiamo a nessuno di dircelo. Perché presupporre delle caratteristiche specifiche significa presupporre dei ruoli.

Esistono miliardi di persone al mondo , e ognuno è diverso. Libero di essere come vuole.

Nel mondo di June ognuno ha il suo compito, prestabilito per legge divina. E i fatti più terribili avvengono grazie a questa regola.

Guardatela, questa serie.

Fra tutti i mondi futuri possibili e impossibili, il mondo di June non è il più improbabile.

Io penso che il femminismo serva ancora. Per ricordarci che quello che abbiamo non è necessariamente "per sempre". Perché per avere quello che abbiamo ci sono voluti anni di lotte. Perché la storia si ripete, spesso. Perché non si impara quasi mai dai propri errori.

Guardatela, se vi capita. Guardatela senza pregiudizi. Di sicuro, non vi lascerà indifferenti.