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Le pratiche sessuali più strane del mondo

2019-02-04 11:21:20

Nell’era della tecnologia e delle modernità in cui il sesso sembra non essere più un tabù, vi stupirà sapere quali sono le pratiche sessuali più strane di tutto il mondo. Ecco dunque le pratiche sessuali meno conosciute e più strambe del pianeta terra:

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Un dinosauro simile all'iguana: nella preistoria era il 're' dell'Antartide

2019-02-04 09:34:36

È una nuova specie di arcosauro appena scoperta, e viveva al Polo Sud circa 250 milioni di anni fa, quando il continente non era l’attuale deserto ghiacciato, ma una terra rigogliosa, ricca di foreste, fiumi e animali. OGGI è un deserto di ghiaccio, ma 250 milioni di anni fa la situazione in Antartide era ben diversa. Rigogliose foreste, fiumi e laghi costellavano un continente caratterizzato da temperature miti, e una ricchissima fauna. Difficile da immaginare forse, se ad aiutarci non ci fossero, come sempre, i fossili. In questo caso si tratta di uno scheletro incompleto di un animale simile a un’iguana, che a cavallo tra permiano e triassico viveva nell’attuale Antartide. Un piccolo arcosauro, antenato estinto di uccelli e coccodrilli, descritto sulle pagine del Journal of Vertebrate Paleontology da un team di ricerca internazionale, e battezzato per l’occasione Antarctanax shackletoni. Che potremmo tradurre come “re dell’Antartide di Shackleton”, un chiaro omaggio al grande esploratore polare britannico.Pur se incompleto, lo scheletro fossile ha permesso ai ricercatori di identificare diverse caratteristiche dell’Antarctanax shackletoni. Basandosi sulle somiglianze riscontrabili con altri animali ormai estinti, gli scienziati ritengono infatti che si trattasse di un carnivoro simile a una lucertola e di dimensioni paragonabili a quelle di un’iguana. Che probabilmente all’epoca sopravviveva nutrendosi di insetti, piccoli anfibi e antichi progenitori dei moderni mammiferi. A rendere particolarmente interessante il ritrovamento, ovviamente, è il luogo da cui proviene. Ma non tanto perché oggi si tratta di un territorio desolato e inospitale. Quanto, piuttosto, perché all’epoca l’Antartide era ancora parte del supercontinente noto come Gondwana, e lo sarebbe rimasto quasi per altri 100 milioni di anni, fino al definitivo distacco avvenuto solamente nel giurassico. "Più particolari scopriamo sulla sua preistoria, più l’Antartide si rivela un posto realmente particolare”, racconta Brandon Peecook, ricercatore del Field Museum di Chicago e primo autore dello studio. “Pensavamo ad esempio che gli animali in Antartide fossero simili a quelli che si potevano trovare all’epoca in Sud Africa, visto che queste due masse di terra erano collegate tra loro a quel tempo. E invece stiamo scoprendo che le cose non stanno così, e che la fauna antartica era incredibilmente unica". L’Antarctanax shackletoni inoltre viveva in un periodo storico molto particolare. Solo pochi milioni di anni prima (un’inezia in termini geologici ed evolutivi) una serie di catastrofi naturali e di cambiamenti climatici da esse innescati avevano infatti spazzato via il 70% delle specie animali terrestri e oltre il 90% di quelle marine. E per questo, studiare la fauna che abitava in quel periodo rappresenta un’occasione unica per i paleontologi, che può aiutare a scoprire quali strade ha preso l’evoluzione a seguito della più grande estinzione di massa mai avvenuta sul nostro pianeta. “Prima dell’estinzione di massa gli arcosauri vivevano unicamente nei pressi dell’equatore, ma subito dopo, di colpo, iniziamo a trovarli un po’ ovunque”, continua Peecook. “E l’Antartide in particolare presentava una combinazione di questi animali appena arrivati, e specie ‘ritardatarie’, già estinte nella maggior parte del globo, che i paleontologi amano chiamare ‘cladi morti che camminano’. Insomma: c’erano animali di ieri e animali di domani, che coabitavano in un posto particolarmente interessante” Fonte: Repubblica

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L'anima esiste ed e' immortale, lo dimostra la fisica quantistica!

2019-02-03 22:25:26

Due scienziati di fama mondiale, esperti in fisica quantistica, dicono che si può dimostrare l’esistenza dell’anima, basandosi sulla fisica quantistica.Lo studioso americano Stuart Hameroff e il fisico inglese Roger Penrose hanno sviluppato una teoria quantistica della coscienza, affermando che le anime sono contenute all’interno di strutture chiamate microtubuli che vivono all’interno delle cellule cerebrali (neuroni).L’anima sarebbe composta da prodotti chimici quantistici, che nel momento della morte fuggono dal sistema nervoso per entrare l’universo.La loro idea nasce dal concetto del cervello visto come un computer biologico.La coscienza sarebbe una sorta di programma per contenuti quantistici nel cervello, che persiste nel mondo dopo la morte di una persona.Le anime degli esseri umani sarebbero perciò molto più che la semplice interazione dei neuroni nel cervello: sarebbero della stessa sostanza dell’universo ed esisterebbero sin dall’inizio dei tempi.

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