Il dolore però è al tempo stesso un segnale preciso del binomio corpo - mente che sta mettendo in evidenza una disfunzione, da un altro punto di vista è una ricchezza inestimabile perché ci avvisa che c’è un’azione da intraprendere, un problema da risolvere. Alcune patologie sono silenti, il conto in quei casi arriva troppo tardi e si può fare ben poco, la sensazione dolorosa invece rappresenta il titolo del primo paragrafo del libro:”Le azioni da fare per stare bene”(ps: il libro non esiste, è solo un esempio).
Il dolore non è solo:”Ahia ho male” ma è anche:”So che in quel punto del mio corpo ho sentito una fitta dolorosa facendo quel determinato movimento o premendo quel determinato muscolo, posso però premere di nuovo quel muscolo in modo molto leggero o ripetere con cautela lo stesso movimento”. La sensazione del dolore è più lieve rispetto alla precedente e il dolore inizia ad assumere un valore.
La soluzione è la scala del dolore, rotolare sfere e rulli sui muscoli del corpo rispettando le sensazioni, premere in modo vigoroso è controproducente il tessuto miofasciale si difende e il grado di contrattura aumenta. Evocare durante il rotolamento degli attrezzi miofasciali un dolore che su scala da 1 a 10 si posiziona a livello 6 è la ricetta perfetta.
Solo tu puoi sentire quanto dolore hai, un fisioterapista ti sa trattare molto bene perchè è un professionista delle patologie ma tu ascoltando il dolore e rispettando fedelmente la scala di cui ti parlavo prima puoi diventare il professionista del tuo dolore. Il tempo che risparmi è enorme, ti tratti a casa per pochi secondi, al massimo per sessanta secondi per muscolo, non hai bisogno di spostarti o di aspettare un appuntamento.
Gli attrezzi costano poco e puoi iniziare anche una semplice pallina da tennis.
Penso ad esempio a Cristina che frequenta regolarmente le mie lezioni di Pilates, in presenza in palestra e online negli ultimi mesi, è diventata cintura nera di autotrattamento miofasciale perchè tutt’ora quando ha dolori, contratture o stanchezza muscolare usa le sfere che a suo dire entrano nel muscolo e riesce a trattarsi agendo lentamente. Mi ricordo che Cristina mi ha anche detto che i primi trattamenti sono stati dolorosi ma poi diminuendo la pressione la sensazione è diventata sopportabile e riesce così a buttare fuori “lo stress” dalla muscolatura; ci è riuscita perché è diventata abile nel gestire la scala del dolore.
La regolazione del dolore è il meccanismo vincente per imparare a trattare con efficacia ogni muscolo del corpo e poter risolvere ogni problema dove siano coinvolti ossa, muscoli, legamenti e articolazioni. Hai già provato a rotolare un attrezzo su uno dei tuoi muscoli più contratti? Rispettare la scala del dolore fino al livello 6 è facile?