Sara Romanato Ghostwriter

Le parole giuste per raccontarti

Sara Romanato Ghostwriter

Le parole giuste per raccontarti

2023-05-10 10:00:00

Era passato un po’ di tempo da quella dannata scoperta. In un primo momento feci fatica ad accettare quello che mi era successo. Poi iniziai a conviverci.

Non era bello sapere che non ne sarei mai venuta fuori nella mia vita e che poche altre persone al mondo avevano lo stesso problema. Me ne feci una ragione o mi sembrò di averlo fatto.

Ma non fu proprio così.

Un giorno mi accorsi che la ferita bruciava ancora. Forse, pensai, se questa cosa non lascerà mai il mio corpo, dovrei tentare di farla uscire in un altro modo. Così la potrei quantomeno indebolire.

Presi un foglio e una penna e iniziai a buttare giù una cornice, una gabbia all’interno della quale avrei potuto rinchiuderla per sempre.

Iniziai a sentirmi meglio.

Dalla cornice passai ai dettagli.

Non fu semplice perché lei non voleva stare chiusa lì dentro. Non voleva essere intrappolata tra le righe di un quaderno.

E io non ero di certo una domatrice.

Conobbi una persona che lo faceva di mestiere. Domava le bestie più feroci e costruiva gabbie di parole dorate dentro le quali esse stesse non si sarebbero sentite in prigione ma in un luogo, a tratti, familiare.

A seconda della bestia ella costruiva la gabbia più adatta.

Mi insegnò a farlo. 

#mentoring #mentoringonline #scritturaecreatività #scritturaemotiva #ghostwriter #editing #correzionedibozze #parolesucommissione #testisucommissione

by Sara Romanato
Sara Romanato Ghostwriter

Le parole giuste per raccontarti

2023-05-03 10:00:00

Quando ho iniziato a scrivere facevo la giornalista...

Ero stata assunta da una rivista sindacale.

In quei primi articoli parlavo di scuola e di cultura. Ricordo che si faceva la redazione e che venivano assegnati gli articoli e lo spazio (le righe o le battute da riempire).

Il direttore mi insegnò il giornalismo, quello vero.

Ero molto presa da quella professione e iniziai a divorare libri scritti da giornalisti come Enzo Biagi, Tiziano Terzani, Lilli Gruber e molti altri. Leggevo in modo trasversale, senza farmi troppe domande. Volevo imparare l'arte di chi fa le domande.

Fu allora che iniziai a percepire l'arte di scrivere e il piacere delle parole.

Dopo pochi anni passai a collaborare con un quotidiano locale. Altri tempi, altri articoli. Richiami in prima pagina e scontri verbali con coloro che diventavano i protagonisti delle mie storie. Fu il tempo in cui scrivere, per quanto soddisfacente potesse essere, stava iniziando ad assumere un sapore amaro.

Non si faceva più la redazione perché c'era già ed era composta da gente che ne sapeva senz'altro più di me. Assegnavano il pezzo, lo spazio e ti dicevano, più o meno velatamente, il taglio che doveva assumere l'articolo... il taglio.

L'arte di osservare le situazioni rimanendo il più possibile imparziale stava perdendo progressivamente di significato. E, se il taglio non era quello desiderato, bastava spostare una virgola qua e là, cambiare due parole e il gioco era fatto.

A malincuore, un giorno, misi via il block notes (si usava ancora quello per prendere appunti!) e cambiai strada. Io il bavaglio non lo volevo!

 #Assange #freeassange #julianassange #stampa #libertadistampa #libertàdistampa #libertàdistampasempre #giornatamondialedellalibertàdistampa

by Sara Romanato
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Sara Romanato Ghostwriter

Le parole giuste per raccontarti

2023-05-03 10:00:00

Era passato un po’ di tempo da quella dannata scoperta. 

In un primo momento feci fatica ad accettare quello che mi era successo. Poi iniziai a conviverci. Non era bello sapere che non ne sarei mai venuta fuori nella mia vita e che poche altre persone al mondo avevano lo stesso problema. Me ne feci una ragione o mi sembrò di averlo fatto.

Ma non fu proprio così.

Un giorno mi accorsi che la ferita bruciava ancora. Forse, pensai, se questa cosa non lascerà mai il mio corpo, dovrei tentare di farla uscire in un altro modo. Così la potrei quantomeno indebolire. 

Presi un foglio e una penna e iniziai a buttare giù una cornice, una gabbia all’interno della quale avrei potuto rinchiuderla per sempre. Iniziai a sentirmi meglio. 

Dalla cornice passai ai dettagli.

Non fu semplice perché lei non voleva stare chiusa lì dentro. Non voleva essere intrappolata tra le righe di un quaderno. E io non ero di certo una domatrice.

Conobbi una persona che lo faceva di mestiere. Domava le bestie più feroci e costruiva gabbie di parole dorate dentro le quali esse stesse non si sarebbero sentite in prigione ma in un luogo, a tratti, familiare.

A seconda della bestia ella costruiva la gabbia più adatta.

Mi insegnò a farlo.

Sara

Le parole giuste per raccontarti

Scrittrice - Ghostwriter - Editor - Mentor

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 #mentoring #mentoringonline #scritturaecreatività #scritturaemotiva #ghostwriter #editing #correzionedibozze #parolesucommissione #testisucommissione

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