Sandro Virgili

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LUCIO DALLA, un cantautore difficile.

2019-07-04 08:00:27

Foto: fliks.com

Lucio Dalla, è un cantautore particolare,  considerato un bravo cantante, ma dal carattere molto difficile.



La morte del padre all’età di sette anni non lo aiutò a formare un carattere aperto e gioviale.

Lavorare e interagire con lui non era quello che si può definire “facile”, era un lupo solitario, diffidente nei confronti del mondo, duro e poco incline alla mediazione e al dialogo.




I rapporti con Lucio non sono mai stati semplici, nel tempo aveva sviluppato l’idea che la vita fosse in debito con lui perché non solo gli aveva tolto una figura fondamentale ma per le difficoltà che ha dovuto affrontare nel corso della sua crescita.



Per lui era vero solo il concetto che Maometto andava alla montagna, insomma, tutti quelli che per lavoro gravitavano intorno a lui dovevano mollare le loro attività e la famiglia e trasferirsi a Bologna (sua città natale) per tutto il tempo che serviva a discutere l’organizzazione di una tournée, il disegno luci, l’audio, le scenografie, le date e i luoghi in cui dovevano essere rappresentati i suoi spettacoli e, fondamentale, il suo compenso.




Di Dalla posso dire tante cose ma certo non che fosse una persona generosa, non lo era nei confronti dei soldi, del suo staff e degli amici.
A volte penso che un cantante diventi famoso e amato, solo perché il pubblico non conosce davvero chi sia l’uomo che sta dietro all’artista.



L’unica cosa positiva di dover stare sotto botta ai capricci di Lucio Dalla era che nelle cene dopo le prove ci si trovava con altri atri artisti come: Ron, Morandi, Carboni, gli Stadio, Finardi: questo per me era non solo l’occasione di collaborare nei tour di questi artisti ma di stare insieme ad alcuni di loro che considero delle persone meravigliose



La mia collaborazione con Lucio terminò con la tournée “Isole” chiamata così perché facemmo serate in tutte le isole più belle d’Italia.

Dopo questa fatica, ero pronto a dedicarmi a Morandi; con lui mi sono divertito tantissimo oltre al fatto che abbiamo girato l’Europa e sono stato 3 mesi in Russia, un successo pazzesco.

Dalla era un artista sicuramente geniale ma in continuo conflitto con sé stesso.
Il suo compagno non era né Ron né gli amici e la famiglia, era la sua enorme solitudine interiore, era difficile per noi riuscire ad avere un rapporto lineare e tranquillo, ogni mattina riprendevamo le prove con un senso d’ansia tra di noi tecnici e staff manageriale.

Lo devo ammettere, è stato uno dei rapporti più impegnativi che abbia avuto con un artista, per quanto facessi per rendere belle le sue canzoni con gli effetti luce, per quanto facessero tutti gli altri, c’era sempre qualcosa che non andava, qualcosa per cui essere criticati.

Alla fine, mi rendo conto, che per quanto puoi fare per un’altra persona, sarà tutto inutile se dentro non conosce il senso di gratitudine, allora ti accorgi che fare un bel lavoro lo devi a te stesso, per essere coerente, per poterti guardare allo specchio e dirti “Ho dato il massimo”.