Clementina Trillocco, fino alla dolcezza dei sogni…
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Un ammasso di roccia cessa di essere un mucchio di roccia nel momento in cui un solo uomo la contempla immaginandola, al suo interno, come una cattedrale (Antoine de Saint-Exupéry).
Una luce ci avvolge, è quella luce atta a creare. Una pioggia ci bagna per purificarci e guardare oltre. Tra rotoli di tempo che volteggiano nell’ aria e coriandoli di luce, ci siamo noi, aggrappati alla vita. Ognuno ha la sua stella che illumina il suo cammino, ognuno ha la sua stella alla quale aggrapparsi in giro per il mondo. Quella stella che si culla tra l’ idea e la mutazione… Siamo mutevoli. Siamo acqua che scorre nel tempo per arrivare nei confini prestabiliti, nei sogni e nelle passioni che ci accompagneranno e ci aiuteranno a crescere. Nelle pieghe del tempo cresceremo e lieviteremo come il buon pane fresco il cui odore si sente nei vicoli d’ estate… Siamo spirito e materia che si evolve. Ma ci ricorderemo sempre della nostra parte bambina, di come eravamo… Di quando ci sbucciavamo le ginocchia cadendo dalla bici, di quando sfogliavamo le margherite nei prati, di quando inseguivamo le farfalle e gli aquiloni pensando di poter volare anche noi. Quella parte bambina, quell’ isola felice ci accompagnerà per il resto della nostra vita. Solo se lo vogliamo davvero. Come diceva lo stesso A. de Saint Exupery: “Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano”. Quando, diventati grandi, vorremo rispolverare quel baule in soffitta, quello scrigno pieno di ricordi che il tempo ha protetto con la sua patina preziosa, ci accorgeremo che siamo un tutt’ uno con la natura, con i nostri pensieri, i nostri canti, i nostri pianti e le nostre gioie. Quell’adulto che non dimentica la sua parte bambina, sarà quell’ adulto sano, salvo, solido. Tutto è mutamento, l’importante è non tradirci ed essere coerenti con noi stessi fino in fondo. Ed è così che ci accorgeremo che quella conchiglia che poggiavamo all’ orecchio ieri è la stessa conchiglia che continuiamo a trovare oggi sulla spiaggia…(CONTINUA)
Emma Balzano, tutto parte da un’ idea…
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In ogni attività creativa, colui che crea si fonde con la propria materia, che rappresenta il mondo che lo circonda. Sia che il contadino coltivi il grano o il pittore dipinga un quadro, in ogni tipo di lavoro creativo l’artefice e il suo oggetto diventano un’unica cosa: l’uomo si unisce col mondo nel processo di creazione (Erich Fromm).
Camminare a piedi nudi sull’ erba, ammirare la luna in una serata d’ estate, accostarsi all’ infinito e all’infinito pensare. “Cogito ergo sum”, proclamava Cartesio e non c’ è realtà più vera, non c’ è strada più sincera da percorrere! Solo se avremo concretizzato i nostri pensieri, le nostre più intime ambizioni, potremo arrivare da qualche parte, su quella faccia della luna sconosciuta quando non ci si interroga ma conosciuta a chi l’ avrà pensata ed inseguita a lungo! Solo inseguendo ed inseguendoci, arriveremo dove desideriamo, in quel posto magico che sarà nostro per sempre! C’è chi nasce in quella terra del Sud che promette speranze solo se vai a prenderle con le tue mani e che promette certezze solo se tu in prima persona ci credi veramente. Una bella terra la nostra, ma talvolta in balia delle onde, caotica, ma sicuramente una terra pensante e ricca di humus, di quel fermento creativo che rompe gli argini ed arriva appunto all’ infinito pensiero, all’ infinito essere. Tutto parte da un’ idea, da quell’ idea buona, da quel lento fluire delle cose, dal nostro essere fluttuante ma unico e prezioso. Come preziosi siamo noi. E come vero e prezioso può essere ciò che facciamo e produciamo. Siamo inventori di noi stessi, in un’ epoca che ci chiede di inventarci le cose, di crearci la nostra isola e il nostro posto nel mondo. Tutto magari all’ insegna del rinnovamento, travolgendoci e stravolgendo i nostri piani per crearne di nuovi, più in sintonia con il nostro pensare e vedere le cose. Perché tutto viene fuori da un’ idea o come diceva Nietzsche, è dal caos che nasce una stella danzante. ( CONTINUA…)