Raffaela Rutili

Top Founder President

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Tutti coloro che attendono il Messia, alias VACCINO, dovrebbero leggere con attenzione questo articolo, possibilmente spogliandosi momentaneamente della paura per poter leggere tra le righe. A parlare è il dott. Giovanni Rezza direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore della sanità (Iss) che ringrazio sentitamente per l'onestà intellettuale, virtù oggi quasi sconosciuta. Poiché la paura rende ciechi mi permetto di tradurre: 1) Quali sono gli step canonici della sperimentazione di un vaccino? “Dopo le prove in vitro e la sperimentazione animale si passa alle 3 fasi di sperimentazione umana. La prima, su piccoli numeri, per testare la sicurezza, la seconda per dimostrare che il vaccino evoca la produzione di anticorpi che possono neutralizzare il virus, e finalmente la terza fase su grandi numeri che si fa per dimostrarne l’efficacia protettiva. Naturalmente, le fasi 2 e 3 potrebbero essere compresse data la necessità di avere disponibile un vaccino in tempi brevi”. TRADUZIONE: in virtù dell'emergenza la legge ci permette di immettere sul mercato un vaccino del quale non si è certi dell'efficacia. La sicurezza verrà testata solo su piccoli numeri, le cavie sui grandi numeri sarete voi. 2) C’è il rischio che il vaccino, una volta messo a punto, non sia efficace a causa del mutamento genetico del virus? “I virus a RNA mutano, e l’influenza ne è un tipico esempio. Anche i coronavirus tendono a mutare, ma probabilmente non tanto da determinare modificazioni tali da non essere più riconosciuto e aggredito dagli anticorpi evocati dal vaccino. Ho fiducia che questo non avverrà”. TRADUZIONE: Il dott. Rezza conferma che l'efficacia del vaccino è strettamente legata alla sua mutazione. Se il virus muta il vaccino non è più efficace. Sconcerta che il dato SCIENTIFICO inoppugnabile sul quale si basa oggi la ricerca è la semplice SPERANZA che muti poco, perché la mutazione è certa (la stessa speranza che potrebbe nutrire la sciura Maria...mi sembra quasi di sentire nelle orecchie il medico/prete che invoca "Preghiamo...") . Testimonianza del fatto che raramente i vaccini per i virus sono efficaci sono il fallimento di molte campagne vaccinali antinfluenzali e la mancanza, dopo 30 anni di ricerche, di un vaccino contro l'HIV. Molto scientifico vero? 3) Se un vaccino è sicuro ed efficace va prodotto in milioni di dosi per poter essere utilizzato. Tutto ciò prende del tempo”. TRADUZIONE: nonostante tutte le incertezze si continua su questa strada perché i governi saranno costretti ad acquistare milioni di dosi con un business di valore incalcolabile 4) Sul fronte dei farmaci per la cura, su cosa possiamo puntare oggi? E per il medio termine, quali armi più efficaci avremo a disposizione? “Per ora si stanno testando farmaci già utilizzati per altre malattie infettive (HIV, Ebola, Influenza, Malaria). Se qualcuno di questi mostrasse una certa efficacia allora sarebbe prontamente utilizzabile. Naturalmente aspettiamo tutti dei prodotti disegnati specificamente per combattere questo nuovo coronavirus. La produzione sintetica di anticorpi monoclonali in grado di bloccare e neutralizzare il virus potrebbe anche aiutare nel trattamento”. TRADUZIONE: non sappiamo dove sbattere la testa. Non è mai esistita cura per i virus influenzali né mai esisterà però non possiamo fare la figura di non sapere che cxxxo fare perciò vi usiamo come cavie e proviamo di tutto alimentando false speranze volutamente così vi chiederete sempre più ciecamente di noi. Io aggiungo che allo stato attuale l'unica via è il rafforzamento del sistema immunitario soggettivo ma questo avrebbe il gravissimo effetto collaterale di non far vendere più farmaci e non solo per il covid 19 ma anche per moltissime altre malattie. L'industria farmaceutica si chiama industria non a caso, il suo compito è vendere. https://www.ilfattoquotidiano.

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PERCHE' ANALIZZARE I DATI Sono un'inguaribile ottimista. Vorrei rispondere a tutti quelli che più o meno velatamente accusano di cinismo e insensibilità tutti coloro che tendono a riportare i contorni dell'influenza Covid in confini meno apocalittici. Mai cantonata più grande!!! L'analisi dei dati è fisiologicamente e necessariamente distaccata. Guardare i dati non esclude assolutamente la partecipazione emotiva ai lutti né vuole essere la negazione di un dramma che grazie al cielo è limitato a zone ristrette e concentrato in poche settimane. Vedere l'esercito che porta via le bare colpisce ovviamente chiunque ma a me piace accendere il mio riflettore su tutte le altre provincie (la quasi totalità) in cui questo non è accaduto. Che volete farcii, sono un'inguaribile ottimista! Oltretutto credo che non serva proprio a nulla concentrarci sempre e solo sul bicchiere mezzo vuoto. I numeri hanno il grande pregio di farci vedere il bicchiere mezzo pieno perchè essendo spalmati sull'intera nazione ci ricordano che l'Italia non è soltanto Brescia e Bergamo. Poi si tratta di scelte personali quale parte del bicchiere si decide di guardare. E francamente concentrarsi sul mezzo vuoto non ti dà il diritto di sentirti migliore, una spanna più in alto del resto dell'umanità. Io scelgo la parte mezza piena semplicemente perchè se resterò positiva potrò ancora regalare al mondo il meglio di me, confortare chi ha paura, stare vicino a chi è in difficoltà. Perciò per favore, evitiamo facili quanto superficiali crocifissioni.

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Raffaela Rutili

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ODE ALLA QUARANTENA Siamo nudi. E per la prima volta siamo tutti uguali. Non riesco a immaginare un situazione così totalmente destrutturante in ogni aspetto della nostra esistenza. Tutti gli schemi che tanto ci facevano sentire al sicuro sono saltati. Sono vaporizzati nel nulla le abitudini di lavoro, gli equilibri familiari, il rapporto con il tempo e lo spazio, con il denaro... Per la prima volta siamo nudi con noi stessi. Costretti a guardare un'immagine nello specchio per certi versi sconosciuta e persistente anche a occhi chiusi. Non è semplice, una sfida... Costretti a guardarci dentro. Costretti a prendere in mano noi stessi o a lasciarci imbruttire dall'inedia interiore. Scoprire che quel lavoro che tanto ci pesava ora ci manca o al contrario a quello che pensavamo di amare non ci interessa poi così tanto. Scoprire che il coniuge è diventato un perfetto sconosciuto o al contrario che siamo ancora pieni d'amore. Scoprire la dolcezza dell'attesa, del tempi lenti, del rilassamento, dell'introspezione. Scoprire che la personalità che ci abita non è poi così male oppure che proprio non ci piacciamo, che i lati bui sono insopportabili che è giunta ora di fare pulizia. Scoprire la paura, quella vera che ti rompe il fiato, le nostre fragilità e quanto siamo meravigliosamente vulnerabili. Tutti, tutti uguali di fronte all'invisibile. Scoprire l'amore per i nostri cari, finora dato per scontato, sepolto in una vita frenetica e distratta. Scoprire che la vita è breve e non merita di essere sprecata in ciò che non amiamo. Scoprire che ci possono essere giornate piene e appaganti anche in pochi metri quadrati, che la libertà è prima di tutto uno stato d'animo e non ha nulla a che vedere con lo spostamento nello spazio. Scoprire un nuovo rapporto col denaro e che la maggior parte di nostri acquisti erano superflui e che stiamo benissimo anche senza. Siamo nudi. Ora possiamo scoprire CHI SIAMO, COSA VOGLIAMO e COSA CI FA STARE BENE. Ode alla quarantena.

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