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109 anni... ☯

2018-08-25 20:00:04

Chissà quanti vorrebbero trascorrere solo qualche ora con lui.... soltanto per sentirsene raccontare alcuni ...

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Daniele, campione cieco dalla nascita: «Così vinco sugli sci d’acqua»

2018-08-07 11:43:11

Non vedente dalla nascita, il trentunenne di Gallarate è campione di sci nautico. Il suo palmares è da record: 22 ori mondiali, 20 titoli europei, 31 italiani Mamma e papà quando sono nato si sono comportati come tutti i genitori che si trovano fra le braccia un figlio con un serio problema medico: hanno lottato. E così per lungo tempo c’è stata una girandola continua di specialisti, la corsa alla cura miracolosa. Per fortuna, quando anche l’ultima illusione si è spenta, non si sono lasciati abbattere. Hanno semplicemente detto “ok è cieco e lo sarà sempre”, vediamo cosa gli riserva la vita». Sorride Daniele Cassioli mentre butta lì: «A quel punto sono rinato. I miei hanno capito che la parola chiave era farmi fare esperienze e hanno spinto tutte le loro energie in quella direzione. Senza avvolgermi in un guscio di iperprotezione, senza inutili sconti, con amore». Pausa. Poi aggiunge: «E soprattutto senza sacrificare il loro rapporto di coppia, dinamica pericolosa che osservo in tante famiglie dove c’è un bambino con disabilità». Il palmares Non vedente dalla nascita, il trentunenne di Gallarate è campione di sci nautico. Il suo palmares è da record: 22 ori mondiali, 20 titoli europei, 31 italiani. Non solo. Cassioli è l’unico ad avere il record nelle tre discipline dello sci d’acqua: salto, slalom, figura. Non solo. L’atleta è anche uno stimato fisioterapista, dalle cui mani sono passati diversi giocatori di basket dell’A2, qualche calciatore e molti paraolimpici. Il racconto comincia dalla scuola. Con semplicità dice: «La cecità non ha mai rappresentato un ostacolo». Salvo poi ammettere che «comunque è stata dura». Naturale che lo è stata. Combattente da sempre, non ha mai scelto le scorciatoie. Preferisce raccontare e basta, senza fare commenti da solo sulle cose che racconta. «Avevo un obiettivo, la laurea. Non mi interessava fare la guerra». Obiettivo raggiunto: 110 e lode, a 22 anni. E poi? «Subito il lavoro». Subito, così senza nessun problema? Fa finta di riflettere, di pensarci su. «Va bene, facciamolo sapere, all’inizio venivano da me anche per curiosità e i pregiudizi non sono mancati. Non tanto da parte dei pazienti. La resistenza iniziale è stata in realtà dei colleghi», ricorda. Cassioli oggi lavora in un centro polispecialistico a Castellanza, in provincia di Varese, con un team multidisciplinare di ortopedici e radiologi. «Chi si stende sul lettino non sta troppo a pensare se vedo oppure no. L’unica cosa di cui gli importa è l’abilità professionale», dice. Come si diceva: il commento è già nei fatti. Come un gioco Arriviamo allo sport. «Un bellissimo gioco, è il mio approccio da sempre. Le aspettative fregano i giovani, deve restare un piacere». L’atleta ha iniziato a sciare sulla neve, con i volontari Lyons di Verbania («Pazzi scatenati, mi hanno aperto un mondo»), fino alla scoperta della potenza dell’acqua, nell’estate del ’95, sul lago di Como. «Acque ferme, nessun ostacolo, e soprattutto il fatto di essere solo senza la guida: la libertà totale, mai avvertita prima. È blasfemo se dico che mi sono sentito come Gesù che cammina sull’acqua?». Vola leggero come una farfalla sui riconoscimenti , nessun accenno al fatto che è considerato il più grande sciatore paraolimpico di tutti i tempi. Recitare la parte del campione non è il suo ruolo.È però consapevole che la sua storia, i suoi successi sportivi, siano importanti. Per i bambini non vedenti, prima di tutto. Ma importanti anche per quelli in carrozzina e in generale per gli adolescenti, disabili e non. Per questo motivo Daniele Cassioli gira di continuo per le scuole e via Skype comunica con classi di tutta Italia. Duemilacinquecento ragazzini incontrati solo quest’anno, da gennaio a oggi. «Parliamo di tutto, non solo di sport - rivela - e spesso sono loro a raccontare le cose più pesanti, a tirare fuori i disagi esistenziali, la solitudine, il bullismo». di Marta Ghezzi https://www.corriere.it/buone-notizie/18_agosto_06/daniele-campione-cieco-nascita-cosi-vinco-sci-d-acqua-833366a4-9992-11e8-93a8-0c8df24d38b5.shtml

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L’app con i «superpoteri» che aiuta i bambini autistici

2018-08-07 11:36:39

La nuova tecnologia riduce in modo sensibile i deficit relazionali tipici della malattia Un’app dai«superpoteri» che aiuta i bambini con autismo a capire gli altri. Guardandone le espressioni del viso attraverso degli occhiali speciali è possibile ridurre i deficit relazionali tipici della malattia. La scoperta arriva da una ricerca pubblicata sulla rivista «Npj Digital Medicine» e condotta presso la Stanford University. L’app sfrutta i Google Glass per leggere le emozioni sui visi delle persone e trasferire l’informazione al bambino autistico, permettendogli di interagire con gli altri. Lo studio ha coinvolto 14 famiglie ciascuna con un bambino autistico dai 3 ai 17 anni che doveva usare la app più gli occhiali per 10 settimane in diverse modalità d’uso. La nuova tecnologia può essere usata ad esempio per allenare il bambino a riconoscere le emozioni sul volto dei genitori, dando feedback positivi quando il indovina, come in un videogioco. Il bambino autistico ha difficoltà a leggere sui visi altrui emozioni, stati d’animo e intenzioni. Non riesce a empatizzare con gli altri. La app «dai superpoteri» può anche dire al bambino quel che gli occhiali (dotati di telecamera e in comunicazione wireless con la app) vedono nel volto delle persone con cui il bambino si sta interfacciando; in questo modo la qualità degli scambi relazionali migliora e il bambino riesce a guardare gli altri negli occhi e a capirli con lo sguardo. La app è utile anche per fare terapia a casa: il bambino gioca a riconoscere le emozioni su visi dipinti su carte. Dopo le 10 settimane molti dei bambini, valutati con scale ad hoc, hanno visto ridursi alcuni dei sintomi tipici della malattia in modo consistente, tanto che per alcuni bimbi il grado di malattia è sceso da grave a moderato, per altri da moderato a lieve e per altri ancora da lieve a condizione normale di Diana Cavalcoli

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