Nicola Lucarelli

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Bitmain Annuncia BM1391: Primo Chip A 7 Nanometri Per Il Mining Di Bitcoin

2018-09-22 10:54:21

Oggi pomeriggio Jihan Wou, CEO e Co-Founder di Bitmain, colosso cinese nella produzione di ASIC per il mining, ha annunciato un nuovo chip destinato agli ASIC di prossima generazione, ovvero il BM1391. Si tratta di un chip nato per competere con il recente Bitfury Clarke, annunciato giusto l’altro ieri. A differenza di quest’ultimo però, tale chip è stato realizzato con un processo produttivo a sette nanometri FinFET, sfruttando gli impianti della fonderia di TSMC, la stessa impegnata nella produzione dei nuovi SoC di Apple, Huawei e le GPU Vega 20 di AMD. Il CEO ha inoltre affermato che a breve verrà annunciata la nuova gamma di prodotti per il mining di Bitcoin basata su tale ASIC. Vediamo dunque le caratteristiche offerte e le presunte prestazioni. Bitmain annuncia BM1391: primo chip a 7 nanometri per il mining di Bitcoin Come accennato in apertura, il BM1391 è un chip prodotto a 7 nanometri destinato al mining di Bitcoin e di tutte le monete con PoW basato sull’algoritmo di hashing SHA256. La soluzione è stata interamente progetta da Bitmain ed integra oltre un miliardo di transistor. Essendo un ASIC, il chip è esclusivamente destinato all’esecuzione della funzione di hashing SHA256, ed è ottimizzato per massimizzare l’efficienza. Stando ai primi test pubblicati, il BM1391 può ottenere un’efficienza pari a 42 Joule per TH. Giusto per fare un confronto, il Bitfury Clarke è in grado di ottenere un’efficienza pari a 55 Joule per TH, anche se si tratta di una soluzione a 16 Nanometri. Avremmo dunque a che fare con una soluzione in grado di raggiungere un valore da primato, pari a 42 Watt per TH. Ciò consentirebbe lo sviluppo di prodotti da 50 TH/s con consumi pari a 2.2 KWatt ora. Ovviamente si tratta di pure supposizioni teoriche. Durante il discorso, Wu Jihan ha affermato che la produzione di massa del chip da 7 nanometri inizierà a breve. Inoltre, nelle prossime settimane verrà annunciata la nuova gamma di prodotti della famiglia Antminer basata su questa nuova soluzione. I prossimi prodotti di Bitmain avranno un’efficienza energetica da primato, stando alle dichiarazioni dell’azienda. Vedremo se manterranno le promesse o meno, anche perché la concorrenza si fa sentire più che mai in questi ultimi mesi.

Nicola Lucarelli

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Oro, ecco 6 fattori che preparano un rimbalzo

2018-09-21 17:59:12

Come ricordano gli analisti di ActivTrades, "Le quotazioni dell'oro continuano la loro danza lenta in area 1.200 dollari. Dal punto di vista tecnico emerge una volatilità ancora ridotta, con l'appetito dei mercati che resta basso nei confronti del metallo giallo. Nonostante l'indebolimento del dollaro, con il ritorno del cambio euro/dollaro a 1,17, l'oro non è riuscito a mettere a segno particolari rimonte, confermando di fatto una certa debolezza". Ma questo trend potrebbe presto cambiareGli analisti di Credit Suisse, che sono stati a lungo negativi vero il metallo giallo, ora hanno aumentato il peso dell'oro riportandolo a benchmark. Dietro a questa scelta l'idea che ora questa asset class possa rapresentare un'opportunità. Ecco i punti chiave. 1.Il dollaro. Gli analisti di Credit Suisse ricordano che l'oro ha una correlazione negativa con il dollaro e secondo gli esperti il biglietto verde e vicino ai massimi. Gli esperti ricordano che l'euro ha uno sconto del 13% rispetto alla parità del potere d'acquisto con un record del surplus delle partite correnti e un miglioramento del momentum macro dell'Europa rispetto agli Usa, situazione che di solito porta a un euro più debole. Oggi gli investitori speculativi sono insolitamente lunghi sul dollaro. 2. Cds. "Visto che è un deposito di valore di solito l'orosegue lo spread dei Cds o la sua performance rispetto alle banche. Questa volta il prezzo dell'oro è sceso anche se le banche hanno sottoperformato e lo spread dei Cds si è allrgato", dicono da Credit Suisse. 3. I tassi di interesse reali. Sempre secondo Credit Suisse l'oro è una carta da giocare sugli interessi reali. I rendimenti dei Treasury legati all'inflazione sono scesi di 2 punti base da metà maggio, ma l'oro ha perso il 7% da allora. 4. Le riseve delle banche centrali. Secondo Credit Suisse le banche centrali asiatiche potrebbero aumentare marginamente le loro riserve auree perché se gli Stati Uniti continuano la guerra commerciale la banca centrale cinese non vorrebbe avere troppe riserve in dollari (perché verrebbe visto come un modo per finanziare il deficit Usa). Inoltre c'è una mancanza di alternative rispetto al dollaro quando si parla di riserve perché molti investitori sono ancora riluttanti a possedere troppi euro vista l'incertezza politica dell'area euro. Se le banche centrali dei Paesi emergenti volessero portare al 20% il peso dell'oro nelle loro riserve (per i Paesi sviluppati pesa per il 60%), la domanda di oro salirebbe di 7 volte dai livelli attuali. 5. Le posizioni dei fondi speculativi. Oggi i fondi speculativi sono insolitamente corti sull'oro e di solito l'oro sale del 10% nei tre mesi successivi a questi picchi di pessimismo. 6. Le azioni aurifere. Se si considera il rapporto p/e atteso a 12 mesi le azioni aurifere trattano ai minimi di tutti i tempi e questo avviene in una fase in cui la debolezza delle valute emergenti ha ridotto i costi di estrazione.

Nicola Lucarelli

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Dash Text: Libero Accesso Alle Criptovalute Per Il Venezuela

2018-09-21 15:40:16

Per aiutare a combattere l’iperinflazione, un’azienda venezuelana ora consente alle persone di convertire il proprio patrimonio in Dash e di effettuare transazioni via SMS. Vediamo insieme tutti i dettagli. La situazione in Venezuela La recente iperinflazione venezuelana ha portato a una massiccia richiesta di servizi che consentono alle persone di trasferire il proprio capitale in altre attività più stabili. Il governo venezuelano si è impegnato fortemente a reprimere gli scambi di valuta fiat che operano nel mercato nero. I venezuelani che preferiscono le valute non-fiat possono recarsi su Localbitcoins.com, dove il volume degli scambi sta crescendo esponenzialmente. In alternativa, chi vive e lavora fuori dai confini del paese può inviare somme di denaro utilizzando Dash ai propri cari tramite SMS utilizzando Dash Text. Si tratta di una startup che ha da poco iniziato a consentire l’utilizzo di questo servizio attraverso l’operatore telefonico Movistar del Venezuela.

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