Nicola Lucarelli
Founder Starter
Google Cambia Finalmente Idea: Stop Al Ban Sulle Criptovalute
2018-09-25 20:04:14
Google, una delle più grandi aziende del mondo con sede in California, ha invertito la propria posizione sull’advertising relativo alle criptovalute, rimuovendo il divieto pubblicitario entrato in vigore all’inizio del 2018. Google cambia idea sull’advertising relativo alle criptovalute A marzo del 2018, Google, il più grande motore di ricerca del mondo ha seguito le linee guida di Facebook, Twitter e altri nell’annunciare un divieto generale sulla pubblicità legata alle criptovalute, tra cui le Initial Coin Offering (ICO), i wallet e persino i consigli sul trading. Da allora, questo mercato ha subito un’ancora più grande volatilità e un costante calo generale dovuto alla mancanza di visibilità che aveva a suo tempo attratto i nuovi investitori. Tuttavia, basandosi su un nuovo aggiornamento della sua policy sui prodotti e servizi finanziari, la piattaforma inizierà a consentire agli exchange di fare pubblicità negli Stati Uniti e in Giappone. Altri paesi non sono inclusi in questo momento. Google afferma che gli inserzionisti dovranno essere certificati per il rispettivo paese in cui decideranno di pubblicare gli annunci e che chi necessita di tale certificazione potrà fare domanda ad ottobre quando tale politica avrà legalmente effetto. Tuttavia, mancano all’interno di questa decisione tutti i riferimenti ad altri prodotti correlati alle criptovalute, inclusi i wallet, i consigli sul trading e le ICOs. A meno che l’azienda non la pensi diversamente (e al momento non pare proprio), questi servizi rimarranno esclusi come deciso in precedenza. La rimozione dei divieti può essere una mossa preventiva Google, che ha seguito Facebook e altri nel vietare le pubblicità relative alle criptovalute all’inizio dell’anno, ha anche guadagnato terreno nei confronti di Facebook stesso per quanto riguarda l’advertising. Già a giugno, infatti, Facebook ha annunciato una modifica delle sue advertising policy che consentiva l’esecuzione di determinati tipi di annunci sulla loro piattaforma. Sicuramente Google avrà capito che gli introiti derivanti da questa fetta di mercato non sono pochi. La posizione di Google verso le criptovalute Inizialmente Google era la società emergente e tecnologica, sempre all’avanguardia, molto simile alle criptovalute se cerchiamo di paragonarli al giorno d’oggi, sebbene mascherata dietro ad un semplice motore di ricerca. Senza una corretta governance, non sarebbe mai diventato ciò che è ora. Tuttavia, sembra che stia facendo tutto il possibile per ridurre la diffusione delle criptovalute. All’inizio dell’anno, oltre al divieto dell’advertising, la piattaforma ha anche bloccato le estensioni di Google Chrome che trattano le crypto, oltre a vietare le app di mining dal Google Play Store. Quest’ultimo in particolare ha generato parecchio malcontento tra i developers. All’inizio di settembre, le app di CoPay, BitPay e Bitcoin Wallet (di Bitcoin.com) sono state rimosse dal Play Store di Google senza preavviso.
Nicola Lucarelli
Founder Starter
Chiariamo I Dubbi Su Monero (XMR): Intervista A SerHack, Monero Developer
2018-09-24 12:01:15
Monero (XMR) è una delle criptovalute più interessanti del mondo crypto, specie per chi cerca una soluzione in grado di massimizzare la privacy delle transazioni e del proprio wallet. Non solo, è anche una delle poche monete che sta effettuando una vera e propria lotta contro gli ASIC con contini cambi di PoW, così da evitare una possibile centralizzazione della rete ma sopratutto consentire a tutti (o quasi) di contribuire al network ottenendo una remunerazione. Per capire come funziona e come può Monero garantire un certo livello di privacy, abbiamo intervistato SerHack, sviluppatore italiano del team di Monero. Abbiamo anche chiesto quali saranno i futuri sviluppi della moneta e le novità che verranno introdotte con il fork del prossimo Ottobre. Ecco cosa è emerso. Chiariamo i dubbi su Monero (XMR): intervista a SerHack, Monero Developer 1. Monero (XMR) è veramente anonimo? Essere anonimi e essere privati sono due “cose” ben diverse. L’essere anonimi implica che un qualsiasi software cancelli la tua vera identità; tutti all’esterno ti vedono come “Anonimo”. Monero, invece, è privato: protegge le tue informazioni di ogni transazione, nascondendole a terzi e non al proprietario del wallet. Se Monero fosse anonimo al 100%, ogni transazione verrebbe mandata ad uno sconosciuto e sarebbe quindi impossibile verificare l’autenticità e la proprietà dei fondi. 2. Cosa utilizza Monero per preservare la privacy? Monero (XMR) attualmente utilizza tre tecniche fondamentali per preservare la privacy: Stealth address (chiamata anche tecnica di un-indirizzo-per-transazione). Si crea un indirizzo “monouso” per la sola transazione (attraverso una chiave pubblica), accessibile solo al proprietario del wallet tramite una chiave privata (Monero ha due chiavi private e due pubbliche). Chi detiene le chiavi, può vedere il collegamento tra l’indirizzo monouso e l’indirizzo vero e proprio; Ring Signatures. Attraverso l’uso delle chiavi e un numero di output presi pseudo-casualmente dalla blockchain, Monero è in grado di nascondere l’output della tua transazione. In che modo? Molto semplice. Monero fa apparire come se tutti gli output fossero stati utilizzati come diverse transazioni per inviare denaro a qualcuno, ma solo una di queste è effettivamente spesa (ovvero la tua). Questa è una firma ad anello (Ring signature); Ring Confidential Transactions. Quando invii denaro, ti impegni ad utilizzare un certo valore senza che gli altri sappiano quale sia. Attraverso l’uso della matematica, della divisione della quantità (ad esempio 30 xmr, in 15 + 10 + 5 + 3 + 2) e di “pesanti” test in termini di kB per ogni transazione, Monero riesce a verificare che la quantità sia valida senza rivelare preziose informazioni. 3. Monero (XMR) aiuta i criminali? Assolutamente no. Monero non vorrà mai aiutare i criminali. La privacy è un diritto, l’anonimato no. 4. Perché Monero (XMR) potrebbe essere importante per me? Monero potrebbe essere importante per due semplici ragioni. Sappi che Bitcoin o qualsiasi altra cryptocurrency che attualmente stai utilizzando, non è privata ma pseudo-privato. La differenza? Semplicemente, un qualsiasi componente terzo può guardare quanti fondi hai, quali transazioni hai ricevuto ed effettuato, da chi hai ricevuto ed a chi hai mandato. Ma lo stesso non può ricondurre alla tua identità personale. Immaginiamo che le cryptocurrencies diventino veramente la valuta del futuro: questo significherebbe che qualsiasi persona del globo potrebbe sapere in ogni stante tutte le informazioni economiche sul tuo conto. Se sai quanti soldi potenzialmente ha una persona, potresti approfittare di queste informazioni per tuoi vantaggi.
Nicola Lucarelli
Founder Starter
Dopo Il PSG Anche La Juventus Annuncia La Partnership Con Socios
2018-09-24 10:22:48