Daphne Sangalli

Perché buttiamo il tempo nel wc?

2019-02-25 12:57:22

I più illuminati dicono che il tempo non esiste.Nel qui ed ora mi sono avvicinata a capire, quasi comprendere, la sensazione che si prova eliminando il Dio tempo.Alcuni cercano di carpire il concetto dell’eliminazione del tempo, io credo che si possa solo vivere la sensazione che si sente quando si entra in uno stato simile.Talvolta i concetti sono volti allo spreco del nostro tempo.In questo caso basta una semplice azione:stareCi vorrebbe un maestro di tempo; uno specialista che insegna alle persone il valore del proprio tempo e come organizzarlo.Per poterne godere, o come annullarlo gioendo del fatto che se vivi nell’esatto momento in cui sei, ti rendi conto che spesso non manchi di nulla.Invece accade che lanciamo mazzi di tempo ovunque, piuttosto che regalarlo a noi.Se non ci siamo impegnati in qualche causa persa, rimuginiamo per ore rimanendo incastrati nella nostra testa.Se non abbiamo i figli, il lavoro che ci assilla, pensiamo a qualcosa per cui stare di merda.Ma perché agiamo in codesto modo?Cosa ci porta a dedicare ore ed ore a fingere di esistere?Impegnati sempre, sprovvisti di una meta.Corriamo a destra e a sinistra senza sapere dove stiamo andando, perché lo stiamo facendo, oppure fissiamo il telefono per minuti che divengono ore, guardando il nulla.Nulla che avanza, come nel libro -La storia infinita-.Perché lo stiamo facendo?Ci svegliamo frenetici o rincoglioniti, ma il risultato finale non cambia: non siamo presenti.La mente viaggia come una navicella spaziale insensata.Sempre più veloci, sempre meno consapevoli.La troppa velocità si trasforma in ansietà, nemica del tempo ben speso.Ma allora come si fa a diventare i padroni del tempo o del non tempo?1 Ponete attenzione a come usate, o gettate nel wc, il vostro tempo.2 Mettete il timer ogni volta che entrate in un social e appuntatevi ogni volta quanto tempo ci passate.A fine giornata sommate il totale dei minuti; avrete il report delle ore passate a fissare il cellulare.3 Fatevi una lista di obiettivi giornalieri. Anche piccini, quali sorridere almeno 1 volta al giorno ad un* sconosciuto*, rimanendo attenti a ciò che avviene. Oppure facendo una domanda a mr universo e poi OSSERVANDO la risposta; potrebbe essere in un cartellone pubblicitario, o nella voce di un bambino che passa per strada, ma anche in un incontro inaspettato. Giocate con la vita, lei è pronta a rispondervi.4 Ogni giorno mettete una sveglia che indicherà il momento dedicato al qui ed ora.Da quando suona per almeno dieci minuti, il tempo non esisterà. Ascoltate il vostro corpo, i rumori esterni e interni a voi, gli odori, la gioia, la tristezza, le emozioni tutte.Sembrerà tutto ovattato e rallentato.5 State alla larga dagli usurpatori di tempo, ovvero coloro che distruggono la qualità del vostro tempo.6 Fuggite dai ladri di tempo, ossia quelli che non rispettano il tuo tempo. Per esempio i ritardatari cronici e tira i pacchi seriali. Oppure insegnate a loro il valore del tempo, probabilmente necessitano anch’essi di imparare a goderne.7 Concediti il lusso di dire no a chiunque, comprese le persone che ami di più, se ti rendi conto di non avere mai uno spazio a te dedicato durante la giornata. Non é giusto nei tuoi confronti, cribbio! Per forza poi sei sempre incazzat*8 Dedica dei lunghi spazi alla tua sessualità, dove la percezione del tempo non esiste.Per tutto il resto, se ti serve una mano, sono qui.Daphne

Daphne Sangalli

Trasgressione e Tabù

2019-02-22 14:43:09

Un sano tabù è indispensabile per una sana sessualità.Ogni volta che ci troviamo dinnanzi ad una tentazione, proviamo l’esaltazione del vietato, la gioia di peccare: Dio grazie!Un tempo far vedere le gambe era considerato peccato, impensabile era l’idea di mostrare un paio di glutei su Instagram.Nel non troppo lontano 1980 Madonna (la cantante) faceva parlare di sé per essersi presentata con dei copricapezzoli spaziali in mondovisione.Oggi la pop star che fece tanto scandalo, ci farebbe ridere in quanto scontata e noiosa, pur sempre riconoscendo l’ingegno ammirevole nella selezione degli abominevoli copricapezzoli.Ora é tutto sbandierato nel web.Sesso, vagine, vulve, peni, gonadi, gigantografie di clitoridi, pompini, pompine, sesso a tre o quattro, sesso orgiastico, ma non solo.Ani sbiancati, seni di ogni dimensione e forma, fino ad arrivare alla zoofilia… non vado oltre per evitar turbamento.Nell’era del -tutto è possibile- oppure del -nulla è impossibile- io vi supplico, per la vostra gioia sessuale e non, di trovare qualcosa, qualsiasi cosa, di irraggiungibile e di lasciarla tale.Trovatevi dei SANI TABÙ!Più vengono spostati i limiti della trasgressione sessuale, più l’essere umano andrà verso la ricerca di trasgressioni estreme; violenza, parafilie, sadismo, masochismo, etc…Un tempo la nudità, i rapporti pre ed extra matrimoniali erano tabù.Vedere l’accenno di una coscia creava sconquasso pubico.Oggi manca l’esaltazione, l’entusiasmo; é tutto alla portata di mano, basta un -clic-.Può essere esaltante trovarsi in una strada senza cartelli stradali, con la possibilità di andare ovunque, ma è una esaltazione destinata a trasformarsi in vuoto, perdizione, destabilizzazione.Noi umani necessitiamo di limiti, indicazioni, restrizioni.Il tutto ben equilibrato con una parvenza di libertà.Trovatevi dei SANI tabù. Teneteveli stretti

107  
3
Daphne Sangalli

Giocando ho imparato a vivere

2019-02-21 12:25:27

Ricordo il giorno in cui per la prima volta mi sentii dire “Tu non sei normale”.Ero giovane, avevo sei anni, e chi me lo disse aveva un anno in meno di me.Fu questo che mi fece riflettere: il fatto che una creatura più piccola di me mi dava della anormale, solo perché ero nel suo soggiorno esprimendo la mia libertà in una defidanza.Con gli anni sentirmi dire che ero fuori di testa divenne un’abitudine. Tanto che me ne convinsi.Mi sentii talmente sbagliata che provai ad adattarmi a ciò che la società riteneva conforme: trovai un lavoro socialmente consono, andai alle riunioni condominiali regolarmente, cercando di non scoppiare a ridere davanti alle assurdità dell’ordine del giorno. Mi impegnai a frequentare le altre madri organizzando cene di ritrovo, affinché le mie figlie si potessero sentire adatte.Mi iscrissi a qualche corso per prendere qualche pezzo di carta in più, utile per pulirmi il culo e per dimostrare al mondo che non ero scolasticamente idiota.In tutto ciò stavo di merda.In tutto ciò mi sentivo una merda.C’era una cosa che mi faceva stare bene: la sera, quando riuscivo ad uscire dal “fintume” che solo io avevo inscenato, mettevo un cd a caso, chiamavo le mie figlie sul lettone e dicevo loro “danziamo felicemente!”.Ed ecco che uscivo, libera, gioiosa, leggera.Ed ecco che capivo l’unico modo in cui volevo e potevo vivere.Ricominciai a giocare, saltando tra le pozzanghere sotto la pioggia. Nel sesso, divenendo qualsiasi cosa volessi interpretare. Nel lavoro, inventandomi qualcosa che non esiste e che la società capirà, forse, quando sarò morta. Nell’amicizia, frequentando persone di ogni età e classe sociale, per avere compagni di gioco variegati. Nell’amore, frequentando chi, anziché dirmi “non sei normale”, mi dice “gioco con te”.Vi amo.GrazieDaphnehttps://www.daphnevibrante.it/giocando-ho-imparato-a-vivere/

1 2 3 4 5