Daphne Sangalli

Quanti sono i tuoi tipi di orgasmo?

2019-03-04 14:45:02

Concentrarsi sull’orgasmo mentre si sessamoreggia è un po’ come essere dinnanzi ad un banchetto con del cibo eccezionale e, anziché godere del magnifico cibo a disposizione, pensare -Chissà quando andrò a defecare il tutto...- Daphne

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Daphne Sangalli

IL TUO LAVORO NON TI APPAGA? TALVOLTA QUESTO PUÒ INFLUIRE SULLA TUA VITA SESSUALE

2019-03-03 10:57:10

In questi anni di lavoro sulla sessualità e sulla ricerca della realizzazione dei miei assistiti, ho raccolto dati sufficienti per poter dire che la mancanza di una posizione lavorativa appagante ed adeguata alla personalità, può influire notevolmente sulla propria sessualità e, di conseguenza, su quella della coppia.Non ho scoperto nulla di nuovo, esistono parecchi studi che confermano ciò ma la questione è altamente sottovalutata.Pochi ne parlano e pochissimi fanno qualcosa per migliorare la situazione.Vorrei attuare un piano volto alla soddisfazione lavorativa del popolo tutto: noi umani meritiamo di fare lavori perfetti per noi.Non sopporto la visione di cassier*, barist*, commess* frustrati.Ancora peggio quando la frustrazione professionale viene emanata da professionisti volti al benessere delle persone; medici, psicoterapeuti, infermieri, etc…Lo trovo ingiusto ed impietoso nei confronti della dignità umana.In più devo ammettere che provo un enorme fastidio dinnanzi alle persone che lavorano svogliatamente.Avete mai assaggiato la differenza di un caffè fatto da una barista felice rispetto a quello fatto da una barista con la rogna cronica?Cosa possiamo fare se sospettiamo che la nostra sessualità, ma anche la qualità della nostra vita, siano intaccate dal nostro impiego?L’idea più geniale e coraggiosa sarebbe quella di destrutturarvi, cercare di capire cosa volete realmente ascoltando ciò che vi fa stare bene, ricomporvi e reinventarvi.Alcuni miei diseducandi lo fanno tramite il metodo delle 8C*, raggiungendo risultati eccellenti.Mi rendo conto che ribaltare la propria vita sia faticoso e destabilizzante.Inoltre non è per tutti.Alcune persone hanno la necessità di avere le proprie certezze, anche se il lavoro che svolgono fa loro schifo e lo sanno bene.Altre ancora non lo sanno e neanche gli interessa capirlo.In questi casi un’ alternativa potrebbe essere quella di lasciare il lavoro esattamente dov’ è: al proprio posto.Perché portare a casa angosce e frustrazioni?Perché colmare le pareti domestiche di preoccupazioni?Ve ne occuperete quando tornerete in quel posto infame.L’opzione C potrebbe essere quella di giocare sulla gratitudine: elencare i motivi positivi per cui quel lavoro, anche se provoca conati di vomito continui, ha un grande valore.Ricordo che nei miei anni lavorativi bui (In cui ero convinta che l’importante fosse solo lo stipendio), per farmi passare le ore di angoscia lavorativa inventavo giochi più o meno soddisfacenti tra cui -Facciamo sorridere il cliente ingrugnito-, oppure -Vendiamo la qualunque al cliente insoddisfatto della propria vita-, o ancora -Sorridiamo con amore in risposta a un maleducato-.Sembrano banalità, ma questo espedienti mi hanno portata a capire cosa volevo veramente fare: era (ed é) nella gioia e nella speranza che volevo (e voglio) lavorare. Tutto ciò mi ha portata a migliorare la qualità delle mia vita e di quella di coppia (inclusa quella tra le lenzuola).Posso assicurarvi che ognuno di noi ha delle qualità personali, ma molti si limitano (o si fanno limitare) a ciò che gli é stato imposto.Trovate il coraggio di apportare un cambiamento fondamentale nella vostra vita o rischierete di passare la maggior parte dei vostri giorni a pensare che avreste potuto fare di meglio, senza mai muovervi.Il tutto senza fretta, un piccolo scalino alla volta, con amore.Grazie Daphne*Le 8C sono un metodo volto al raggiungimento dei propri obiettivi economici, lavorativi, intellettivi, relazionali o personali. Ha le caratteristiche di far capire velocemente e in modo divertente il proprio MDE (motivo di esistere)

Daphne Sangalli

Perché le donne rompono i coglioni?

2019-03-01 14:58:11

Tra le gioie del mio lavoro, c’è quella di fare consulenze sessuologiche a creature di sesso maschile, di età svariate.Ogni giorno mi ritrovo a dir cose che le loro amate si scordano di spiegargli.La magnificenza è che apprendono velocemente e collaborano copiosamente, nel momento in cui qualcuno gli elenca una decina di punti non sempre menzionati tra le motivazioni per cui la donna rompe i coglioni. Tanto. Talvolta troppo…Le rotture di palle nella vita delle creature di sesso femminile iniziano a circa dieci anni, in pubertà.Ecco allora che si noterà il cosiddettorigonfiamento del bottone mammario, che talvolta è doloroso (MOTIVO NUMERO 1) e crea pure altissime aspettative.Io per esempio sto ancora aspettando.Mentre stai cercando di capire cosa avviene nel tuo corpo, compaiono i primi peli pubici (Presumo che la bambina di oggi si chiederà come mai la madre è glabra mentre a lei crescono i peli…ma questa è un’altra storia, se ne occuperanno i professionisti nati nell’era del glabrismo).A circa dodici anni si presenta il menarca (MOTIVO NUMERO 2), la prima mestruazione.Inizialmente alcune si sentono felici, io la fui. In breve tempo ti rendi conto che c’è poco da festeggiare: per quattro giorni al mese, nella migliore delle ipotesi e ineluttabilmente per svariati anni, il tuo compagno di vita sarà un assorbente spiaccicato contro la zona pubica.Ma questo è il minimo, prima di ciò arrivano i dolori, gli sbalzi di umore, i brufoli, l’incazzatura cronica e inspiegabile rispetto a cose che normalmente non ci farebbero adirare (MOTIVO NUMERO 3).Con gli anni fai amicizia con il tuo apparato riproduttore e anche con tutti i suoi processi.In quel momento inizi a pensare che magari potresti fare un figlio.Guardi il tuo compagno con amore e con altrettanto amore hai la fortuna di rimanere incinta.Ed ecco che i tuoi ormoni e il tuo corpo, iniziano a vivere uno stravolgimento sbalorditivo. Tu non capisci bene cosa stia succedendo, ma sei felice, senti il miracolo, anche se stai cambiando forme, fatichi a muoverti, devi dormire in posizioni imposte e prima o poi la creatura dovrà uscire…PRIMA O POI LA CREATURA DOVRÀ USCIRE (MOTIVO NUMERO 4) e -tu partorirai con dolore- cit. (MOTIVO NUMERO 5).Questa esperienza è indimenticabile e magica.Devo però ammettere che mentre ero in sala parto, tra una contrazione e l’altra, mi sono chiesta perché signoriddio ha lasciato a noi femmine tutta codesta gioia.Non si poteva spartire a entrambi la situazione? (MOTIVO NUMERO 6)Andiamo oltre.La creatura magnifica è uscita e deve nutrirsi.Se la donna è fortunata potrà godere dell’allattamento in piena gioia.Io e altre sventurate abbiamo avuto l’onore di conoscere le ragadi al seno (MOTIVO NUMERO 7): piccoli taglietti a bordo netto, più o meno profondi, che interessano il capezzolo e l’areola che lo circonda.Allattare con una compagnia simile è stato diversamente piacevole.Con gli anni osservi il tuo compagno bello che, non si sa per quale strano motivo, ha un processo di invecchiamento decisamente più flemmatico rispetto al tuo, che invece è sollecito e scattante (MOTIVO NUMERO 8).Presto arriva la menopausa, ed ecco, ci risiamo; ormoni in confusione, sintomi vari tra cui perdita del tono muscolare, caldane, depressione storica che passa a quella cosmica con l’avvento della secchezza vaginale, varie ed eventuali (MOTIVO NUMERO 9).E tu riparti, ricominci ancora una volta, un giorno con gioia, un giorno prendendotela con il partner che ha imparato a comprenderti. A fatica. Con amore.Ti ha accompagnata, sopportata, supportata.L’uomo e la donna dovrebbero imparare a comprendersi, smettendo di giocare una partita come avversari, ma vivere come compagni di gioco della stessa squadra, verso un obiettivo chiamato amore.Allora la fusione di essi sarà perfetta.Ringrazio i miei assistiti di sesso maschile, femminile e confuso per darmi la possibilità di aiutarli verso ciò.Daphne.

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