Mel Grimm

"Pelle di Foca", un inno alla libertà che parla all'anima di ognuno di noi

2019-01-08 16:52:40

Interamente prodotto da me in ogni sua parte: grafica di copertina, testo e illustrazioni. "Pelle di Foca" è il mio ultimo romanzo, pubblicato a novembre 2018, un inno alla libertà personale basato su una leggenda del folklore irlandese, una storia che parla all'anima di ognuno di noi. Di seguito la trama: "Irlanda, dove il confine tra mito e realtà non è così netto. Là dove l’acqua può diventare la più acerrima dei nemici e al contempo amica fidata, c’è chi racconta storie di selkie e di mondi nascosti. Brennalyn ama ascoltarle, poiché sa che il suo destino è quello di tornare all’oceano che l’ha generata: ha le mani palmate, gli occhi e i capelli scuri come le donne-foca delle leggende. Tuttavia il paese diffida di lei, raccolta da Fergus la notte di Ognissanti quando era ancora in fasce. Divisa tra terra e acqua, Brennalyn desidera la libertà che solo il mare può darle. Attraverso il pregiudizio, la superstizione e la solitudine, imparerà a conoscersi, accettando la pelle di foca che l’accompagna dalla nascita." Acquistabile in formato digitale e cartaceo negli store online e ordinabile nelle migliori librerie del territorio nazionale.

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Mel Grimm

Ho avuto una chioccola per Maestra

2019-01-08 14:42:05

Cammino dal parcheggio fino a casa, quando qualcosa di piccolo che luccica al sole mi rapisce lo sguardo. Sembra un sassolino bagnato. Mi chino e vedo che è una piccola chiocciola, abbandonata sull'asfalto. Ha i colori di un occhio di tigre lucido e levigato. Allora la raccolgo, è talmente piccola e fragile che temo di farla cadere e di romperla. Mi domando se ci sia ancora vita, dentro quel guscio. La casetta tonda è trasparente, delicatissima, quasi morbida al tatto. E allora la vedo, la timida lumachina: se ne sta dentro, rintanata nella sua dimora. Basterebbe una lieve pressione delle dita per mandare in frantumi quel fragile guscio a spirale, ci vorrebbe così poco per perdere tanto... E rifletto ancora una volta su quanto l'essere umano, nel suo piccolo, possa fare davvero la differenza con la sua sola Volontà. Il tempo di rubare uno scatto alla timidona e la poggio al sicuro, nel primo vaso che trovo. Il giorno dopo, la scena si ripete. Mi ritrovo a camminare nel parcheggio davanti a casa e i miei passi incrociano quelli di una piccola chiocciola identica a quella salvata il giorno prima. Piccola testarda!, penso questa volta. La prendo e la rimetto nel vaso. Salgo i gradini di casa, mi tolgo la giacca e abbandono la borsa sulla poltrona, quando mi lascio folgorare da una riflessione inattesa. Quello che sto per dire non è realistico, ma mi viene da pensare: e se quella chiocciola fosse la stessa di ieri? Potrebbe aver faticato molto per arrivare nel bel mezzo della strada. Avrà conquistato ogni passo con fatica e con amore per arrivare - magari - all'aiuola più vicina o alla campagna poco distante. E poi sono arrivata io a sconvolgere i suoi piani, a deviare il suo viaggio, riportandola al punto di partenza. Ora vi chiedo per un attimo di lasciarvi alle spalle ogni preconcetto, seguite i miei ragionamenti come se non stessi parlando di un piccolo essere vivente, della cui visione delle cose conosciamo ben poco... La chiocciola potrebbe essersi sentita frustrata da quel secondo repentino cambio di programma. Se davvero avesse dei sentimenti - o qualcosa di simile a essi - me la immagino arrabbiata con quel destino (cioè io) che per ben due volte non le ha fatto raggiungere la meta tanto ambita. Ragionata in questi termini, non mi sentivo più una grande salvatrice di vite, ma una presuntuosa ignorante che giocava con il percorso degli altri. Chi ero io per decidere di deviare il percorso di un altro essere vivente? Giusto e sbagliato non esistono in natura, tutto è perfetto, per cui avrei dovuto lasciare che le cose facessero il loro corso. Questo è quello che mi dicevo. Subito dopo, tuttavia, si è affacciata alla mia mente una nuova riflessione, ancora più profonda, forse. Se io non avessi raccolto la chiocciola, sarebbe finita sotto le ruote di un'auto e il suo bel guscio si sarebbe frantumato in mille pezzi. Poteva essere il destino della chiocciola, è vero, ma proviamo a estrarci un po' dal contesto. Anche noi siamo piccole chiocciole che viaggiano sulle strade del mondo. Quante volte, però, i nostri passi vengono interrotti o resi difficili da un "destino" che sembra perseguitarci, che ci impedisce di raggiungere delle mete che ci eravamo prefissati? Che ne sappiamo, noi, che qualcuno o qualcosa non abbia in realtà impedito che finissimo schiacciati sull'asfalto - metaforicamente parlando - e che, deviando il nostro percorso ha solo evitato che vivessimo un intenso dolore? Non possiamo vedere le mani che ci sollevano da terra per poggiarci nel vaso più vicino, non siamo in grado di capire perché siamo stati tolti dalla strada che percorrevamo con dedizione, eppure siamo stati tratti in salvo, anche se non ce ne accorgiamo. Ecco allora che una chiocciola mi ha parlato di Dio, o meglio, della divinità che risiede in ognuno di noi, che non sappiamo di avere dentro, ma che ci mette alla prova, ci salva, ci prepara alle prove da affrontare sul nostro percorso evolutivo. Buon viaggio, piccola amica, e GRAZIE per aver incrociato il mio cammino! (Blog personale: icoloridelventoblog.wordpress.com)

Mel Grimm

Dona al mondo ciò che sei

2019-01-07 10:59:31

Qual è il tuo talento, te lo sei mai chiesto? Hai mai riflettuto su quella caratteristica che hai tu, e solo tu, e che puoi donare al mondo come il sole dona la sua luce (cioè senza aspettarsi nulla in cambio)? E dopo averlo scoperto, usalo! Donalo al mondo, infondendolo consapevolmente in ogni azione che compi, in ogni parola che pronunci, in ogni decisione che prendi. Perché è quel talento ad averti portato qui, sulla Terra, in questa incarnazione. Perché è quel talento che ti permetterà di compiere i passi giusti nella tua vita ed è quello che ti permetterà davvero di ottenere qualcosa.

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