Vecchi ricordi e antichi mestieri: il banditore. Aveva il compito di fare gli annunci pubblicitari, girando per le vie del paese. Dopo aver suonato la trombetta per attirare l'attenzione, ad alta voce informava la popolazione delle novità, degli avvenimenti importanti. In una società di analfabetismo e povertà erano ancora lontani i tempi dei giornali, dei volantini e degli altoparlanti.
Vecchi ricordi e antichi mestieri: la ricamatrice. Quello delle ricamatrici è un mestiere che risale ai secoli scorsi. Papi, re e aristocratici si vestivano con tessuti ricamati. Nel ‘700 pizzi e merletti erano particolarmente amati, soprattutto per l’abbigliamento maschile. Il mestiere di ricamatore in questo periodo ebbe un momento di grande prosperità. Gli istituti religiosi, infatti, lo insegnavano a giovani praticanti. Da qui presero piede anche le raffigurazioni a merletto che si riferivano a passi della Bibbia o del Vangelo. In epoca moderna e in particolare negli anni ’50 del ‘900, il mestiere di ricamatrice si imparava dalle suore o dalle nonne.
La ricamatrice era una signora che insegnava alle giovani ragazze del popolo l’arte del ricamo e le ragazze si cucivano a mano il corredo per il matrimonio.
Vecchi ricordi e antichi mestieri: l'ombrellaio. L’ombrellaio era un artigiano ambulante che riparava gli ombrelli rotti. Con il suo piccolo mezzo oppure a piedi, ma sempre con la sua inseparabile cassetta di attrezzi, girava per le vie del paese annunciando il suo arrivo. Poi si fermava e attendeva che qualcuno dalle finestre lo chiamasse. Conduceva una vita nomade e di sacrifici, come per tanti altri antichi mestieri, umili persone che si accontentavano di poco ma trasmettevano grande umanità, tenerezza e tanto calore umano.