(o RELAZIONALE)
Verso la fine del secolo scorso, durante una puntata della trasmissione televisiva di Vittorio Sgarbi intitolata “A regola d'arte”, della quale ero autore e regista, il pittore Leonardo Cremonini con una felicissima intuizione divise gli artisti in due categorie: applicati e implicati. Gli “applicati” sono quelli che, appunto, applicano il loro talento alla ricerca del successo personale e alle richieste del mercato; gli “implicati” invece usano l'arte per scandagliare il mistero della loro esistenza. Per esempio, possono essere definiti “applicati” artisti come Jeff Koons e Banksy che, con la accattivante “luccicanza” dei palloncini metallici il primo e con la sapiente gestione strategica dei suoi graziosi stencil il secondo, hanno conquistato uno spazio molto importante nel mercato diventando dei veri brand. L'elenco degli artisti applicati potrebbe proseguire all'infinito mentre quello degli “implicati” che hanno raggiunto una grande fama è molto più corto. Anche di questi ultimi cito solo due esempi emblematici: Paul Klee che continuava a trovare nei suoi acquerelli la felicità dell'infanzia anche mentre un'implacabile sclerodermia lo stava uccidendo, e Frida Kahlo che con una pittura sorridente e feroce seppe raccontare tutti gli incendi della sua vita difficile.
Caro amico, cara amica,
quando ho letto queste parole di Filippo Martinez, regista, storico dell'arte, poeta e soprattutto geniale preside de l'Università di Aristan, le ho trovate bellissime!
L'Università di Aristan è un luogo illuminato, in cui chi vuole potrà approfondire, se vuole, le sue competenze in "Teoria e tecnica di salvezza dell'Umanità". Visitatela! Trovate poi l'articolo pubblicato da Filippo Martinez a cui faccio riferimento qui,
Ho pensato: ma questo è proprio quello che si trova nel cuore del metodo Cucina Relazionale Veg!
Si può essere artisti in moltissime maniere. Si può esserlo anche in cucina, tutti! Siamo artisti se mettiamo in quel che realizziamo attenzione, inventiva, poesia. Se aggiungiamo quel tocco in più alle cose che arriva dal profondo della nostra anima, quello in cui parla lo Spirito.
Possiamo trasformare gli ingredienti in modo distratto, disattento.
Ma se la nostra cucina è "implicata", o Relazionale, quella padella, proprio quella padella, parla a noi. Quel tagliere, lo conosciamo. A quel carciofo, possiamo dare del "tu". Siamo consapevolmente nel ciclo della trasformazione e la nostra esistenza si arricchisce, diventiamo migliori cucinando, e cucinando BENE.
Capite la differenza tra un artista di fama, che gioca con il suo genio quasi per mestiere, e chi coglie invece la gioia e la profondità del realizzare il suo lavoro nel momento stesso in cui agisce?
Ovviamente nel fare le cose siamo sempre, contemporaneamente, "applicati" e "implicati": lavoriamo anche pensando anche ad altro o semplicemente eseguendo istruzioni, come se montassimo un mobile dell'IKEA. Ma nello stesso tempo possiamo sentirci coinvolti, implicati, in Relazione con il nostro lavoro!
E altrettanto ovviamente noi ci limitiamo alla zona della cucina, non siamo artisti di fama (almeno, vale per me 😁).
Ecco il test:
Fatto il nostro piccolo test!
Capirai da te: se alle tre domande la risposta è sì conosci la condizione di essere "implicati" in cucina. Se la risposta è no... possiamo migliorare! 😁
L'immagine in copertina è di Jacopo Bassano, Cristo in casa di Marta.
Il disegno carciofo con Neruda è del mio amico Paolo Steffan, bravissimo poeta e fumettista.