Mara Vidali

Founder Starter

2021-06-24 15:04:46

La barca di San Pietro, conosciuta anche come veliero di San Pietro, è una tradizione popolare rurale diffusa in tutto il Nord Italia, in particolare in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino, Lombardia, Liguria e Piemonte. È diffusa inoltre in alcune vallate e territori della Toscana nordoccidentale: Garfagnana e Valdilima (Lucca), Valleriana (Pistoia) e Galciana (Prato).

Esempio di barca di san Pietro.

Consiste nell'usanza di porre, nella notte fra il 28 e il 29 giugno (festività dei santi Pietro e Paolo), un contenitore di vetro riempito d'acqua su di un prato, un giardino o un davanzale esterno della finestra di casa, e nel far colare nell'acqua un albume d'uovo. In alcune tradizioni, il contenitore deve essere lasciato per tutta la notte all'aria aperta, per assorbire la rugiada.Il mattino seguente si dovrebbero trovare nell'acqua delle strutture, formate dall'albume, che ricordano le vele di una barca a vela o un veliero. Secondo il folklore popolare, sarebbero prodotte da San Pietro, che soffiando nel contenitore di vetro farebbe assumere all'albume la giusta conformazione.

In considerazione di come apparivano le "vele", se molto ritte oppure chiuse, si poteva trarre buono o cattivo auspicio di come sarebbe stata l'annata agraria, oppure sul proprio destino. In Garfagnana e media valle del Serchio, negli anni dell'emigrazione, l'esito di questa pratica veniva interpretato anche come auspicio per il viaggio in mare di coloro che si apprestavano a partire per le Americhe.

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Mara Vidali

Founder Starter

2021-06-24 12:56:28

🌼L’IPERICO - IL PORTATORE DI LUCE 🌞

La pianta di Iperico è nota come Scacciadiavoli o Erba di San Giovanni. La tradizione popolare la lega al culto di questo santo che durante l’epoca della cristianizzazione, rimpiazzò il culto solare. Questa pianta viene utilizzata per purificare, esorcizzare e bandire influenze negative. Durante il Medioevo si sfruttavano queste qualità sia appendendo un mazzetto di fiori davanti a porte e finestre, che bruciando o portando con sé alcune piantine. Ippocrate e Dioscoride sostenevano che il suo nome significasse “al di sopra”, ovvero immune alle apparizioni demoniache e alla magia nera. Anticamente in alcune zone europee con i fiori di iperico si facevano ghirlande da indossare durante le danze attorno ai falò solstiziali. Finite le celebrazioni venivano utilizzate come amuleti contro i fulmini posizionandole sui tetti.

La notte di San Giovanni cade tra il 23 e il 24 giugno, nel momento in cui il Sole e la Luna, Fuoco e Freddo, si sposano donando forza e vigore a tutte le creature. È una notte che porta con sé tantissime tradizioni e riti magici che ancora vivono nelle usanze contadine. Era usanza preparare l'olio di San Giovanni, che grazie alle sue virtù benefiche era ed è tuttoggi usato per curare gli inestetismi della pelle: ha un' azione cicatrizzante, antisettica, emolliente e antinfiammatoria.

L'Iperico faceva parte delle piante mistiche di protezione: era famosa l'acqua di San Giovanni, ovvero un'acqua riempita di fiori di Iperico uniti ad altre piante magiche, e lasciata esposta durante tutta la notte e la mattina, fino a quando non avesse imprigionato l'essenza magica delle piante e le energie del solstizio. Il giorno seguente, ci si doveva lavare le mani e il viso per essere immuni da ogni tipo di incantesimo.

Tratto dal weba pianta di Iperico è nota come Scaccidiavoli o Erba di San Giovanni. La tradizione popolare la lega al culto di questo santo che durante l’epoca della cristianizzazione, rimpiazzò il culto solare. Questa pianta viene utilizzata per purificare, esorcizzare e bandire influenze negative. Durante il Medioevo si sfruttavano queste qualità sia appendendo un mazzetto di fiori davanti a porte e finestre, che bruciando o portando con sé alcune piantine. Ippocrate e Dioscoride sostenevano che il suo nome significasse “al di sopra”, ovvero immune alle apparizioni demoniache e alla magia nera. Anticamente in alcune zone europee con i fiori di iperico si facevano ghirlande da indossare durante le danze attorno ai falò solstiziali. Finite le celebrazioni venivano utilizzate come amuleti contro i fulmini posizionandole sui tetti.

La notte di San Giovanni cade tra il 23 e il 24 giugno, nel momento in cui il Sole e la Luna, Fuoco e Freddo, si sposano donando forza e vigore a tutte le creature. È una notte che porta con sé tantissime tradizioni e riti magici che ancora vivono nelle usanze contadine. Era usanza preparare l'olio di San Giovanni, che grazie alle sue virtù benefiche era ed è tuttoggi usato per curare gli inestetismi della pelle: ha un' azione cicatrizzante, antisettica, emolliente e antinfiammatoria.

L'Iperico faceva parte delle piante mistiche di protezione: era famosa l'acqua di San Giovanni, ovvero un'acqua riempita di fiori di Iperico uniti ad altre piante magiche, e lasciata esposta durante tutta la notte e la mattina, fino a quando non avesse imprigionato l'essenza magica delle piante e le energie del solstizio. Il giorno seguente, ci si doveva lavare le mani e il viso per essere immuni da ogni tipo di incantesimo.

Tratto dal web

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Mara Vidali

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2021-06-20 07:00:20

(Come si prepara l’acqua di San Giovanni)🌸🌼🌺🌻

L’acqua di San Giovanni si prepara per sfruttare la forza e la potenza di piante e fiori intrisi della rugiada degli Dei.

Si crede infatti che durante la notte di San Giovanni cada la rugiada degli Dei, capace di influenzare piante e fiori donando loro una particolare forza: il solstizio d’estate sarebbe la porta attraverso cui gli Dei fanno passare i nuovi nati, proprio sotto forma di rugiada.

La leggenda vuole che questa acqua magica porti fortuna, amore e salute, che sia capace di allontanare malattie e calamità e di proteggere i raccolti.

Per preparare l’acqua di San Giovanni bisogna raccogliere una misticanza di erbe e fiori spontanei. Nella scelta dei fiori e delle erbe non esiste una vera e propria regola. Generalmente ci si lascia ispirare dal proprio istinto scegliendo tra le specie che si hanno a disposizione.

Generalmente in questo periodo si raccolgono i fiori di iperico, lavanda, artemisia e malva e fiori e foglie di menta, rosmarino e salvia. Si possono trovare e raccogliere anche i fiordalisi, i papaveri, le rose o la camomilla, in base alle fioriture presenti nel proprio territorio

La mattina del 24 giugno, l’acqua di San Giovanni si utilizza per lavare mani e viso, in una sorta di rituale propiziatorio e di purificazione che porterà amore, fortuna e salute.

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