Manuela Scanu

Top Founder Senior

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SUGAR TAX E LE ETICHETTE A SEMAFORO

2019-06-14 08:25:31

CHE COSA E' LA SUGAR TAX?

E’ una tassa sulle bevande zuccherate.

Molti governi  livello mondiale hanno già adottato misure per ridurre il consumo di bevande zuccherate.


Il primo ad averla proposta ed adottata è la Danimarca, seguita dalla Francia.

La lista comprende però: Gran Bretagna, Irlanda, Belgio, Portogallo, Finlandia, Ungheria, Messico, Cile e alcune città negli USA.


L’obiettivo non è tanto quello di ridurne il consumo, quanto di spingere le aziende produttrici a diminuire il quantitativo di zucchero utilizzato. 


L'introduzione di una tassa progressiva sullo zucchero aggiunto alle bibite e ad alcuni prodotti alimentari, è sicuramente una misura efficace per spronare le aziende a modificare le proprie ricette e realizzare progettI di prevenzione alimentare sopratutto in età scolare. 


In Italia il movimento 5stelle ha presentato  in Commissione Affari Sociali della Camera una proposta di legge per “impegnare il governo a combattere l’obesità infantile con delle misure” specifiche.


Questa  richiesta si è resa necessaria, alla luce dei dati riguardanti l’obesità  infantile che colloca Italia al terzo posto in Europa dopo Grecia e Spagna con una percentuale del 30%, mentre per gli adulti il valore è del 45,1%. 


La questione è ormai un’emergenza anche per il servizio sanitario nazionale che deve gestire i problemi correlati alle patologie collegate all’obesità, come il diabete e le malattie cardiovascolari, con una spesa per lo statoi stimata tra i 6,5 e 16 miliardi di euro l’anno “ (dati raccolti da Il fatto alimentare).


Contro questa iniziativa ovviamente si è schierata l’industria alimentare. Secondo Paolo Barilla  non è il consumo di merendine o l’eccesso di zucchero ma il fatto che si pratica poco sport la principale causa dell’obesità.


Il presidente di Federalimentare sostiene che “l’Italia ha il primato della salute e della longevità, non certo dell’obesità e che il numero di bambini obesi o sovrappeso in Italia è sotto la media dei Paesi Ocse“.


Non si sa se l'emendamento passerà e nel caso cosa conterrà nel dettaglio, di sicuro si vuole promuovere l'adozione delle ETICHETTE A SEMAFORO che dovrebbero aiutare i consumatori ad effettuare acquisti più consapevoli.

LE ETICHETTE A SEMAFORO


Tra le misure proposte da associare alla sugar tax ci sono le etichette a semaforo 


Ma cosa sono del dettaglio?


Consistono nell’indicare sulle confezioni il contenuto in calorie, grassi, zuccheri e sale utilizzando i colori verde, arancione e rosso. Il colore verde sta ad indicare un basso contenuto di uno o più di questi elementi. Il colore rosso indica invece una elevata percentuale.



Uno studio condotto dall’Università di Waterloo, in Canada, e pubblicato sull’International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity h dimostrato che l’etichetta a semofoco è un forte incentivo alla scelta di cibo più salutare.


In questo caso, i ricercatori hanno selezionato oltre 3.500 canadesi di età superiore ai 13 anni e hanno chiesto loro di partecipare a un test in cui potevano spendere 5 dollari scegliendo tra 20 snack e 20 bibite etichettati in diversi modi e sottoposti o meno a una specifica tassa. 

Le etichette proposte erano formulate secondo le indicazioni di Health Canada ed erano basate sul sistema a semaforo, su quello a stelle (adottato in Australia e Nuova Zelanda), sul Nutri-Score o sulla dicitura “ad alto contenuto di”, quando i cibi contenevano ingredienti sconsigliati. 


In altri casi non era presente nessuna etichetta (come controllo). Per quanto riguarda la tassazione, invece, le opzioni comprendevano alimenti e bevande di controllo (con nessun rincaro), altri con una sugar tax al 20% oltre a un certo contenuto di zuccheri, oppure sempre al 20% senza specifici limiti per gli zuccheri o, ancora, tassati di meno.


Tra le etichette, la più efficace è risultata essere “ad alto contenuto di”, perché ha convinto i partecipanti a scegliere meno zucchero (-2,5 grammi), meno grassi saturi (-0,09 g) e calorie (-12,6) nelle bevande, e meno sodio (-13,5 mg) e calorie (-8,9) negli snack. 


Tutti i tipi di tassazione, poi, hanno funzionato e hanno portato a scegliere meno zuccheri (tra -1,4 e -4,7 g) e calorie (tra -5,3 e -19,8 g) e sodio (tra -2,5 e -6,6 mg); in questo caso, la riduzione più vistosa si è avuta quando nel gruppo delle bibite sottoposte a tassazione erano stati inclusi anche i succhi di frutta al 100%” (da il fatto Alimentare).


Per chi volesse approfondire l’argomento riporto di seguito il link di un libro pubblicato da Il Fatto alimentare


http://www.andid.it/media/com_acymailing/upload/sugar_tax___una_tassa_per_la_salute.pdf