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COME PROGETTARE LA PROPRIA CAMERA DA LETTO IN 10 MQ! 1a parte

2018-06-14 08:58:11

Di solito , una ristrutturazione qualora si vada ad intervenire su spazi piccoli ci costringe a cercare i mobili che ci permettano il massimo utilizzo, ma facendo attenzione a lasciare il passaggio per muoversi, talvolta capita che si debba organizzare la camera per gli ospiti, (suoceri in primis),in spazi inferiori al minimo consentito per una matrimoniale, cioè di 12 mq, ed allora via alla fantasia...dove metto il letto, dove metto il comò, ma ci sta una sedia, e l'armadio?? Voglio condividere con voi alcuni consigli per ottimizzare gli spazi in modo da trovare la giusta collocazione di tutti i mobili che servono in spazi piccoli,e non facendoli su misura, le soluzioni si trovano anche da IKEA.... 1) Il letto è troppo grande I letti grandi sono sicuramente un lusso –qualcosa che verrebbe da mettere in cima alla lista dei desideri – ma assicuratevi di verificare con precisione quanto spazio quel lettone che tanto sognate andrà a occupare. Un talamo troppo grande può voler dire inciampare ogni due per tre sulla sponda o sulle gambe del letto. Ricordatevi che, verosimilmente, nella stessa stanza dovrete far stare anche dei contenitori e una seduta. Una possibile soluzione. Se a furia di sbattere contro il letto state facendo collezione di lividi, sarà utile che ne riconsideriate con attenzione le misure. Lo spazio per passare ai fianchi del letto dovrebbero essere agevole senza bisogno che dobbiate stringervi tutte le volte, e altrettanto dovrebbe potersi dire per la zona davanti al letto. Il segreto sta nell’essere realistici circa le dimensioni della propria camera, scegliendo un letto più ampio possibile ma che sia proporzionato allo spazio a disposizione 2. Nella stanza non c’è spazio per muoversi Se condividete la stanza con qualcun altro, avrete senz’altro individuato le zone “più trafficate”. Se uno di voi è sempre costretto a saltare di qua e di là mentre l’altro tiene l’armadio aperto, è probabile che dobbiate ripensare gli spazi. I maggiori responsabili, di solito, sono ante aperte e cassetti, ma anche una bella tenda tutta ammucchiata nello stretto passaggio tra parete e letto spesso fa la sua parte nel provocare la sensazione di spazio sovraffollato. Una possibile soluzione. Cercate di individuare il flusso dei movimenti nella stanza e provate a capire come fare a evitare che questi movimenti siano ostacolati. Magari, come è stato fatto qui, sceglierete delle porte scorrevoli per l’armadio oppure spostate le ante più utilizzate in un angolo più tranquillo. 3. Non c’è abbastanza posto per i vestiti Quando pensate agli armadi da mettere in camera, probabilmente vi troverete di fronte a due esigenze tra loro in conflitto. Da una parte avrete voglia di mettere quel bel mobile che tanto vi piacerebbe usare come guardaroba, dall’altra avrete bisogno di un sacco di spazio dove tenere tutti i vostri capi, comprese le scarpe, le borse e perfino i cappelli. Un’elegante credenza magari è la soluzione più in sintonia con lo stile del letto, ma è possibile che non sia sufficientemente capiente per tutte le cose che vorreste tenerci dentro. Una possibile soluzione. Prima di lanciarvi in acquisti impulsivi, prendetevi il tempo necessario per verificare di quanto spazio avete bisogno per tenere tutti i vostri vestiti. Armatevi di metro e prendete nota dei centimetri che vi servono per appendere le cose. Non dimenticate di pensare anche a dove terrete le calzature. Gli armadi a muro risolvono un sacco di problemi, mettendovi a disposizione spazio per appendere i vestiti e persino cassetti. Potete procurarvene uno su misura (e in questo caso potete farne realizzare uno a tutta altezza) o cercare un mobile modulare che potrete progettare e montare voi stessi.

luigi not

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Detrazioni fiscali ristrutturazione 2018, cosa fare per ottenerle.....??

2018-06-14 07:27:09

L' Agenzia delle Entrate, come detto nel post precedente,ha pubblicato la guida al bonus edilizia 2018 che contiene tutte le informazioni utili per usufruire anche quest'anno delle detrazione del 50% per gli interventi di ristrutturazione del proprio immobile. Vediamo quali sono gli adempimenti previsti per richiedere le agevolazioni. Come stabilito dalla legge di Stabilità di quest'anno, fino al 31 dicembre 2018 è previsto una detrazione del 50% per un tetto massimo di 96mila euro per ciascuna unità immobiliare. La detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo, nell'anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi. 1) Comunicazione azienda sanitaria locale ristrutturazione Nei casi previsti dalla legge, è obbligatorio inviare una comunicazione preventiva all'Asl che contenga le seguenti informazioni generalità del committente dei lavori e ubicazione degli stessi natura dell'intervento da realizzare dati identificativi dell'impresa che ha eseguito i lavoro con esplicita assunzione di responsabilità, da parte della medesima, in ordine al rispetto degli obligghi posti dalla vigente normativa in materia di sicurezza sul lavoro e contribuzione data di inizio dell'intervento di recupero. 2) Comunicazione Enea 2018 Per monitorare e valutare il risparmio energetico conseguito con la realizzazione degli interventi, la legge di bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo di trasmettere all’Enea le informazioni sui lavori effettuati, analogamente a quanto già previsto per la riqualificazione energetica degli edifici. 3) Pagamento lavori ristrutturazione Per fruire della detrazione è necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale (anche “on line”), da cui risultino:causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)codice fiscale del beneficiario della detrazione codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. Le spese che non è possibile pagare con bonifico (per esempio, oneri di urbanizzazione, diritti per concessioni, autorizzazioni e denunce di inizio lavori, ritenute fiscali sugli onorari dei professionisti, imposte di bollo) possono essere assolte con altre modalità. Quando vi sono più soggetti che sostengono la spesa e tutti intendono fruire della detrazione, il bonifico deve riportare il numero di codice fiscale delle persone interessate al beneficio. Per gli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali, oltre al codice fiscale del condominio è necessario indicare quello dell’amministratore o di altro condomino che effettua il pagamento. 4) Spese di ristrutturazione dichiarazione dei redditi Bisogna indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.

luigi not

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RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE, LE AGEVOLAZIONI FISCALI

2018-06-14 07:16:43

L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la guida aggiornata al 14 giugno 2017 con tutte le ultime novità riguardanti il bonus edilizia. Ricordiamo che chi esegue lavori di ristrutturazione sul proprio immobile ha diritto a una detrazione Irpef del 50%, con un tetto massimo di spesa di 96.000 euro, fino al 31 dicembre 2017. A partire dal 2018 il beneficio tornerà nella misura del 36%. La legge di Bilancio 2017 ha previsto, oltre alla proroga delle detrazioni fino al 31 dicembre 2021, nuove e più specifiche regole per poterne usufruire, differenziandole a seconda del risultato ottenuto con l’esecuzione dei lavori, della zona in cui si trova l’immobile e della tipologia di edificio. A differenza della precedente normativa, per esempio, dal 2017 l’agevolazione riguarda non soltanto gli edifici che si trovano nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) ma anche quelli situati nelle zone a minor rischio (zona sismica 3). Inoltre, la detrazione può essere ripartita in 5 quote annuali e riguarda tutti gli immobili abitativi e non soltanto quelli adibiti ad abitazione principale o ad attività produttive. Dal 1º gennaio 2017, in luogo della detrazione del 75 o dell’85 per cento, tutti i beneficiari (soggetti Irpef e Ires) possono scegliere di cedere il corrispondente credito ai fornitori che hanno effettuato gli interventi o ad altri soggetti privati (persone fisiche, anche se esercitano attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti). Non è possibile, invece, cederlo a istituti di credito, intermediari finanziari e amministrazioni pubbliche. SCRIVETEMI SE VI SERVE LA GUIDA AGGIORNATA ALLE DETRAZIONI EDILIZIE COMPLETA ED AGGIORNATA, E' L'ULTIMA VERSIONE DELL' AGENZIA DELLE ENTRATE...VE LA INVIERO' CON MOLTO PIACERE...

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