"Illusioni! Dice il filosofo". Il buon Foscolo ben sapeva che belle realtà della nostra esistenza sono tutte illusioni, ma subito chiosava che senza illusioni sarebbe  impossibile vivere la vita.

Plaisir d'amour ne dure qu'un moment, Chagrin d'amour dure toute la vie - recita l'antico motivo: la gioia d'amore non dura che un istante, la pena d'amore dura tutta la vita.

La celebre romanza fu composta probabilmente nel 1785 da Jean Paul Egide Martini su testo di Jean Pierre Claris de Florian; subito la canzone, risentendo dell'atmosfera pre-romantica dell'epoca, divenne un successo ovunque, sopravvivendo finanche al furor iconoclasta della Rivoluzione Francese, tanto che venne riproposta in tutta la sua struggente suggestione da Hector Berlioz nel 1859. Di qui venne cantata da innumerevoli ugole d'oro: celebri le interpretazioni di Marianne Faithfull, Johan Baez, Nana Mouskouri, Mirelle Mathieu e tanti altri, fino ai nostri Pavarotti e Battiato.

Impossibile resistere alla dolcezza di questa melodia senza sciogliersi; ne sapeva qualcosa lo scrittore tedesco Hermann Hesse, che nel 1907 compose la novella Chagrin d'amour, immaginando che la celebre romanza fosse stata scritta dall'oscuro trovatore provenzale Marcel, per cantare l'amore - rigorosamente non corrisposto - da lui provato per la bellissima regina Herzeloyde. E se Hesse avesse avuto ragione? 

D'altronde è facile ravvisare in queste dolci note una sonorità più antica, che sembrerebbe avere poco a che vedere con quella di fine Settecento. Qualcuno ravvisa, almeno nella prima parte del brano, una qualche somiglianza alla composizione  per liuto The Maids in Constrite, di epoca elisabettiana. E siamo già alla seconda metà del Cinquecento. Più indietro nel tempo, fino ai "Trobadores"? Agli esperti l'ardua sentenza; da parte mia mi limito a fornire l'indirizzo della melodia inglese:

https://www.youtube.com/wmeatch?v=90vwexZ-ACU

Non resta a questo punto che tornare alla tematica di partenza: l'amore è soprattutto dolore e illusione? Solo un folle propenderebbe per un sì o un no netto; l'amore ha mille e mille sfaccettature e sfumature. Rimettiamoci allora per un attimo gli stessi panni che indossavamo a 15 anni e... buon viaggio! Ma sempre sulle note struggenti ma dolcissime di Plaisir d'amour.

Il Sud è un'opera incompiuta, un balcone sulla storia e sulla vita; il Sud è uno stato dell'anima, un vecchio e un bambino che si tuffano in mare. Il Sud è tutto e niente, vive di caos e poco cosmos, attende come un bambino un papà che lo prenda per mano ma poi gli sfugge con uno sberleffo; il Sud se lo cerchi non si fa trovare ma se non l'ami ti appare inaspettato e ti si fa amico. E' una bella donna che fa la preziosa ma che conquisti con una carezza sul viso, un gatto diffidente che ti cerca solo quando ha fame. Fragile e contorto, come le nostre vite.

In bilico tra realtà e speranza, il ragazzo cerca tra sapori ed effluvi una strada che lo conduca, una mano che lo prenda, un qualcosa da seguire. Sorseggia il giorno dopo aver bevuto la notte. Sa di esser solo.

Perdonatemi, non sono certo un pittore. Mi nutro di idee, sensazioni e intuizioni. :)