Letto gustato e consigliato

2021-10-01 20:40:14

La capacità di Massimo Gramellini di dare risposte incontra il talento di Chiara Gamberale di sollevare dubbi. Gioconda detta Giò ha trentacinque anni, una storia familiare complicata alle spalle, un’anima inquieta per vocazione o forse per necessità e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l’ha abbandonata. Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto, capace di fare vincere la passione sul tempo che passa: proprio quello che non è riuscito al matrimonio di Giò. La notte di San Valentino, festa che lei ha sempre ignorato, Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all’angelo custode, per ringraziarlo. Con lo sconforto, ma anche il coraggio, di chi non ha niente da perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. Poi rilancia. L’angelo non solo ha una fortissima personalità, ma ha un nome: Filèmone, ha una storia. Soprattutto ha la capacità di comprendere Giò come Giò non si è mai compresa. Di ascoltarla come non si è mai ascoltata. Nasce così uno scambio intenso, divertente, divertito, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò: il puntiglioso ex marito, la madre fricchettona, l’amica intrappolata in una relazione extraconiugale, una deflagrante guida turistica argentina, un ragazzino che vuole rinchiudersi in una comune... Uno scambio che indaga non solo le mancate ragioni di Giò: ma le mancate ragioni di ognuno di loro. Perché a ognuno di loro, grazie a Filèmone, voce dell’interiorità prima che dell’aldilà, sia possibile silenziare la testa e l’istinto. Per ascoltare il cuore. Anche e soprattutto quando è chiamato a rispondere a prove complicate, come quella a cui sarà messa davanti Giò proprio dal suo fedele Filèmone, in un finale sorprendente che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.

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Letto gustato e consigliato

2021-09-26 13:56:42

Isolati - Iris Bonetti

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 Più che mai, tra le pagine di un libro come questo, affiora la consapevolezza che la vita è incredibile. Nulla è scontato e gli stessi significati di "male" e "bene" si intrecciano con sorprendente agilità creando incredibili sfumare dai risvolti inaspettati. In "Isolati" il naufragio su un'isola deserta di sei sopravvissuti ad un incidente aereo non è che l'inizio di una nuova vita. Il secondo atto, la seconda possibilità o, meglio, una nuova opportunità. Come può un incidente trasformarsi in opportunità? La mente razionale risponderebbe che non è possibile ma quando quest'ultima non ha più il pieno controllo su una persona, ecco che il campo infinito delle opportunità si mostra con tutta la sua potenza. Sei persone, dicevamo, ognuna con la propria storia alle spalle. Sei anime tormentate e diversissime tra loro. Il destino le ha messe sullo stesso volo e ha agito perché si salvassero, ritrovandosi sole e isolate su un'isola sperduta. Ecco come il pensiero predominante dei primi giorni da naufraghi sia quello di sopravvivere in attesa dei soccorsi. La mente è ancora tenacemente attaccata alla vita sin qui condotta. Con il passare del tempo però, il "prima" assume contorni sfuocati mentre il "qui è ora" diventa la sola certezza per i sei naufraghi. Imparano a convivere, ad essere consapevoli della necessità di restare uniti, a conoscersi e fondersi creando equilibri a volte dolorosi, odiosi, inaccettabili più per chi legge che per chi li vive. Perché? Perché chi legge è ancora nella sicurezza della propria casa, della propria vita, della propria mente razionale. La vita non ha ancora finito con loro e la speranza di essere soccorsi e rispediti alle precedenti esistenze, è soppiantata dalla necessità di salvare un membro della comunità, gravemente ferito. Poco importa se farlo implica mettersi sulle tracce di altra vita scoperta all'interno dell'isola e, in apparenza, per nulla ospitale. Il racconto alza poi il sipario su un altro sorprendente atto. I sei naufraghi, ormai uniti da un profondo e ancestrale legame, si ritrovano a loro volta uniti ad una tribù autoctona dell'isola per contrastare un nemico assai più letale. Raccontare oltre sarebbe togliere al lettore il piacere della scoperta, quel che è certo è che al termine dell'ultima riga ci domanderemo tanto sul senso della vita.Forse la sola cosa importante è viverla.

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