Ivan Ferrari

Top Founder Senior

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Il diritto a riparare gli elettrodomestici potrebbe essere presto tutelato per legge

2019-01-16 17:07:02

In Europa e negli USA guadagna consensi un movimento che vuole limitare l'obsolescenza programmata, la strategia economica che limita la durata di vita dei prodotti per venderne di nuovi. Se si potessero riparare prima di scartarli, ne guadagnerebbe l'ambiente. Provate a tornare con la mente all'ultimo guasto della lavastoviglie (o della lavatrice). Era un danno risolvibile con poco, o vi è costato una fortuna? Il più delle volte, le spese di riparazione o sostituzione di un pezzo sono talmente sconvenienti, da convincerci a comprare un articolo nuovo e più efficiente.Quello dell'obsolescenza programmata, il ciclo di vita forzatamente "a breve scadenza" degli elettrodomestici, è un meccanismo che contraddistingue l'attuale economia di mercato, ma che nuoce all'ambiente in termini di emissioni CO2: quella rilasciata per produrre e distribuire i nuovi dispositivi ce la potremmo, in molti casi, risparmiare. AGGIUSTABILI PER LEGGE. Per queste ragioni, nel mese di gennaio gli Stati membri dell'Unione Europea voteranno una serie di proposte di revisione alla Ecodesign Directive, una legge del 2009 che regola gli standard di sostenibilità ed efficienza dei prodotti industriali venduti nell'Unione. L'obiettivo è obbligare le case manifatturiere a produrre beni più solidi e di lunga durata, e che siano facilmente riparabili. Le proposte riguarderanno l'illuminazione, i televisori e i grandi elettrodomestici come frigoriferi, lavastoviglie e lavatrici. Intanto, almeno 18 Stati USA si propongono di adottare simili provvedimenti in una battaglia aperta con le case che producono device senza pezzi o istruzioni di ricambio, o che le cui parti non possono essere acquistate separatamente, perché incollate le une alle altre.

Ivan Ferrari

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Ortaggi bizzarri

2019-01-13 17:26:02

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Allo studio il rene bionico: addio all’emodialisi?

2019-01-11 12:12:04

Una volta impiantato, dovrebbe filtrare il sangue in modo continuo, risparmiando al paziente la terapia ospedaliera.Funzionerà grazie al battito cardiaco, libererà i malati dalle macchine per l’emodialisi e darà una speranza a chi aspetta un trapianto. Parliamo del rene bionico, al quale sta lavorando un gruppo di ricercatori statunitensi e ora pronto per la sperimentazione sugli esseri umani. Ha dimensioni simili all’organo che sostituisce ed è una combinazione di elementi elettronici e organici. Obiettivo: migliorare la qualità di vita delle persone affette da deficienza renali. Impiantato nel corpo del paziente, l’organo artificiale sarà in grado di filtrare il sangue in modo continuo, evitando visite ospedaliere che durano dalle 3 alle 5 ore. Niente più emodialisi, dunque, terapia durante la quale il sangue fluisce attraverso un filtro che elimina gli scarti dannosi (minerali e liquidi inutili), per poi tornare in circolo, aiutando a controllare la pressione arteriosa e a mantenere l’equilibrio di sostanze chimiche come potassio e sodio. https://www.nursetimes.org/allo-studio-il-rene-bionico-addio-allemodialisi/61639/amp?fbclid=IwAR1soYfHKBWK9pY_-fJ1CyMd1iTYu9OnhUs14Rj1u_Fs9mU2bQDn_SHX8vc

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