Ovvero, moltissime varietà della stesso genere alliacea che cresce spontaneamente nei nostri campi.
E' tra le prime che, sul finire dell'inverno, spuntano dal campo coperto di foglie o svettano tra le altre erbe verdi, che restano generalmente più basse.
Si distinguono con grande facilità per il loro profumo. Sono piante aromatiche a tutti gli effetti! Sfregandole o spezzandole con le dita è evidente la loro appartenenza alla famiglia che accoglie le note versioni addomesticate per l'orto: aglio, cipolla, porro.
L'erba cipollina è nota a tutti, con la sua foglia tubolare. E' frequente incontrarne la versione selvatica nei campi (vedi foto). Non è difficile distinguerla da altre erbe.
Conosciuto e molto diffuso è anche l'aglio orsino, che presenta una foglia stretta lanceolata. Con un po' di pratica, e con l'appoggio del senso dell'olfatto, è pure semplice distinguerlo; ma bisogna stare attenti, perché la foglia è simile a quella della genziana e del colchico, piante decisamente tossiche.
Curiosità: alla famiglia delle alliacee, che propone piante edibili per l'essere umano in tutte le sue parti, appartengono anche gli asparagi e il cosiddetto "giglio d'acqua", l'emerocallide. I primi sono chiaramente molto noti. Qui a seguire trovate un mio articolo che ne parla. I secondi pure si possono utilizzare in cucina, in varie forme, crude o cotte.
Tenere in cucina un pesto di erbe aglina o aglio orsino tritato sott'olio, preparato dopo averlo ben lavato ed asciugato, prestando attenzione a che le erbe restino sempre coperte d'olio, in frigo, è uno strumento utilissimo per insaporire salse, risotti, zuppe. Per caratterizzare una maionese vegan e farne crema per crostini o salsa per insalate. Per aggiungere una nota aromatica a un soffritto di ortaggi o di erbe cotte. E altro ancora.
Se ben coperto d'olio extravergine di oliva, appunto, può durare molti mesi in frigo ed essere utilizzato quando si vuole, in tutte le stagioni.